Le recensioni di S&M: MAGIP – GB Project

22

MAGIP

GB Project

Etichetta discografica: Alfa Projects

Anno produzione: 2018

di Stefano Cazzato

 
Magip - GB ProjectMagip deriva dalle iniziali dei nomi della formazione e non è solo un espediente, una trovata per alludere a un’aura indubbiamente magica che il disco evoca, ma una filosofia di vita e di suono ispirata alla collaborazione, alla sintesi delle diverse esperienze e sensibilità, alla necessità che una musica così articolata e comunicativa non può che essere, per forza di cose, un interplay, un dialogo, un incontro, pur partendo da una scrittura soggettiva, quella del pianista Gilberto Mazzotti, che è l’autore di tutti i brani. E questa diversità nell’unità la si coglie nella varietà delle otto tracce che compongono questo viaggio musicale o storia, come se da uno stesso centro poetico, in cui si raccolgono tecnica, emozione ed espressività, si diramassero soluzioni molteplici ma armoniche e coerenti. Si comincia con danze, motivi popolari, quasi abbozzi di filastrocche, dove ampio spazio trovano natura, etnia, folklore (i primi tre brani), per passare poi attraverso un rhythm and blues molto bello e una parentesi minimalista ai tre brani conclusivi in cui prevalgono sonorità latine, tropicali, funky, ma il tutto è innervato dal blues, dal jazz, dagli assoli, dalla modernità del Fender Rhodes, dal linguaggio dell’improvvisazione e della contemporaneità. Il che fa di Magip un prodotto originale, capace di coniugare tradizione e progresso, ben lontano dal mainstream corrivo come da incomprensibili avventure cerebrali senza cuore, senza anima.