“Beat the Devil and Carry a Rail”: il nuovo disco di Noam Pikelny

102

Beat the devilCome abbiamo avuto modo più volte di sottolineare in queste pagine, la scena folk americana non è caratterizzata solo dall’attenzione revivalistica alle tradizioni, ma si configura come innovativa e dinamica sotto molti punti di vista. Da un lato il panorama espressivo che, per vie diverse, confluisce nel genere che a livello internazionale riconosciamo come folk, è costantemente rimodulato dall’apporto di molti “veterani” e artisti legati primariamente ad altri generi: Neil Young, Bruce Springsteen, Ry Cooder, Willie Nelson, ecc. Dall’altro lato la scena giovanile – come d’altronde accade anche in altri settori “produttivi” della società americana – assume un ruolo sempre più centrale, contribuendo attivamente al processo di rinnovamento delle espressioni musicali più legate alle tradizioni, scoprendo nuove possibilità anche attraverso lo studio e la tecnica di strumenti popolari. È il caso di Chris Thile, mandolinista eccelso, che esplora le tante “anime” del folk, attraverso i suoi Punch Brothers, ma anche altre formazioni, artisti e progetti, come i Nickel Creek, il duo con Edgar Mayer, le collaborazioni con Mike Marshall, Béla Fleck, Glen Philips, e che ha addirittura dedicato un disco a Bach, uscito nel 2013 con il titolo “Bach: Sonatas and Partitas, Vol. 1”. Ed è il caso di Noam Pikelny, il suo sodale banjoista nei Punch Brothers, che nel 2010 ha vinto lo Steve Martin Prize for Excellence in Banjo and Bluegrass, un’assegno di $50,000 che gli è stato consegnato direttamente al David Letterman show (il premio è stato recentemente assegnato a Sammy Shelor dei Lonesome River Band, Mark Johnson, Jens Kruger ed Eddie Adcock). Pikelny ha pubblicato – per la label Alliance – “Beat the Devil and Carry a Rail”, un disco grandioso, pieno di “corde”, pieno di passione e visioni. Un disco che dobbiamo definire folk contemporaneo, nel quale, seguendo il riflesso circolare che ruota intorno alla musica americana, compare anche “Fish and Bird”, una cover di Tom Waits, presente nell’album “Alice” del 2002.