Corrado Rojac – Polja VI per due fisarmoniche e orchestra sinfonica

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Nova FilharmonijaIl concerto finale dei Concorsi per giovani musicisti Svirel, svoltisi in varie località della Slovenia Occidentale nei dintorni del capoluogo Nova Gorica, si terrà nella Cattedrale di Cristo Salvatore proprio a Nova Gorica, dove si esibirà l’orchestra sinfonica Nova Filharmonija, diretta da Simon Percic, il 25 marzo alle ore 20.30. In programma ben quattro prime esecuzioni, tra cui un brano per due fisarmoniche e orchestra sinfonica di Corrado Rojac. Ad esibirsi due fisarmonicisti d’eccezione, Tadeja Udovic Kovacic e Miha Grmek. Corrado Rojac descrive il proprio brano nel modo seguente:

Corrado RojacIl brano nasce dall’ascolto del canto popolare sloveno “Zrelo je žito” (“Il grano è maturo”). Le diverse immagini affiorate dall’inconscio si sono accompagnate a forti emozioni. I campi che mi attorniano alla prima luce dell’alba e si perdono nell’infinito si sono tradotti nella magia della natura, capace di sfamare l’uomo che ne sappia coltivare i frutti, ma anche nella sofferenza dei mezzadri che tentavano di mantenere la famiglia lavorando zolla a zolla. Campi che evocano anche i torti subiti dai coloni e le rivolte dei secoli passati concluse tragicamente in massacri di gente innocente. I miei campi sono avvolti nel mistero delle nebbie del mattino, ma anche inondati dalla canicola pomeridiana e intrisi nel sudore del contado; sono i campi abbandonati per l’insurrezione verso il signorotto locale e lavati nel sangue di tumulti stroncati brutalmente. Sono campi onirici avvolti nella nebbia mattutina, persi nel divagare dell’inconscio da cui emergono gli incanti del creato, ma anche mostri spaventosi, miraggi di cruente sommosse, e tristezze senza fine.

La scrittura si è imperniata attorno allo strumento immaginato da Zoran Lupinc, una fisarmonica diatonica capace di suggestioni popolari ma anche di sonorità vicine alla fisarmonica da concerto. I frammenti del canto popolare, intrecciati con i suoni armonici nascosti in essi, sono affidati proprio allo strumento di Lupinc, che contagia con essi lo strumento da concerto, la seconda fisarmonica presente sul palco con velleità solistiche, ed essa si cimenta in commenti dal sapore virtuosistico. L’orchestra colora la sostanza sonora dei due solisti, vivificandola ed amplificandola secondo la risonanza interiore che mi ha costantemente accompagnato nella composizione del brano, come l’ombra delle immagini descritte.

Concludo con una breve nota: il brano può essere eseguito anche sostituendo la fisarmonica diatonica di Lupinc con una fisarmonica da concerto, in due parole, le due parti solistiche del brano possono essere eseguite anche con due fisarmoniche da concerto.

Polja VI è dedicato a Simon Perčič ed alla NOVA Filharmonija.