Un variopinto crocevia di culture

Alessandro D’Alessandro & João Silva, “Adriatic Session”

Sovente, affrancarsi dal concetto di genere musicale ben definito, obbligatoriamente classificato all’interno di una categoria, è un pensiero che molti musicisti rifiutano a priori, forse per timore di abbandonare la propria Comfort Zone e per paura di rischiare di esplorare nuovi territori sonori che non si conoscono o che non si vogliono conoscere. In Adriatic Session, nuovo EP dell’ardimentoso organettista (alle prese anche con l’elettronica) Alessandro D’Alessandro e del brillante violinista João Silva, succede l’esatto contrario. Questo perché entrambi sono animati da una morbosa curiosità stilistica che permette loro di ampliare gli orizzonti pensando alla musica davvero come una lingua universale, ecumenica, non soltanto rivolta all’appassionato di un determinato genere. Questo lavoro discografico contiene cinque composizioni originali che rappresentano brillantemente l’idea di Melting Pot stilistico, una commistione che strizza l’occhio alla world music. Organettista e compositore dalla fervida creatività, dalla genuina cantabilità e dal viscerale senso melodico, Alessandro D’Alessandro è un musicista “totale” considerato fra i più autorevoli specialisti italiani del suo strumento, particolarmente apprezzato anche all’estero in Paesi come Inghilterra, Lussemburgo, Germania, Spagna, Francia, Portogallo, Albania, Danimarca, Serbia, Cile, Polonia, Svizzera, Austria, Turchia. Nell’arco della sua carriera stringe significative collaborazioni al fianco di numerosi musicisti e personaggi dello spettacolo di levatura nazionale e internazionale, fra i quali: Sergio Cammariere, Neri Marcorè, Stefano “Elio” Belisari, Rocco Papaleo, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti (Musica Nuda), David Riondino, Daniele Sepe, Roy Paci, Gianni Coscia, Gigliola Cinquetti, Banda Osiris, Maria Pia De Vito, Angelo Branduardi, Franco Battiato, Massimo Wertmuller, Gabriele Mirabassi, Erica Mou, Daniele Di Bonaventura, Peppe Barra, Lino Cannavacciuolo, Fausto Mesolella, Patrizio Fariselli, Antonello Salis, soltanto per elencarne alcuni. Violinista dal sopraffino lirismo e dall’eccellente padronanza strumentale, nonché sensibile compositore, João Silva è un musicista portoghese che, grazie alle sue spiccate qualità artistiche, condivide la scena con svariati musicisti di blasone mondiale, come: Munir Hossn, Maro, Yamandu Costa, Martin Sued, Riccie Oriach, João Frade, Adam Baldych, Margherita Abita, Nihan Davecioglu, Andrés Waskman, Marina Tuset, Érico Moreira, Anatol Eremciuc, Thomas Krettzschmar e moltissimi altri ancora. Il suo cristallino talento lo porta a esibirsi in giro per il mondo, attraverso uno stile personale e riconoscibile che spazia dalla musica colta al jazz, fino alla world music, eclettismo che proviene dalla sua insaziabile sete di curiosità e dalla sua mentalità artistica dalle larghe vedute. Grazie a queste preziose caratteristiche, ecco Adriatic Session insieme ad Alessandro D’Alessandro. Ar Livre è un brano che, fin dalle prime battute, cattura l’attenzione per l’essenzialità del tema. Qui l’organettista è parco di note, le centellina con eleganza, dialogando in perfetta sintonia con il violinista. In Nonna si respira un’atmosfera ancestrale, dal mood tendenzialmente tribale, soprattutto per l’aspetto ritmico. L’eloquio di D’Alessandro è pregno di espressività, impreziosito da una raffinata cura della dinamica. Silva dà vita a un discorso improvvisativo energico, sostenuto da una notevole tecnica. Le prime misure di Interludio lasciano con il fiato sospeso per via di uno stato di suspense. Alessandro D’Alessandro e João Silva si esprimono con grande intensità evocativa, classe e poeticità, dipingendo traiettorie sonore intrise di senso estetico. Il clima velatamente esotico di It’s Never too Late conquista all’istante. L’elocuzione del violinista è ardente, carica di nerbo. L’assolo dell’organettista è sinuoso, ponderato con acume e gusto. Le speziature etniche di Migration conducono l’ascoltatore in un viaggio immersivo. Questa composizione profuma di abbacinante lirismo, un brano in cui la durata e il “peso” di ogni singola nota assumono un valore fondamentale, come fosse linfa vitale. Adriatic Session è un disco in cui Alessandro D’Alessandro e João Silva dimostrano di essere due spiriti liberi che viaggiano sugli stessi binari. Un progetto in cui la cura del suono, l’utilizzo dell’elettronica come mero valore aggiunto, il feeling e l’interplay rappresentano i tratti distintivi. Il tutto a cavallo fra la “tradizione” della bellezza melodica e la sperimentazione sonora che guarda al futuro. Un binomio, questo, solo apparentemente agli antipodi, perché invece è un fulgido esempio di coesistenza proprio fra tradizione e modernità.

 

Alessandro D’Alessandro & João Silva, Adriatic Session

Etichetta discografica: Autoprodotto

Anno produzione: 2023

 

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