Chiacchiaretta suona per l’Elio-Gianburrasca della Wertmuller

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Elio Gian Burrasca

A quarantasei anni di distanza torna in scena, al Festival delle Nazioni di Città di Castello (giovedì 1 settembre ore 21:15, Piazza Fanti), Gianburrasca, uno dei maggiori successi televisivi degli anni ’60 che rese immortali canzoni come “viva la pappa col pomodoro” e le buffe intemperanze del ragazzinino impertinente, interpretato da una giovane Rita Pavone. In occasione del centenario della nascita del maestro Nino Rota già autore delle musiche dello sceneggiato Rai “il giornalino di Giamburrasca” di Vamba, infatti, Lina Wertmuller cura l’adattamento del testo e la supervisione alla regia di una edizione teatrale interpretata da Elio (Stefano Belisari), artista fra i più eclettici e ricchi di talento della scena contemporanea, affiancato da un ensemble strumentale composto da musicisti di livello internazionale quali: Corrado Giuffredi al clarinetto, il fresco vincitore del premio “Astor Piazzolla” Cesare Chiacchiaretta alla fisarmonica, Giampaolo Bandini alla chitarra, Federico Marchesano al contrabbasso, Danilo Grassi alle percussioni.

La storia di Gian Burrasca è scritta in forma di diario e racconta le irriverenti incursioni di un pestifero ragazzino, Giannino Stoppani detto Gian Burrasca, dall’aspetto divertente e animo irrequieto, nel mondo conformista dell’Italia umbertina, dove le rigide regole del collegio e le ipocrisie della famiglia cadono sotto l’ironia del protagonista. Elio presta la sua comica fissità alla figura di Gian Burrasca, parrucca con i riccioloni e pantaloni alla zuava, conferendo allo spettacolo quella iconoclastia futurista, presente in molti passi del testo, attraverso il gusto del gesto e della parola come contrapposizione critica alla borghesia del primo Novecento.

Lina Wertmuller ha saputo estrarre dal testo quegli episodi che maggiormente hanno saputo rendere familiare il personaggio di Gian Burrasca, creando un’atmosfera, tra sogno e realtà, che ha caratterizzato sempre la sua opera, sia cinematografica, che teatrale. “Adoro Elio e da quando abbiamo lavorato assieme in “Storia d’amore e d’anarchia” in teatro nel 2004 – spiega la regista – ho pensato e immaginato che prima o poi ci sarebbe stata un’altra occasione: è arrivata con la sua proposta di portare in teatro il Gian Burrasca. Come potevo non entusiasmarmi all’idea di rimetter mano dopo più di 40 anni al testo del Giornalino immaginando Elio vestire i panni che furono di Rita Pavone? Ed ecco quindi che è nato questo spettacolo, con Elio come unico cant-attore in scena e cinque straordinari musicisti che suonano dal vivo le canzoni più celebri dello sceneggiato televisivo composte dal grande Nino Rota. Sto pensando ad una regia abbastanza semplice, ad un ritmo veloce dello spettacolo perché la musica sia la grande protagonista della serata ed Elio, imprevedibile e irresistibile giocherellone, il Gian Burrasca del nuovo millennio ….”.