Come si costruisce una fisarmonica: la tastiera

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La tastiera della fisarmonicaA differenza del pianoforte, la tastiera della fisarmonica ha sempre rappresentato la parte melodica dello strumento, vale a dire i suoni armonici che esprimono un concetto espressivo, il cosiddetto canto o cantabile. L’accompagnamento è esclusivamente riservato alla parte sinistra della fisarmonica, la meccanica.

Ad eccezione di alcuni rari e particolari modelli, l’attuale fisarmonica viene oggi proposta in due diverse versioni: a bottoni, detta anche cromatica, o tipo pianoforte (a piano). Per la sua particolare disposizione la prima può ottenere una maggiore e reale estensione, fino al raggiungimento di 64 suoni reali, da MI 1 a SOL 6, e spaziare oltre mediante la commutazione dei registri. Nella fisarmonica a pianoforte è invece possibile un massimo di 45/46 tasti, da MI 2 a DO 6, e ottenere sia una ottava inferiore o superiore sempre utilizzando i registri. Nonostante ciò tutte le prestazioni esecutive e interpretative dei due modelli sono abbastanza bilanciate e ciascuno può vantare una propria peculiarietà.

La disposizione del modello pianoforte, universalmente unica, è immutata, salvo alcuni modelli costruiti più ridotti o con passo maggiormente distanziato nel gruppo dei tre diesis (passo non pianoforte, comunque pressoché irrilevante per l’esecutore. Al contrario il modello cromatico internazionale in DO (C-GRIFF), in cui la sequenza cromatica dei tasti prosegue in modo diverso dal modello in SI b (B-GRIFF), detto con scala rovesciata, rende impossibile qualsiasi prestazione a quanti hanno appreso con l’opposto modello, usato in moltissimi paesi come il Belgio, la Norvegia, la Russia, i paesi dell’ex Jugoslavia…

Benché storicamente l’innovazione della bottoniera cromatica con o senza trasposizione risulti di molto posteriore all’invenzione della tastiera tipo pianoforte, si pensi al clavicembalo, alla spinetta, all’organo, al virginale… nelle primissime armoniche o fisarmoniche l’applicazione dei bottoni è stata predominante.La tastiera della fisarmonica Soltanto nel primo decennio del Novecento si sviluppò in America il modello croma piano e successivamente a pianoforte con una enorme diffusione per merito soprattutto di famosi fisarmonicisti come Deiro, Frosini, Magnante, Gallarini…

La costruzione di una tastiera cromatica, come oggi proposta, richiede tempi lunghi per la sua realizzazione oltre a maggiori costi per i materiali: basti confrontare le 960 parti e componenti della cromatica rispetto alle 410 del tipo pianoforte, versione in legno, pur avendo entrambe 46 tasti.

Il montaggio della cromatica inizia con il piazzamento della guida, condizionata in parte dal fondo (tavola armonica), segue poi la preparazione dei tasti della prima, seconda e terza fila preparati con i fori delle molle delle ripetizioni, nonché l’inserimento delle testine in cui, a fine tastiera, verranno avvitati i bottoni. Applicate le molle e le valvole, dopo l’infilamento dei tasti questi verranno allineati perfettamente e ritorti a destra o a sinistra secondo il modello della tastiera, rispettivamente in DO o in SI b. Con lo stesso sistema di preparazione, si monteranno le ultime due file delle ripetizioni e si conclude con il pareggiamento e avvitamento dei bottoni.

Diversa è la preparazione delle tradizionali tastiere in legno per il modello a piano, in quanto prima del montaggio e completamento della tastiera, è necessaria la cosiddetta “preparatura” della tastiera effettuata da addetti per questo specializzazione. Sistemata la guida e la contro guida sull’apposito pianale supporto (schienale), si sistemano in prova tutti i tasti che verranno rinforzati da piccoli listelli lignei, quindi applicati le palette e i blocchi laterali, quindi seguono lo sfilamento e la necessaria numerazione progressiva. I tasti andranno poi in lucidatura, mentre il supporto schienale al reparto falegnameria per il completamento della cassa del canto. Solo dopo il cosiddetto tastieraro inizierà il montaggio dei tasti inserendo molle e valvole e allineando perfettamente il tutto, compreso l’incollaggio dei diesis.

 

(tratto da Fisarmoniae Novembre-Dicembre 2009)

Fisarmoniae