The life and music of Alì Farka Touré, il nuovo libro di Corey Harris

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Corey HarrisIl chitarrista e antropologo Corey Harris ha lanciato il suo nuovo progetto sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter. Si tratta di un libro sul grande chitarrista maliano Alì Farka Touré, scomparso prematuramente nel 2006. La scrittura e l’organizzazione del libro, il cui titolo sarà “The life and music of Alì Farka Toure”, sarà inquadrata in una serie di attività di ricerca che Harris svilupperà principalmente in Mali, dove si recherà in giugno per riconnettere una rete di informazioni con l’aiuto dei soggetti che hanno gravitato intorno al chitarrista di Kanau. Tra questi vi sono il figlio, Vieux (anch’esso musicista) e il suonatore di kora Toumani Diabaté, uno dei suoi collaboratori più noti, che ha collaborato a Savane, il suo ultimo album prodotto dalla World Circuit nel 2006 e vincitore di un Grammy. Nato nel 1939 nella regione nordoccidentale del Mali, Tourè ha raggiunto la notorietà verso la metà degli anni Novanta, quando pubblicò, in collaborazione con il chitarrista Ry Cooder, il disco The river (1994). Corey Harris esplorò le connessioni tra il blues e le musiche tradizionali del Mali nel 2003, anno in cui pubblicò From Mali to Mississippi, l’album a cui collaborò anche Touré. Ora, per colmare la mancanza di un tributo adeguato al musicista che prima di tutti ha costruito un ponte necessario ad esplorare e comprendere le connessioni tra le musiche tradizionali dell’Africa occidentale e quelle afroamericane, il chitarrista di Denver (Colorado), fa appello alla sensibilità della comunità internazionale. Difatti, ci dice dalla pagina del suo progetto su Kickstarter: “sono sicuro che con il generoso supporto della comunità di kickstarter potremo realizzare questo sogno e onorare uno dei più grandi musicisti dello scorso secolo. Al momento non ci sono studi adeguatamente approfonditi né sull’uomo né sulla sua musica. Ali Farka Touré ha lasciato una traccia indelebile nella musica dell’Africa e del mondo intero. Ha anche avuto un profondo impatto sul mio modo di vedere e fare musica”.