La Notte della Taranta si apre quest’anno alle musiche internazionali

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Notte della Taranta 2013La Notte della Taranta, il festival italiano più importante e più grande dedicato alle musiche popolari, apre i battenti quest’anno con una interessante novità. La partecipazione di artisti e gruppi musicali di vari paesi, che presenteranno i loro repertori tradizionali in un confronto – che si prospetta senza dubbio interessante – con le tradizioni musicali del Salento.

Innanzitutto le date e i luoghi. Come da tradizione il Concertone – l’evento più importante verso il quale confluiscono idealmente tutte le iniziative che si svolgono nei tanti Comuni salentini che partecipano alla programmazione – si svolgerà a Melpignano il giorno 23 agosto, alla chiusura del festival. Gli spettacoli iniziano il cinque agosto e seguono un programma itinerante che, fino al 20, attraverserà Corigliano D’Otranto, Castrignano dei Greci, Sogliano Cavour, Zollino, Cursi, Sternatia, Martignano, Carpignano Salentino, Calimera, Lecce, Alessano, Soleto, Cutrofiano, Galatina, Martano. Ogni sera uno o più concerti, con tanti artisti oramai famosi in Italia e all’estero. Tra i quali voglio ricordare: Enzo Avitabile, Riccardo Tesi, Hevia, Mimmo Epifani e Mimmo Cavallaro, Ambrogio Sparagna con Orchestra Sparagnina con Peppe Servillo, Nidi D’Arac con Rosapaeda, Triace con Elena Ledda, Mauro Palmas e Cristian Carpentieri, Bandadriatica con Burhan Ocal, Mascarimirì, Enza Pagliara con Nassouli El Mehdi. Tra gli ospiti internazionali – oltre a quali già citati – sarà possibile assistere alle performance dei Kissmet – formazione di musicisti indiani di base a Londra, la cui musica mescola suggestioni beat-rock con sonorità asiatiche, bhangra e reggae – e il gruppo di musiche popolari mongole Hosoo & Transmongolia.

Come dimostrano ormai le migliaia di fan che ogni anno si affollano a seguire gli eventi del festival itinerante e il Concertone finale di Melpignano, La Notte della Taranta – la cui prima edizione risale al 1998 e la cui organizzazione, dal 2010, è affidata alla fondazione omonima – ha aperto una nuova direzione della musica popolare e, sopratutto, della programmazione culturale legata ai patrimoni musicali di tradizione orale. Come hanno più volte sottolineato gli organizzatori – forti anche del sostegno delle istituzioni sia locali che nazionali – quello del festival è un esempio di nuova economia virtuosa, che nello stesso tempo genera ricchezza (sotto forma di lavoro e movimento di persone, quindi di consumi) e promuove un processo di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale.

Tutte le informazioni relative al programma, gli approfondimenti sulla storia del festival, sugli artisti e sui luoghi dei concerti si possono reperire qui.

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