“Che Schönberg mi perdoni” (8° parte)

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“CHE SCHÖNBERG MI PERDONI”
La musica nel cinema d’animazione di Walt Disney
(ottava parte)

 

“Ma assolutamente splendido è Willie the Whale”. Così scrive, nel 1946, Sergej Michajlovič Ejzenštejn. Che Schönberg mi perdoni (8° parte - The Whale Who Wanted to Sing at the Met)Il regista di alcuni tra i massimi capolavori della cinematografia sovietica (e mondiale) è, lo abbiamo visto, un grande estimatore di Walt Disney, che ha conosciuto personalmente. La balena che voleva cantare all’Opera (The Whale Who Wanted to Sing at the Met), titolo completo dell’episodio di Musica Maestro così amato da Ejzenštejn, è una parodia del melodramma, il cui protagonista è Willie, un cetaceo prodigio, capace non solo di cantare, ma di farlo con voce da tenore, baritono e basso. Il fenomeno, riportato dai marinai che lo hanno incrociato, suscita lo scetticismo di molti, tra cui l’impresario Tetti-Tatti, che arma una nave col proposito di arpionare Willie, convinto di dover liberare un fantomatico cantante da lui ingoiato. Willie crede, invece, che l’impresario sia lì per scritturarlo e si esibisce davanti alla sua imbarcazione, sognando future performance nei più importanti teatri lirici del mondo. Che Schönberg mi perdoni (8° parte - Nelson Eddy copertina disco)Willie sarà ucciso da Tetti-Tatti, coerentemente con ciò che fino a quel momento era stato parodiato, ovvero le opere liriche con i loro tragici finali[1]. A (magra) consolazione degli spettatori, Willie proseguirà la propria carriera in Paradiso, dove farà il tutto esaurito al botteghino. Nel corso dell’episodio, Willie interpreta arie dalla Lucia di Lammermoor di Donizetti, da Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Pagliacci di Leoncavallo, Tristano e Isotta di Wagner, Mefistofele di Boito. A dar voce alla balena, ma anche alla narrazione e a tutti i personaggi, Walt Disney chiama un portento vocale dell’epoca, Nelson Eddy (1901-1967), davvero capace di cantare da tenore, baritono e basso. Padre attore, madre e nonna cantanti, nel 1924, Eddy viene preso sotto la protezione di Alexander Smallens, direttore musicale della Philadelphia Simphony Orchestra, con la quale si esibisce in un vasto repertorio lirico. Che Schönberg mi perdoni (8° parte - Walt Disney con Nelson Eddy)Nel 1927 e nel 1928, dopo aver perfezionato i propri studi musicali anche in Europa, è protagonista di due opere di Richard Strauss, Feuersnot e Ariadne auf Naxos. Nel 1931, diretto da Leopold Stokowski, interpreta un’altra opera contemporanea, il Wozzeck di Alban Berg. Nello stesso anno, è anche alla Carnegie Hall, nella Maria Egiziaca diretta dallo stesso compositore, Ottorino Respighi. Hollywood non resta indifferente al talento di Nelson Eddy, che è anche un uomo attraente, e, prima la MGM, poi la Universal lo scritturano per una serie di film musicali, che avranno grande successo, fino alla collaborazione con la Disney.
Con Lo Scrigno delle Sette Perle (Melody Time, 1948), che replica l’impostazione di Musica Maestro e si compone di sette episodi, Walt Disney prosegue nell’intento di costruire dei corrispettivi più popolari a Fantasia, che non aveva ottenuto l’apprezzamento del pubblico. Che Schönberg mi perdoni (8° parte - Melody Time Locandina)Anche qui, troviamo brani eseguiti da noti cantanti dell’epoca (che in più di un segmento del film mettono in musica – pop e folk – leggende popolari americane), ma, anche, la rivisitazione in chiave jazz di una composizione classica, una famosa poesia, già messa in note e qui riproposta in una visualizzazione del tutto originale, e un ritorno ai suoni e ai ritmi del Brasile, ancora una volta con Paperino. Con Paperino tornano anche il pappagallo brasiliano José Carioca e il folle uccello Aracuan, protagonisti dei progetti latinoamericani di qualche anno prima. E torna, soprattutto, il samba con Blame It on the Samba, di Ernesto Nazareth e Ray Gilbert, cantata dalle Dinning Sisters, con l’organista Ethel Smith, che in un’altra canzone, Apanhei-te, Cavaquinho, anche questa di Ernesto Nazareth, appare in carne e ossa. Che Schönberg mi perdoni (8° parte - Ethel Smith)L’episodio musicalmente più interessante del film, però, è, senza dubbio, Bumble Boogie. Si tratta di una singolare rilettura moderna del famoso Volo del Calabrone di Nikolaj Rimsky-Korsakov, qui interpretato dall’Orchestra di Fred Martin, band leader e tenorsassofonista, che aveva iniziato la propria carriera all’inizio degli anni Trenta del Novecento. Martin è un pioniere dello stile “Tenor Band”, con la sezione di sax (tutti tenori) protagonista assoluta, due soli ottoni e tre violini, oltre alla ritmica. Che Schönberg mi perdoni (8° parte - Fred Martin Orchestra)Negli anni Quaranta, approda a Hollywood apparendo in alcune commedie di successo come Tre ragazze e un caporale (Seven Days ‘Leave, 1942), con Victore Mature e Lucille Ball, e La taverna delle stelle (Stage Door Canteen, 1943), con Katharine Hepburn, Harpo Marx. George Raft, Johnny Weissmuller, e in cui si «affaccia» anche un Benny Goodman in ottima forma.
Nikolaj Rimsky-Korsakov, si è detto, è l’autore del brano originale, rivisitato in Lo Scrigno delle Sette Perle. Membro attivo, con Musorgsky, Balakirev, Borodin e Cui del cosiddetto Gruppo dei Cinque, il circolo di musicisti impegnati a creare le basi di una musica nazionale russa, Rimsky-Korsakov approfondisce la propria preparazione studiando i compositori occidentali e, soprattutto, la tecnica degli strumenti a fiato, che lo renderà un sorprendente orchestratore, maestro, tra gli altri, di Igor Stravinsky. Che Schönberg mi perdoni (8° parte - Nikolaj Rimsky Korsakov)Prima di lui, “la tecnica orchestrale wagneriana tendeva a sommare i timbri strumentali e a subordinarli alla linea melodica, dando ad essa maggiore o minore volume; l’orchestrazione di Rimsky-Korsakov, invece, si evolve lungo un indirizzo nuovo, che conduce al frazionamento della massa strumentale in timbri singoli, puri, e alla valorizzazione del colore come elemento costruttivo fondamentale del discorso musicale, spesso prevalente sui valori lineari e di volume, secondo suggestioni vicine all’impressionismo e fortemente anticipatrici di Debussy”[2].
Il volo del calabrone è un interludio orchestrale, che appartiene all’opera La favola dello Zar Saltan (1899-1900), basata sulla fiaba omonima di Alexandr Puskin. Qui, il protagonista, il principe Godvin, viene trasformato in un calabrone dalla Principessa Cigno. Rimsky-Korsakov riproduce il ronzio dell’insetto che cerca, faticosamente, di raggiungere una nave. Il pezzo, che possiamo definire un tipico esempio di “musica onomatopeica”, è caratterizzato da una serie di note cromatiche veloce e continua, eseguite in sedicesimi ed è stato trascritto per innumerevoli strumenti solisti: pianoforte, violino, tromba, basso elettrico, xilofono, chitarra (anche elettrica); fisarmonica, soprattutto. In un primo momento, il brano classico era stato preso in considerazione per essere inserito in Fantasia, ma non se ne era fatto niente. Nel nuovo arrangiamento proposto in Lo Scrigno delle Sette Perle, accompagnato da immagini “oniriche” davvero singolari, il pezzo acquista una carica emotiva del tutto inedita. Ne è protagonista un insettino, tormentato da una sorta di allucinazioni musicali, che mutano ogni elemento in uno strumento. Che Schönberg mi perdoni (8° parte - Bumble Boogie)I fiori si trasfigurano in ottoni e i loro petali nella tastiera di un pianoforte, che, a sua volta, si tramuta in un serpente, e così via, con esiti sempre più sorprendenti, ideati dalla disegnatrice Mary Blair, che nei suoi concept aveva visualizzato immagini ancor più astratte e inquietanti[3].
La nostra storia, iniziata otto mesi fa con Topolino direttore d’orchestra (Grand Opera, 1936), si conclude oggi con l’immaginifica trasposizione jazz di un brano di Rimsky-Korsakov. Lo Scrigno delle Sette Perle, infatti, è l’ultimo dei film propriamente musicali realizzati dalla Disney. Tuttavia, in tutte le produzioni successive, sia precedenti, sia posteriori alla morte di Walt (15 dicembre 1966), la colonna sonora non sarà costituita da una comune musica d’accompagnamento extradiegetica, ma, prevalentemente, da suoni che provengono direttamente dalla diegesi, cioè dallo svolgimento narrativo vero e proprio, e sarà parte integrante di ogni film d’animazione o a tecnica mista (basti pensare a Mary Poppins).
Al termine di questo lungo percorso, mi sono convinto che Arnold Schönberg abbia perdonato sia Scott Bradley, uno dei primi grandi musicisti della Disney, sia Walt stesso, per aver utilizzato, ai loro esordi, il suo sistema “per produrre musica divertente”[4].

 

NOTE

[1]http://www.ilsollazzo.com/c/disney/scheda/MakeMineMusic

[2]Voce “Rimskij-Korsakov” in Musica. Le garzantine, Milano, Garzanti, 1999

[3]http://www.ilsollazzo.com/c/disney/scheda/MakeMineMusic

[4]Cfr. la 1ᵃ parte di questo articolo in https://www.strumentiemusica.com/notizie/la-musica-nel-cinema-danimazione-di-walt-disney-1-parte/

 

PER APPROFONDIRE

BIBLIOGRAFIA

ARECCO, Sergio, Topolino fa 90. Il corto di animazione da Disney a Disney (1928-2018), Boves (CN), Araba Fenice,2019.

BORTOLOTTO, Mario, Est dell’Oriente. Nascita e splendore della musica russa, Milano, Adelphi,1999.

CALABRETTO, Roberto, Lo schermo sonoro. La musica per film, Venezia, Marsilio2010.

EJZENSTEJN, Sergej M., Walt Disney, Roma, Castelvecchi,2017.

JACOBS, Lewis, L’avventurosa storia del cinema americano, Torino, Einaudi, 1952.

PUSKIN, Aleksandr, Fiaba dello Zar Saltan, di suo figlio il Principe Guidon e della bella Principessa Cigno, Assago (MI), Lindau,2012.

RIMSKIJ KORSAKOV, Nikolaj, Il volo del calabrone, San Giuliano Milanese (MI),Carisch,2018.

RIMSKIJ KORSAKOV, Nikolaj, Principi di orchestrazione, Milano, Rugginenti 2015.

 

LINK AUDIOVISIVI

https://youtu.be/wnYpUuMGLrM

https://youtu.be/2GaqhXF5j4s