Come abbiamo visto nei precedenti articoli, Milano aveva assunto un ruolo dominante come polo culturale e produttivo collegato alla fisarmonica, grazie anche a musicisti come Luigi Oreste Anzaghi (nella didattica e nel settore “classico”) e Gorni Kramer (nella musica leggera e jazz). Questa centralità della città meneghina e della Lombardia tutta, perdurerà almeno fino agli anni Cinquanta, con il contributo di città come Stradella, uno dei luoghi simbolo dello strumento, e Pavia, sede di importanti Concorsi nazionali e internazionali.
Sul declinare degli anni Quaranta andava però emergendo anche la città di Ancona, con tutta la provincia ed in genere la regione Marche, e successivamente Castelfidardo, “culla” per antonomasia della fisarmonica, tanto da divenire poi globalmente il maggiore centro fisarmonicistico. E ciò, oltre che per la presenza del noto distretto industriale legato allo strumento ad ance, anche e soprattutto grazie all’azione strategica che, in quegli anni, seppe svolgere l’azienda FARFISA, un po’ sull’esempio della tedesca HOHNER.
Chi era Bio Boccosi? Brevemente ne tracciamo le principali tappe professionali. Anconetano doc, dopo le esperienze giovanili come pianista, accompagnatore di cantanti dell’epoca e direttore di orchestrine, si dedicò anche alla didattica e alla composizione, scrivendo canzoni, alcune operette e varie operine educative per bambini (pubblicate nella Collana Teatro Minuscolo, edizioni Primavera di Ancona) collaborando con importanti pedagogisti e personaggi di cultura della città dorica, come Angelo Fucili, allora sovrintendente scolastico della regione Marche.
Nel 1946 alla nascita della FARFISA, effetto della fusione di tre prestigiose aziende di fisarmoniche – la F.lli Scandalli di Camerano, la Settimio Soprani di Castelfidardo e la Frontalini di Numana – Boccosi assunse l’incarico di responsabile artistico. In questa nuova realtà industriale ebbe modo, in breve tempo, di evidenziare le proprie capacità professionali e le notevoli qualità organizzative, incentivando nuove forme di pubblicità e numerose iniziative promozionali, prime fra tutti i concorsi.
L’anno seguente, nel 1948, il M° Boccosi pubblica due significative composizioni: Rapsodia azzurra, uno dei suoi brani più noti, e Castelfidardo per tre fisarmoniche, una marcia sinfonica, emblematico omaggio alla “patria” della fisarmonica.
Nel 1960 gli viene conferito a Pavia l’Oscar Mondiale della Fisarmonica, per i suoi meriti di compositore, di editore e di organizzatore; qualità riconosciutegli in campo mondiale.
Quella del compositore non fu certo l’attività principale di Boccosi (né forse quella per cui sarà ricordato), anche se vi si dedicò per una quarantina di anni. La sua musica è caratterizzata da due “anime” principali: quella classico-romantica, di stampo più accademico, e quella ispirata dal jazz e dalla musica ritmica in genere, di matrice più popolare. Musica vocale e strumentale, per strumenti solisti, su tutti la fisarmonica, e per gruppi di “musica d’insieme”. Il tutto plasmato secondo diversi generi e forme, privilegiando i quadretti caratteristici ed evocativi e le strutture libere – come le fantasie, rapsodie, ecc. – soprattutto nella declinazione didattica, ma anche “da concerto”; diversi suoi brani furono impiegati come “pezzi d’obbligo” in vari concorsi d’esecuzione, anche internazionali.
Nel corso della sua carriera il Maestro ricevette numerosi riconoscimenti; ricordiamo il premio “Giuseppe Verdi” concesso dalla DISMA (Milano), il premio “Gorni Kramer” (Stradella), il premio “Applauso d’oro” (Clivio), il premio SIAE per i suoi 50 anni nel settore della musica (Roma), il premio “Nota d’oro (Santa Giustina Bellunese) e il Ciriachino d’oro (Ancona). Inoltre varie amministrazioni comunali vollero omaggiare Bio Boccosi con la “cittadinanza onoraria”; fra queste la sua Ancona, Castelfidardo, Osimo, Santa Maria Nuova, Recoaro Terme.
ELENCO DI ALCUNE OPERE
- Per fisarmonica sola
Capriccio (1947)
Rapsodia azzurra (1948)
Rapsodia d’autunno (1950)
Improvvisazioni (1954)
Soraja (1954)
Fantasia romantica (1955)
Fiammetta (1955)
Scherzando col mantice (1959)
Gavottina (1961)
Piccola barcarola (1962)
Rapsodia di primavera (1963)
Giallo e rosso (1968)
- Musica d’insieme
Castelfidardo, marcia (per 3 fisarmoniche)
Stamura, marcia (per 3 fisarmoniche)
Gloria, marcia (per 3 fisarmoniche)
Canzone della fisarmonica (per 3 fisarmoniche)
Divagazioni (per 4 fisarmoniche) – adattamento: G.F. Fugazza
Rapsodia azzurra (per 4 fisarmoniche) – adattamento: G.F. Fugazza
Rapsodia d’autunno (per 4 fisarmoniche) – adattamento: G.F. Fugazza
Rapsodia di primavera (per 5 fisarmoniche e percussioni) – adattamento: Korjkan
Marinaresca (per 5 fisarmoniche) – manoscritto
Primo swing (per orchestrina con fisarmonica)
- Saggi/Opere didattiche
Piccolo dizionario del fisarmonicista – 1957 (a cura di Bio Boccosi);
La fisarmonica italiana, Ancona, Berben – 1963-64 (con Attilio Pancioni).
CONCLUSIONI
Ci piace concludere queste note sul Maestro Boccosi ricordando una significativa manifestazione che si è svolta in suo onore, il 24 novembre 2012 al Teatro Sperimentale “L. Arena” di Ancona, in occasione del centenario della nascita, ovvero il concerto finale della Rassegna musicale nazionale Bio Boccosi, promossa dall’associazione Nuovo C.D.M.I., che dal 2005 prosegue e rinnova l’attività promozionale delle precedenti realtà associative incentivate dal musicista dorico.
Nella stessa occasione il M° Emanuele Spantaconi[3], Presidente della giuria della Rassegna (e già promotore/direttore artistico dei Concorsi Internazionali di Stresa), scrisse queste parole:
“[…] Tutto il mondo musicale italiano deve molto al suo operare. Quali furono le caratteristiche del Maestro, quali furono i suoi ideali, il suo scopo fondamentale? Coloro che come me, lo conobbero e lo frequentarono per più di mezzo secolo, senza alcun dubbio possono trarne queste conclusioni: Si, certo… Lui era un editore, si certo, era questo il suo lavoro, ma un editore con delle aspirazioni; un lavoro, ma questo lavoro era prevalentemente oltrepassato da un ideale assoluto: La diffusione della cultura musicale, si… della cultura musicale, ma dalle basi, dai fanciulli agli adolescenti e ancor prima. Ricordo, in alcune riunioni molto frequentate da maestri provenienti da tutta l’Italia, fra le altre raccomandazioni: “…mettete vicino alla culla dei vostri figli uno strumento musicale!”. […] Una vita vissuta operando per la cultura. Ripropongo la frase di Monsignor Renato Corti, Vescovo Emerito di Novara, in un suo intervento in Duomo: “… la musica è il messagio segreto di Dio”. Per questo, penso valga la pena di seguire l’esempio del Maestro Bio Boccosi”.
BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA ESSENZIALE
AA VV, voce Bio Boccosi, Wikipedia – www.Wikipedia.org, ultima modifica del 2017;
Boccosi B. – Pancioni A., La fisarmonica italiana, Ancona, Farfisa, 1963-64;
Brannelli Gina, Mo Bio Boccosi, AWW news report, su www.accordionsunlimited.co.uk, 2006;
Melocchi Vittorio, Le composizioni per fisarmonica di Bio Boccosi, in periodico “Fisarmonica”, Ancona, Farfisa, 1963;
Mugnoz Alessandro, La musica di Bio Boccosi. Serata finale della Rassegna Nazionale “Bio Boccosi 2012”, booklet del relativo CD, Ellera Umbra (PG), Prendinota, 2013;
Mugnoz Alessandro, Bio Boccosi e Castelfidardo, in Castello è segreto. Strenna fidardense 2016, a cura del Centro Studi Storici Fidardensi, Recanati, Digitech, 2017;
Pocci Vincenzo, Le edizioni e la stampa periodica per la chitarra, in Simona Boni (a cura di), Romolo Ferrari e la chitarra in Italia nella prima metà del Novecento, Modena, Mucchi, 2009;
Strologo Sandro, Bio Boccosi. Una vita per la musica, su www.accordions.com, 2006;
Strologo Sandro, Per una storia della Farfisa, Camerano, Comune di Camerano, Comune di Numana, Comune di Castelfidardo, Provincia di Ancona, 2009;
Jercog A., La fisarmonica. Organologia e Letteratura, Caselle di Altivole (Treviso), Physa, 1997.
[1] La testata “Strumenti&Musica” prosegue la propria attività, sotto altra direzione, attualmente solo in rete (on line), avendo preso il testimone dal fondatore, vero e proprio “padre putativo” dell’attuale magazine.
[2] Attualmente la casa editrice Berben è diretta dal figlio, Fabio Boccosi.
[3] Il valente didatta Emanuele Spantaconi, già allievo di Ettore Pozzoli ed Emilio Cambieri e Maestro di Sergio Scappini e tanti altri validi musicisti, è stato uno dei maggiori collaboratori di Boccosi. Membro del Consiglio Direttivo del C.D.M.I., Presidente e commissario di molte giurie di prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali.