“Che Schönberg mi perdoni” (1° parte)
La serata è solenne. Il pubblico è quello delle grandi occasioni. Dalle quinte, un occhio indiscreto scruta, segretamente, la sala ormai piena. È il momento di iniziare. Per l’ultima volta (…)
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La serata è solenne. Il pubblico è quello delle grandi occasioni. Dalle quinte, un occhio indiscreto scruta, segretamente, la sala ormai piena. È il momento di iniziare. Per l’ultima volta (…)
Dopo il successo di L’oiseau de feu, quello di Petrouschka (1911). Nel nuovo lavoro di Igor Stravinsky, il pianoforte compie “evoluzioni acrobatiche suscitando rabbiose reazioni dell’orchestra (…)