Didattica, composizione e concerti. Intervista con Angel Luis Castaño

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Castano RejoiceAngel Luis Castaño ha iniziato a studiare fisarmonica classica a Irún (Guipúzcoa) con Agustín Santano. In seguito si è perfezionato seguendo vari corsi con maestri come P. Busseuil, F. Lips e M. Rantanen, studiando poi al Conservatorio di Musica di Parigi e alla Royal Academy di Copenaghen, con il Maestro Mogens Ellegaard.

Nel dicembre 2007, Castaño è stato il primo fisarmonicista spagnolo ad essere invitato come concertista al Festival Bayan e Bayanistas di Mosca, diretto da Friedrich Lips.

Svolge la sua attività concertistica come solista con orchestra e con gruppi da camera come: la Orquesta Sinfónica de Valencia, la Orquesta de Cuerda Andrés Segovia, la Orquesta Nacional de Indonesia, el Grupo Círculo, La Orquesta Camerata de Salamanca, el Ensemble Ciudad de Segovia con direttori come Gerard Caussé, Joan Cervero, Fabian Panisello e Jose Luis Temes. Ha inoltre suonato con il Plural Ensemble di Madrid e il Proyecto Guerrero, così come con il Trío Arbós, il Cuarteto Assai e il Cuarteto Aragón.

È stato Professore di Acordeón al Conservatorio di Irún dal 1992 al1993; Professore di Acordeón e Vicedirettore del Conservatorio di Segovia dal 1993 al 2003; titolare della cattedra di Acordeón del Conservatorio Superior de Música di Zaragoza (Aragón) dal 2003 al 2013 e, attualmente, insegna al Conservatorio Profesional de Música di Madrid.

Quando hai iniziato a suonare la fisarmonica e perché?

Ho iniziato a suonare la fisarmonica quando avevo cinque anni. Anche prima ero molto interessato alla musica. Cercavo di creare “musica” con tutti gli oggetti che trovavo in casa. A quel tempo i miei genitori hanno deciso di regalarmi un sassofono e una batteria e dopo settimane in cui ho suonato senza interruzione questi strumenti giocattolo, hanno pensato che avrei dovuto organizzare quei suoni in qualche modo. Quindi hanno deciso di portarmi a studiare musica dal maestro più vicino, il quale era un insegnante di fisarmonica. Avrebbe potuto essere il pianoforte, il violino o la chitarra… ma era fisarmonica.

Questo per dire che non è stata una decisione precisa quella di iniziare a suonare la fisarmonica, ma sono felice che quel maestro (Agustin Santano) viveva a 200 metri da casa mia.

Qual è l’immagine del tuo strumento nel tuo paese? È legato ad uno strumento moderno o classico?

Potremmo dire che dagli anni Novanta del secolo scorso (quindi circa 25 anni fa), l’immagine della fisarmonica classica è cresciuta senza sosta in Spagna . A quel tempo la fisarmonica non era nota a tutti i compositori, ma oggi è completamente diverso. In quegli anni ho creato più di cinquanta nuove opere per fisarmonica. Soprattutto per fisarmonica solista, ma anche musica da camera e con orchestre. Il mio rapporto con compositori come Cesar Camarero, David del Puerto, Jesus Torres, Patrick Busseuil, Josep Soler e tanti altri è stato molto produttivo. Questa informazione può essere controllato nel mio sito www.alcastano.com.

Sono stato probabilmente il primo fisarmonicista nel mio paese a dedicarsi a questa attività, ma oggi ci sono diversi fisarmonicisti che fanno anche questo importante lavoro. Per loro ora è probabilmente più facile, perché quando sei un pioniere è necessario aprire le porte e non è sempre facile . Sono felice che dopo venticinque anni di lavoro in questo senso, l’immagine sia cambiata così tanto.

Di sicuro la fisarmonica in Spagna come strumento popolare ha una storia importante, ma credo come un po’ ovunque. Ritengo che il mio strumento sia la “fisarmonica classica”, quindi non sono solito riferirmi alla sua versione popolare quando ne parlo.

Hai mai lavorato sulla musica tradizionale del tuo paese, con l’obiettivo di collegare quel patrimonio con nuove composizioni?

Beh, io non sono un compositore, anche se a volte i compositori mi considerano tale. Ho appositamente lavorato con compositori di musiche di avanguardia, ma ci sono alcuni, come Claudio Prieto ad esempio, che ha scritto “Sonata n º 15 per fisarmonica”, nella quale in qualche modo sono stati inseriti alcuni elementi della musica tradizionale spagnola. Ma in generale direi che questo argomento non è mai stato il mio leitmotiv.

Ci puoi parlare delle tue esperienze nell’insegnamento?

Nel 1993 ho ottenuto un posto di insegnante dal Ministero della Pubblica Istruzione e da quella data ho insegnato nei Conservatori di Segovia, al CSMA a Saragozza e ora al Conservatorio a Madrid. Ho insegnato dieci anni presso il Conservatorio Superior de Música de Zaragoza. Come probabilmente in Italia, questa terribile crisi sta influenzando il mondo dell’educazione musicale anche nel nostro paese. L’amministrazione ha deciso di avere un insegnante part-time per questo inverno e, essendo un funzionario del Ministero a tempo pieno, ho deciso di riprendere il mio posto a Madrid. Tengo corsi di insegnamento anche in master classes in molti paesi e in particolare per la Fondazione Principe delle Asturie di Oviedo.

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In che modo l’attività didattica si concilia con il lavoro di musicista e performer? Sono campi separati o si influenzano vicenda?

Penso che possano essere considerate attività complementari. Naturalmente se l’attività concertistica è molto importante e impegnativa, quella di educatore può divenire troppo irregolare, e questo può avere degli effetti negativi, specialmente per i bambini nei conservatori. Allo stesso modo credo che non influenzi molto l’attività didattica di livello superiore.

Per quanto riguarda la mia personale esperienza, ho sempre avuto la sensazione di dover insegnare. Mi piace insegnare e ritengo che gli studenti che lavorano o hanno lavorato con me lo sappiano e lo apprezzino. Da giovane ho conosciuto tutte le difficoltà che uno studente può incontrare, così provo sempre ad aiutare i miei allievi il più possibile per rendere la loro vita un po’ più facile.

Ritengo inoltre che gli educatori debbano insegnare agli studenti la loro esperienza. È molto importante che lo studente sappia e possa verificare che il suo insegnante è in grado di suonare… non sempre come concertista, ovviamente. Per me un insegnante che non ha avuto questo tipo di esperienza non può insegnare allo stesso livello. E questo, devo dire, è una mancanza ancora troppo diffusa nel mondo della fisarmonica. Un vero peccato!

Quali sono i progetti a cui stai lavorando in questo periodo?

Oltre alla mia nuova attività di insegnamento al Conservatorio di Madrid, sto continuando con la mia attività di performer. Recentemente ho registrato un CD in duo con Mika Väyrynen, a cura del Finnish Accordion Institute di Ikaalinen. È stato un bel progetto, realizzato con un amico, un aspetto che eleva ancor di più l’interesse e la passione in questo tipo di attività. Abbiamo voluto fare qualcosa insieme prima che fossimo troppo vecchi e troppo impigriti.

Nel 2013 ho anche realizzato il mio secondo CD di musica spagnola contemporanea per fisarmonica. Tutti i pezzi sono stati scritti me, come nel primo volume. Il CD contiene opere per fisarmonica solista di Claudio Prieto, Tomás Marco, Enrique Igoa, Carlos Perón, Garcia Laborda e David del Puerto.

Tra due o tre mesi uscirà un nuovo CD con il compositore e chitarrista David del Puerto, che conterrà due opere importanti dal nostro ensemble rejoice: “Caro Domenico” (in anteprima presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid) e Carmen Replay (in anteprima insieme alla Companía Nacional de Danza. Questo lavoro è stato una commissione del Teatro Reale di Madrid).