“CHE SCHÖNBERG MI PERDONI”
La musica nel cinema d’animazione di Walt Disney
(quarta parte)
In un articolo della rivista tedesca Film-Kurier del 18 febbraio 1929, intitolato “Kurzfilme, wie sie sein sollen” (“Cortometraggi, come devono essere”), si legge: “Mickey Mouse
A suggerire a Disney l’idea di un lungometraggio musicale è Leopold Stokowski (1882-1977).
Johann Sebastian Bach, Toccata con fuga in re minore, BWV 565;
Petr Il’ic Ciajkovskij, Lo Schiaccianoci, Suite dal balletto, op. 71a;
Paul Dukas, L’Apprendista stregone, scherzo sinfonico;
Igor Stravinsky, La Sagra della primavera;
Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 6 in fa maggiore, op. 68 Pastorale;
Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, dal III atto de La Gioconda, op. 9;
Nicolaj Rimskij-Korsakov, Una notte sul Monte Calvo, rielaborazione di La notte di San Giovanni sul Monte Calvo, op. 26, di Modest Petrovich Mussorgskij;
Franz Schubert, Ave Maria, op. 52 n. 6. D. 839.
Nella quasi totalità dei casi (fa eccezione solamente La Sagra della primavera), la scelta è di partire dai brani musicali e lasciare che questi assumano una forma visiva. L’unica anomalia della composizione di Stravinsky è dovuta allo specifico desiderio di Disney di raccontare, in un episodio del film, la nascita della Terra e l’evoluzione delle specie e, di conseguenza, di trovare la musica adatta allo scopo. È Stokowski a venire incontro a Walt:
“«Perché non proviamo con il Sacre?» esclamò il musicista.
«E che roba è?» s’informò Walt.
«Le Sacre du Printemps: La Sagra della Primavera di Stravinsky».
rispose Stokowski. E spiegò che Stravinsky aveva evocato i popoli primitivi della steppa russa mediante bizzarre dissonanze; quella musica poteva felicemente descrivere i sommovimenti della Terra dei primordi, dichiarò Stokowski. Walt ascoltò la composizione e fu subito d’accordo”[4].
Ed ecco che, sulle note del balletto di Stravinsky, Disney e i suoi animatori danno vita a un magma indefinito dal quale prendono forma gli astri e la Terra. Organismi acquatici apparentemente insignificanti si evolvono gradualmente in creature più complesse, movimenti tellurici di proporzioni inaudite modellano il nostro pianeta, tirannosauri e triceratopi si combattono fino allo stremo, nuove forme di vita si generano e si estinguono, lasciando spazio e risorse a nuovi esseri viventi. Per la Toccata con fuga in re minore di Bach, Disney non immagina una vera e propria storia. Gli strumenti musicali si illuminano di luce propria tra le mani dei professori della Philadelphia Symphony Orchestra, che, in opposizione ad essi, si trasformano in ombre diafane. Forme – quelle degli archetti e dei ponticelli dei violini – e colori si inseguono e si susseguono come fossero onde in un mare di fasci luminosi.
Nonostante l’apprezzamento di Stokowski, Disney non è ancora del tutto soddisfatto della strumentazione di cui i suoi studios dispongono per la sonorizzazione. In sala di registrazione, gli effetti orchestrali sono tutti pienamente godibili, ma la colonna sonora non ne riproduce fedelmente gli effetti. Come nel caso del mickeymousing, il metodo di sincronizzazione tra suono e figure animate perfezionato proprio alla Disney[5], Walt chiede ai suoi ingegneri del suono, guidati da William E. Garity, di progettare un nuovo sistema di sonoro multicanale che possa riprodurre l’efficacia e le suggestioni di un’esecuzione dal vivo.
Negli anni in cui viene realizzato Fantasia, il sistema sonoro monofonico medio presenta ancora numerosi svantaggi. La sua portata in volume è limitata e inefficace e la musica, quella sinfonica in modo particolare, è penalizzata da eccessivi rumori di fondo e da distorsioni, assenti quando il suono proviene da sorgenti multiple. Il primo compito dei tecnici della Disney è quello di creare l’illusione che il suono «si muova» attraverso gli altoparlanti. Scoprono, così, che, collocando due diffusori a circa 6 metri di distanza l’uno dall’altro, è possibile creare questo effetto, con l’ausilio, anche, di un «potenziometro panoramico», che permette al suono di viaggiare progressivamente, utilizzando dissolvenze costanti. Il secondo problema da affrontare è la «gamma dinamica», cioè la differenza di volume tra i suoni. Inventano, allora, un dispositivo che varia il volume del suono riprodotto sotto il controllo di un tono di varia ampiezza: si tratta sostanzialmente, del predecessore dei moderni sistemi di mix-down automatizzati.
Ad opera ultimata, le sole spese musicali ammontano ad oltre 400.000 dollari, mentre per l’intero film sono stati investiti 2.280.000 dollari. Vedremo presto, quale accoglienza, di pubblico e di critica, riceverà Fantasia.
NOTE
[1]Carlo Salzani, “Sopravvivere alla civiltà con Mickey Mouse e una risata”, Introduzione a Walter Benjamin, Mickey Mouse, Genova, Il Melangolo, 2014, p. 9.
[2]Cit. in Bob Thomas, Walt Disney, Milano, Mondadori, 1980, p. 164.
[3]Ibidem, p. 165.
[4]Ibidem, p. 166.
[5]Cfr. la seconda parte di questo articolo in https://www.strumentiemusica.com/notizie/che-schonberg-mi-perdoni-2-parte/.
PER APPROFONDIRE
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
AA. VV., The Disney Book, Firenze, Giunti, 2018.
BELTRAMI, Paolo, BELFIORE, Walt Disney. L’uomo che trasformò la fantasia in realtà, Milano, Ledizioni, 2018.
BROWN, David, Cajkowskij. Guida alla vita e all’ascolto, Milano, Il Saggiatore, 2012.
CAPPELLINI, Lino, Disney sul giradischi. I vinili italiani dal 1938 al 1990, Bari, Mencaroni Editore, 2018.
CAVALIER Stephen, Cartoon. Storia mondiale del cinema d’animazione, Valsamoggia (BO), Atlante, 2012.
EBERHARD DENTLER, Hans, L’arte della fuga di Johann Sebastian Bach, Milano, Skira, 2002.
GOETHE, Johann Wolfgang, L’apprendista stregone, Roma, Donzelli, 2017.
GUIDORIZZI, Mario, Musica e immagine. Il fondamentale contributo della colonna sonora nella storia del cinema, Padova, CEDAM, 2005.
HOFFMANN, Ernst T. A., DUMAS, Alexandre, CAJKOVSKIJ, Pëtr I., Lo Schiaccianoci. Una fiaba di Natale, Roma, Donzelli, 2018.
MOUËLLIC, Gilles, La musica al cinema, Torino, Lindau, 2005.
TARUSKIN, Richard, Le sacre du printemps. Le tradizioni russe, la sintesi di Stravinsky, Milano, Casa Ricordi, 2002.
TESTONI, Marco, Musica e visual media. La colonna sonora e i suoi protagonisti: dal compositore al music supervisor, del sound designer al consulente musicale, Roma, Audino, 2016.
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