Le metamorfosi del suono in tre nuovi lavori per fisarmonica

da Accordion for Menotti

Il Festival Pontino di Musica di Sermoneta ha ospitato, nello scorso luglio, la prima esecuzione assoluta delle nuove musiche per fisarmonica nate per il progetto Accordion for Menotti edito da Ars Spoletium Publishing&Recording, accolto calorosamente dal numeroso pubblico; sul palcoscenico, con me, Stefano Di Loreto ed Umberto Turchi, in trio, in duo e in veste solistica. Nelle nuove musiche, ora disponibili sugli store on line dei rispettivi editori,  scritture differenti ad esplorare la versatilità timbrica ed espressiva del nostro strumento, grazie alla ricerca dei compositori Maximiliano Amici, Vito Palumbo e Paolo Rotili. Proprio attraverso le parole degli autori, di cui presentiamo anche qualche sintetica nota biografica, conosciamo da vicino le tre nuove composizioni.

 

Evanescenze (2021), per fisarmonica (edito da Ars Spoletium), di Maximiliano Amici:
«È una raccolta di tre brevi momenti musicali. Le composizioni sono di diverso carattere, ma hanno in comune la ricerca di trasparenza nel suono. I tre pezzi condividono anche un’architettura formale simile. Ho cercato di raccontare come tre diverse premesse potessero giungere a una conclusione simile. Tutte le tre composizioni, infatti, si concludono con una dissoluzione sonora. Questa disgregazione, formalmente, opera come un buco nero, attraendo inesorabilmente gli elementi musicali e trasfigurandoli in silenzio. La storia che questi pezzi narrano è, quindi, la storia di tre voli, di tre cadute, di tre brevi viaggi. La fine presenta una dissoluzione pacifica; paradossalmente, credo che durante questo processo di sgretolamento, le sottili trame che costituiscono il suono si mostrino in tutta la loro ricchezza».

Maximiliano Amici (1980), allievo di Luciano Pelosi e di Stephen Jaffe, ha compiuto gli studi di Composizione, Musica Elettronica, Direzione e Strumentazione per Banda, Direzione d’Orchestra al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, e si è diplomato in Pianoforte al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli. Dopo aver approfondito lo studio della musica d’avanguardia alla Hochschule für Musik di Basilea, ha compiuto gli studi dottorali alla Duke University (USA). La sua musica è stata suonata e incisa da diversi gruppi cameristici, tra i quali Parco della Musica Contemporanea Ensemble, Ensemble Phoenix Basel, Deviant Septet, JACK Quartet, Orchestra Sinfonica Nazionale – RAI, North Carolina Symphony Orchestra. Attualmente, insegna presso la Duke Kunshan University in Cina.

 

Skin II (2021), per fisarmonica (edito da Universal), di Vito Palumbo:
«Il brano fa parte di una serie di lavori che intendo dedicare ciascuno ad uno strumento diverso. Questa raccolta di brani l’ho intitolata Skin, con l’intento di indagare dentro la “pelle” del suono alla ricerca di un carattere timbrico derivato da alcune peculiarità tecniche dello strumento. Questa composizione per fisarmonica si concentra sul rapido e irregolare gesto del movimento del mantice, in quel piccolo margine di movimento in cui si ricerca una qualità timbrica, una texture coloristica e luminosa cangiante nel tempo, basata sulla trasformazione di agglomerati armonici e cluster, oppure, semplicemente, su vari gradienti del soffio del mantice senza produzione del suono».

Vito Palumbo (1972) è un compositore italiano pluripremiato e acclamato dalla critica. Diplomato all’Accademia di Santa Cecilia con Azio Corghi, con lode e menzione e borsa di Studio assegnata personalmente da Luciano Berio, nel 2005 riceve il Premio “Petrassi” istituito dalla Presidenza della Repubblica Italiana per i suoi meriti compositivi. Le sue composizioni sono state eseguite in tutto il mondo, in particolare dalla London Symphony Orchestra, l’Helsingborgs Symfoniorkester, la Gävle Symfoniorkester, l’Athenäum-Quartett Berliner Philharmoniker, l’Orchestra Sinfonica della RAI, la Filarmonica di Stato di Oradea, Norrbotten NEO, Auditivvokal Dresden e Camerata Bern con Patricia Kopatchinskaja come solista. Vito Palumbo è un compositore di Universal Edition Wien.

 

Ombre (2019) dal Lamento d’Arianna di Claudio Monteverdi per tre fisarmoniche (edito da Ars Spoletium), di Paolo Rotili:
«Del passato rimangono spesso tracce di un oggetto scomparso, in qualche modo contenuto in un altro. L’ immagine è quella dei corpi di Pompei, ricostruiti grazie al calco involontario del destino: un corpo presente grazie ad un vuoto, riempito di altro… Non una citazione, né una semplice variazione da elementi desunti, piuttosto una composizione che ricostruisse il testo originario, richiamato, esteso, trasfigurato a partire dalla traccia della scrittura. Così, intorno alla musica dei primissimi versi della composizione di Monteverdi, le tracce del corpo – l’intervallo di seconda, le movenze gestuali, l’impianto armonico e formale – sono il calco per un corpo inevitabilmente altro, ma che poi è lo stesso. Qui, l’ulteriore scrittura ripropone l’oggetto, il corpo, insieme all’ombra di sé, come uno sfondo prospettico, una striscia di colore, come un ulteriore eco del suo farsi e disfarsi».

Paolo Rotili (1959), compositore e didatta, si è formato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Autore di lavori per orchestra, teatro, da camera, composti con mezzi acustici ed elettroacustici, ha collaborato con musicisti quali Claude Delangle, Mario Caroli, Enzo Porta, Paolo Ravaglia, Emanuele Arciuli, Algoritmo ensemble/Marco Angius, Icarus ensemble, ecc., che hanno portato i suoi lavori nei principali Paesi dell’UE, in Argentina, Perù, Canada, Stati Uniti, Cina e Giappone. Le sue musiche sono pubblicate per Berben, Edipan, Polish music, Rai.com e Sconfinarte. Accanto all’attività di compositore si occupa di analisi e di organizzazione musicale, con particolare attenzione al repertorio novecentesco e contemporaneo. Titolare della cattedra di Composizione al Conservatorio Ottorino Respighi di Latina, dal 2012 al 2018 ne è stato il Direttore.

 

Ricordiamo che Accordion for Menotti,  nato come omaggio a Gian Carlo Menotti nel centodecimo anniversario della nascita, è anche un progetto discografico: il CD, già pubblicato in edizione limitata e presto seguito dalla pubblicazione dell’album digitale, contiene anche l’esecuzione di trascrizioni, per fisarmoniche, dalla musica strumentale di raro ascolto dell’eclettico fondatore del Festival di Spoleto: Poemetti per Maria Rosa, Ricercare and Toccata on a Theme from The Old Maid and the Thief, per pianoforte, e il Ricercare per organo. Il filo conduttore dell’intero progetto artistico si snoda quindi tra passato e presente, tradizione e ricerca linguistica, con al centro l’originalità della fisarmonica da concerto: con questi temi e con la musica di Gian Carlo Menotti, si confrontano Maximiliano Amici, Vito Palumbo e Paolo Rotili nello speciale di Rai Cultura Caro Maestro: nuova musica per Gian Carlo Menotti.

 

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Accordion for Menotti

 

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Sound metamorphosis in three new works for accordion
Accordion for Menotti

 

New music for accordion at Festival Pontino di Musica in Sermoneta wich hosted, last July, the première of new accordion repertoire born for  Accordion for Menotti project, edited by Ars Spoletium Publishing&Recording, warmly welcomed by the large audience. On stage, with me, Stefano Di Loreto and Umberto Turchi, in trio, duo and solo. In new music, now available on the online stores of the respective publishers,  different writings to explore the timbre and expressive versatility of our instrument, thanks to the research by Maximiliano Amici, Vito Palumbo and Paolo Rotili.
Precisely through the words of the authors, of which we also present a short biography, we know closely the three new compositions.

 

Evanescenze (2021), for accordion (Ars Spoletium Publishing&Recording), by Maximiliano Amici:
«is a collection of three short moment musicaux. Each composition has a distinct character, but all share the search for a transparent sound. The three pieces also share a similar formal architecture. I tried to recount how three diverse premises could reach a similar conclusion. In fact, all three compositions end with sonic dissolution.
This disaggregation, formally, acts like a black hole – attracting inexorably the musical elements and transfiguring them into silence. The story that these pieces tell is the story of three flights, three falls, three brief journeys. The end represents a pacific dissolution; paradoxically, I think that during this process of sonic liquefaction the delicate fabric of sounds shows itself in all its richness».

Maximiliano Amici (1980), disciple of Luciano Pelosi and Stephen Jaffe, earned master’s in composition, electronic music, music for woodwind ensembles and conducting at the Santa Cecilia Conservatory in Rome. He also holds a diploma in piano performance from the S. Pietro a
Majella Conservatory in Naples. After a period of specialization in avantgarde music in Basel, he joined the doctoral program in composition at Duke University. He recently graduated. His music has been played and recorded by several prominent chamber groups (Parco della Musica Contemporanea Ensemble, Ensemble Phoenix Basel, Deviant Septet, JACK Quartet, amongst others). The Orchestra Sinfonica Nazionale RAI recorded his orchestral piece Flowing under the baton of Yoichi Sugiyama. Currently, he teaches at Duke Kunshan University, in China.

 

Skin II, for accordion (Universal Edition), by Vito Palumbo:
«The piece is part of a series of works that I intend to dedicate each to a different instrument. This collection of songs I titled Skin, with the intent of investigating inside the “skin” of sound in search of a timbric character derived from some technical peculiarities of the instrument. This accordion piece focuses on the rapid and irregular gesture of the movement of the bellows, in that small margin of movement in which you search for a timbric quality, a coloristic and luminous texture changing over time, based on the transformation of harmonic agglomerates and cluster or simply on various gradients of the bellows breath without production of sound».

Vito Palumbo (1972) is an award-winning, critically acclaimed italian composer. He studied composition at the Academy of Santa Cecilia with Azio Corghi and Luciano Berio and attained a special personal scholarship by Luciano Berio before his death, as best graduate. Studies of composition at the Accademia Chigiana in Siena with Azio Corghi, with Diploma of Honor. In 2005 he was awarded the renowned ‘G. Petrassi’ Composition Prize established by the Presidency of the Italian Republic, for his work in composition. He has had pieces performed all over the world, notably by the London Symphony Orchestra, the Helsingborgs Symfoniorkester, the Gävle Symfoniorkester, the Athenäum-Quartett Berliner Philharmoniker, the RAI Symphony Orchestra, the Oradea State Philharmony, Norrbotten NEO, AuditivVokal Dresden and Camerata Bern with Patricia Kopatchinskaja as a soloist. Vito Palumbo is  published by Universal Edition Wien.

 

Ombre (2019) from Lamento d’Arianna by Claudio Monteverdi for three accordions (Ars Spoletium Publishing&Recording), by Paolo Rotili:
«Often, the only remnant of past, disappeared objects are their traces; traces, in some ways, contained in other objects. Think for example, of the bodies in Pompeii, which have been reconstructed thanks to the traces left in the lava by bodies that no longer exist. In the same way, in my composition, elements taken from the first verses of Monteverdi’s Lamento di
Arianna, as traces of a musical body – the interval of a second, a distinct musical gesture, its harmonic and formal structure – become the mold for another body, strange but the same at once. As this image suggests, I strived to write a work which would have been not a citation, nor a simple variation of inferred elements, but rather a composition which would reconstruct the original text, recalling and extending it in a transfiguration that stems from its written traces. My writing brings together the musical object, i.e. the body, together with its own shadow, which serves as a perspectival background, as a stripe of color, as a further echo of doing and undoing».

Paolo Rotili (1959), composer and teacher, he trained at the Santa Cecilia Conservatory in Rome. Author of works for orchestra, theatre, chamber, composed with acoustic and electroacoustic means, he has collaborated with musicians such as Claude Delangle, Mario Caroli, Enzo Porta, Paolo Ravaglia, Emanuele Arciuli, Algoritmo ensemble/Marco Angius, Icarus ensemble, etc. which have brought its work to the main EU countries, in Argentina, Peru, Canada, the United States, China and Japan. His music is published for Berben, Edipan, Polish music,
Rai.com and Sconfinarte. Besides his work as a composer he deals with analysis and musical organization, with particular attention to the twentieth-century and contemporary repertoire. He currently holds the chair of composition at the Ottorino Respighi Conservatory in Latina which he directed from 2012 to 2018.

 

Accordion for Menotti,  born as a tribute to Gian Carlo Menotti on the 110th anniversary, is also a recording project: the CD, already published in limited edition and soon followed by a digital album release, also contains transcriptions, for accordions, from rare listening instrumental production by Menotti: Poemetti per Maria Rosa, Ricercare and Toccata on a Theme from The Old Maid and the Thief, for piano, and Ricercare for organ. The leitmotif of the entire artistic project then unfolds between past and present, tradition and linguistic research, with at the center the originality of concert  accordion: with these themes and with Gian Carlo Menotti’s music, Maximiliano Amici, Vito Palumbo and Paolo Rotili talk about these topics and Menotti’s music, in Rai Cultura special: Caro Maestro: nuova musica per Gian Carlo Menotti.

 

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