Il diritto allo studio della Fisarmonica Jazz nei Conservatori Italiani

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I fisarmonicisti jazz italiani, supportati da Richard Galliano, scrivono alle istituzioni per il diritto allo studio della Fisarmonica Jazz nei Conservatori.

 

Great GallianoAnche i fisarmonicisti jazz italiani, come i flautisti jazz, si uniscono e scrivono alle istituzioni per chiedere il diritto allo studio della Fisarmonica nei Trienni e Bienni ad indirizzo jazzistico. Chiunque voglia aggiungersi attivamente a questa iniziativa di sensibilizzazione, potrà contribuire inoltrando la lettera sottostante, scritta da Giuliana Soscia, all’indirizzo e-mail: segreteria.cdg@istruzione.it, con oggetto “Fisarmonica Jazz e Conservatorio”.

 

LETTERA ALLE ISTITUZIONI PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DELLA FISARMONICA JAZZ NEI CONSERVATORI ITALIANI.

Dall’emanazione del D.M. 124 del 30-9-09, che definisce le nuove corrispondenze tra le classi di concorso e i codici dei settori artistico disciplinari dei conservatori di musica, segnaliamo il persistere dell’assenza dell’insegnamento specifico attinente alla “Fisarmonica jazz” nell’area relativa alle discipline interpretative del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattili (ex F540).

La gravità consiste nella negazione totale del diritto allo studio della fisarmonica jazz in ambito accademico.

La cultura musicale di un popolo muta con il mutarsi del popolo stesso, di conseguenza, diventa sempre più usuale la possibilità di ascoltare musiche interetniche che rivelano nuove sensazioni in una fusione vera e propria di culture, oltre che di tecniche e di strutture. Non va assolutamente dimenticato che è proprio dalle contaminazioni, dagli incontri di culture lontane, che sono nati momenti espressivi di assoluta grandezza in alcuni casi sfociati, addirittura, in un nuovo genere musicale, come per il jazz. Un incontro musicale tra popoli, tra culture, è, quindi, un modo per creare una grande opportunità di scambio, di crescita e di diffusione delle proprie identità culturali che va affrontato nell’ottica del superamento e dell’integrazione delle “barriere delle frontiere” culturali, per dar vita ad un percorso comune.

La fisarmonica incarna in pieno questo concetto più di ogni altro strumento, si sottolinea quindi l’importanza della sua presenza all’interno dell’ “Area – Discipline interpretative del jazz, delle musiche improvvisate e audiotattili “ dei conservatori italiani accanto agli altri strumenti. Oltretutto la fisarmonica è presente nel jazz dagli inizi del Novecento. Si ricordano famosi fisarmonicisti nel panorama jazzistico mondiale come Art Van Damme, Gorni Kramer, Frank Marocco, fino ad arrivare ai giorni nostri con il fisarmonicista jazz più famoso al mondo, Richard Galliano, il quale sostiene l’iniziativa dei fisarmonicisti jazz italiani Gianni Coscia, Antonello Salis, Luciano Biondini, Simone Zanchini, Fausto Beccalossi, Renzo Ruggeri, Giuliana Soscia, Emanuele Rastelli, Germano Mazzocchetti, Vince Abbracciante, Massimo Tagliata.

“Je suis parfaitement d’accord pour apporter mon soutien à votre démarche auprès des Conservatoires Italiens.” Richard Galliano.

Chiediamo che venga colmata questa grave lacuna e che, così come avvenuto per tutti gli altri strumenti, venga emanato al più presto un codice per il settore disciplinare corrispondente a “Fisarmonica Jazz”, permettendo così ai conservatori italiani di aprire le relative classi e dare finalmente la possibilità anche ai fisarmonicisti jazz di seguire un corso in ambito accademico.

Sperando di ricevere un positivo riscontro.

Cordialmente

Giuliana Soscia in rappresentanza dei colleghi Gianni Coscia, Antonello Salis, Luciano Biondini, Simone Zanchini, Fausto Beccalossi, Renzo Ruggeri, Emanuele Rastelli, Germano Mazzocchetti, Vince Abbracciante, Massimo Tagliata, con il supporto autorevole di Richard Galliano.