Fabrizio De Rossi Re presenta “White shadows” brano scritto per il PIF

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Tra film e fantasia

Il compositore Fabrizio De Rossi Re presenta 

“White shadows” brano scritto per il PIF 2016

 

Fabrizio De Rossi ReFra gli appassionati di musica c’è sicuramente attesa per ascoltare il brano d’obbligo “White shadows” (edizioni Rai) scritto per i finalisti del PIF 2016 dal compositore romano Fabrizio De Rossi Re. Brano che i tre fisarmonicisti della categoria Premio ammessi alla prova finale avranno modo di eseguire nel pomeriggio del 25 settembre di fronte al pubblico del teatro Astra di Castelfidardo con l’accompagnamento dell’orchestra d’archi del Conservatorio Pergolesi di Fermo.

Cinquantaseienne, De Rossi Re (che quest’anno coprirà il ruolo di presidente della giuria internazionale del PIF 2016 che la città della fisarmonica ospiterà dal 22 al 25 settembre prossimo) attualmente è docente proprio presso il Conservatorio marchigiano. Diplomatosi al Santa Cecilia di Roma in “Composizione” con Mauro Bortolotti e in “Strumentazione per Banda” con Raffaello Tega, è stato anche docente di “Didattica dell’improvvisazione e della composizione” presso la Scuola di Specializzazione SSIS Università del Lazio.

La pratica e la conoscenza di diversi generi musicali, dalla tradizione colta al jazz, hanno condizionato in maniera determinante gli sviluppi della ricerca di De Rossi Re orientata verso una ricognizione delle possibilità espressive e comunicative implicite nelle esperienze musicali più eterogenee.

Nel suo percorso formativo attribuisce infatti fondamentale importanza agli incontri con il pianista jazz Umberto Cesari, con Sylvano Bussotti, Salvatore Sciarrino e Luciano Berio.

Ci può spiegare Maestro che tipo di brano dobbiamo aspettarci di ascoltare a Castelfidardo?

“È un brano abbastanza particolare che cerca di sposare due anime che sono in me. Si va dalla musica assoluta a quella che può scaturire liberamente guardando le immagini del film. Il brano, lo dice pure il titolo, è infatti liberamente inspirato al film muto del regista californiano W.S. Van DyKe del 1928. Girato interamente a Tahiti, affronta con delicatezza il tema del disagio degli Esquimesi che il mondo civilizzato europeo tenta di distruggere. È stato sicuramente il primo documentario ad affrontare simili tematiche. Il brano nasce idealmente come colonna sonora di questo film muto e l’ho pensato come colonna portante del film stesso”.

Come si inserisce la fisarmonica nel brano?

“Devo ammettere che essendo un brano d’obbligo pensato per una manifestazione veramente internazionale come il PIF (lo scorso anno sono state 36 le nazioni presenti, ndr), non ho spinto troppo verso il jazz per non mettere in difficoltà chi non avesse quelle basi musicali nel suo baglio culturale. Il brano prevede una scrittura mista, con una novità. Ho lasciato libera l’idea dei registri. Sono certo che ognuno interpreterà questa parte secondo i propri gusti. Ci saranno aspetti anche jazzistici ma soprattutto di cultura musicale cinematografica. Ognuno insomma potrà interpretare quella parte a modo suo. Mi aspetto dai tre finalisti una lettura propria, personale, quasi intima del brano”.

Ha consigli da suggerire per chi si avvicina all’esecuzione del pezzo?

“Va eseguito facendosi trasportare da una suggestione cinematografica. Vi si deve sentire quasi l’eco dei mari del Sud. È un brano che illustra un evento filmico. Anche questo deve stimolare il fisarmonicista che deve immaginare tutta una serie di atteggiamenti dietro il brano. Il pezzo l’ho scritto in maniera tradizionale e non l’ho legato ad una certa sperimentazione. Le intenzioni espressive legate al pezzo possono essere avvalorate dall’idea di realizzare una musica per il film, per il cinema”.

Le sue composizioni sono pubblicate ed incise da Adda Records, Agenda, BMG Ricordi CNI, Edipan, Fonit Cetra, I Move, QQD, RAI Trade, RCA, Semar, Sonzogno.

Con De Rossi Re torneremo a parlare il prossimo mese raccontandovi i suoi legami con il mondo particolare della fisarmonica.

 

(Intervista realizzata in collaborazione con “Fisarmonica.tv”)