Senza una simile gestione collettiva sarebbe molto difficile per un Autore riuscire a farsi riconoscere “in proprio” un compenso per ogni sfruttamento delle proprie opere.
La SIAE infatti esercita questo ruolo con una complessa struttura centrale, con accordi di reciprocità esteri ma soprattutto con una capillare rete territoriale, la più grande in Europa, che svolge funzioni ispettive anche per conto dello Stato o di altri Enti in base ad apposite convenzioni, come quella con l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, Monopoli di Stato e in passato con l’ENPALS, ecc.
Forse proprio per questo suo vasto ruolo di “controllo” sul territorio la SIAE si è guadagnata la fama dell’esattore, del gabelliere e, conseguentemente, il diritto d’autore viene spesso concepito come una tassa e non invece come il giusto compenso al lavoro dei creativi.
Il vero problema invece è rappresentato, purtroppo, dall’immagine non sempre positiva che la SIAE si è guadagnata, specialmente negli ultimi anni, anche all’interno della sua stessa base associativa.
Questo malcontento è dovuto principalmente al sistema di ripartizione che negli ultimi anni è divenuto sempre meno analitico e sempre più basato sul “campionamento”, ovvero le (poche) registrazioni segrete che gli ispettori SIAE eseguono in determinati eventi musicali sparsi sul territorio italiano.
Anche se questa scelta è scaturita dal condivisibile intento di combattere fenomeni di distorsione dei programmi musicali, questo sistema statistico per sua natura finisce con il premiare oltremisura i brani più utilizzati a discapito di quelli meno noti che vengono così penalizzati.
Altra nota dolente, è il caso di dirlo, è il nuovo sistema di voto per l’elezione degli organi sociali della SIAE che basandosi sul peso economico di ogni associato ha ovviamente avvantaggiato i detentori dei grandi incassi, riducendo al minimo la rappresentanza dei piccoli e giovani Autori ed Editori anche se rappresentano il 90% circa della base associativa, escludendoli completamente dalle decisioni in merito alle ripartizioni (Commissione Musica).
Nello stesso periodo le quote sociali annuali sono state aumentate del 60-70% ed è stata improvvisamente interrotta l’erogazione della polizza sanitaria e dell’assegno mensile di professionalità che percepivano più di mille ex-soci, che sarebbero quegli autori che nella loro carriera si sono distinti per meriti artistici e per incasso. Questa scelta, pur dettata da obblighi normativi, ha pesato molto sulla vita di tutti quegli autori ex-soci che oggi non guadagnano più come prima e che in quell’assegno, faticosamente conquistato, riponevano una speranza di tranquillità.
La SIAE, prima guidata da Gino Paoli e oggi dal giovane editore Filippo Sugar, si sta rendendo conto del malcontento della sua base associativa e sta cercando di recuperare fiducia mettendo in atto una serie di iniziative, anche su impulso delle varie Associazioni di categoria, tra cui l’ACEP, che vanno dall’iscrizione gratuita per i giovani Autori ed Editori, all’abolizione di alcune tariffe obsolete per la musica live, fino all’annuncio della tanto attesa introduzione del programma musicale on-line che segnerà una svolta digitale nella raccolta dei dati dal territorio a tutto beneficio della ripartizione analitica. Allo studio c’è anche una Cassa di previdenza per gli Autori che potrebbe risolvere il problema degli ex percettori dell’assegno di professionalità offrendo soprattutto l’opportunità di una previdenza futura per i tanti giovani Autori.
Personalmente sono convinto che la SIAE possa migliorare molto il suo rapporto con gli associati e gli utilizzatori ma serve una grande voglia di rinnovamento ed un vero e concreto processo di sburocratizzazione e digitalizzazione. Come ACEP abbiamo inoltrato, e inoltreremo ancora, al neo Presidente Filippo Sugar una serie di proposte che vanno incontro alle esigenze della categoria dei professionisti di minor peso economico che con il loro duro lavoro e la loro grande passione tengono in vita un comparto musicale indipendente in continuo fermento e che io amo definire “gli artigiani della musica italiana”. Vedremo nei prossimi mesi la risposta della SIAE.