“Soul” di Zavadsky, il suono dell’anima arriva dalla Russia

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SoulOgni strumento musicale, suonato con passione, può incantare qualsiasi platea. Il suo suono squarcia ogni barriera e mostra a chi lo ascolta l’anima del musicista. Se tale suono proviene dalla fisarmonica, allora nessuno rimane indifferente. E l’anima della fisarmonica è quella che il fisarmonicista ucraino Igor Zavadsky celebra nel suo ultimo album, “Soul”.
“Soul” è una dichiarazione d’amore alla fisarmonica in cui Zavadsky si esibisce da solo, duetta con un pianoforte, con altri fisarmonicisti o dialoga con quartetto d’archi.
Quasi la metà del doppio cd, a cui partecipa anche il coro ucraino dei Revustky Boys, è dedicata alla Francia, un paese che, in molti, risveglia ricordi romantici e legami con la fisarmonica. Zavadasky spazia dai brani di Tiersen tratti dal “Favoloso mondo di Amelie” ai classici di Beethoven o Chopin, dal “Barbiere di Siviglia” di Rossini a Piazzolla. Brani culturalmente e musicalmente diversi che il fisarmonicista ucraino unisce con la “genuinità, l’onestà e la sincerità” con cui si pone ogni volta dinanzi ai suoi spettatori. La fisarmonica è la sua metà e con essa può esprimere i più diversi sentimenti.