Le recensioni di S&M: THE LOOK OF LOVE – Giuseppe Milici

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THE LOOK OF LOVE

Giuseppe Milici

Etichetta Discografica: Irma Records

Anno di produzione: 2016

Di Donatella delle Cese

 

Giuseppe MiliciGiuseppe Milici, armonicista e compositore, classe 1964, nasce a Palermo ed affina la sua arte musicale, perfezionandosi con esperienze dal vivo condivise con alcuni grandissimi nomi del jazz italiano di sempre, come il versatile pianista Romano Mussolini ed il virtuoso del banjo italiano per eccellenza, Lino Patruno.
Collabora con alcune orchestre, con vari nomi della scena pop e jazz italiana ed internazionale, si cimenta con successo in colonne sonore per il cinema e per la televisione; suona in importanti locali ed affina la sua esperienza in contesti diversissimi, che spaziano dal teatro alla radio, raccogliendo ovunque consensi ed espressioni di apprezzamento.
Molto interessanti sono i suoi tributi discografici in chiave jazz a Michael Jackson, a Burt Bacharach ed ai Beatles.
Il suo ultimo lavoro, The Look Of Love, vede la luce ad inizio ottobre 2016 per l’etichetta Irma Records. Un nutrito gruppo di special guests, che scopriremo brano per brano, arricchisce ulteriormente questa riuscita rivisitazione che Milici propone di alcuni dei brani più noti al mondo, tra quelli che sono davvero “senza tempo”.
The Look Of Love, canzone che da’ il titolo al lavoro, omaggia Burt Bacharach in maniera egregia: l’armonica di Milici è fluida ed avvolgente e si fonde perfettamente con la suadente voce della cantante Francesca Gramegna, che le regala un tocco intimistico.
Dolcissima The Shadow Of Your Smile, di Mandel e Webster, interpretata vocalmente dal magistrale e caldo timbro del crooner Walter Ricci: suoni e voce fanno un tutt’uno piacevole e intenso, che delizia l’orecchio di chi ascolta.
Gonna Fly Now di Bill Conti è uno strumentale pieno di sentimento, delicato e godibile; I Will Survive, di Perren e Fekaris, è la notissima hit da discoteca lanciata dalla immensa Gloria Gaynor, rivista e reinterpretata dalla voce di Neja.
Il cantante Alan Scaffardi, voce calda ed interessante, interpreta il brano originale, di cui è autore lo stesso Milici insieme ad Alfonso Camarda, che si intitola Dimmi Cos’è: la emozionante tromba di Fabrizio Bosso fa letteralmente da ciliegina sulla torta al già prezioso e gradevolissimo brano.
Allegra e spensierata l’armonica di Milici, insieme alla chitarra di Moreno Viglione, ci fanno rilassare al ritmo della versione strumentale di Singing In The Rain, il conosciutissimo pezzo di Freed e Brown. Khalsa è un altro brano originale, scritto interamente da Milici: Valeria Milazzo alla voce rievoca atmosfere orientali di paesi lontani, mentre il suono dell’armonica di Milici la ‘abbraccia’ in maniera totale, durante questo breve, quanto intenso brano.
Tom Gaebel canta la splendida Fly Me To The Moon: brividi a fior di pelle, romanticismo e bella musica; Vice’, è un altro brano originale di Milici: dolce e suadente, distende l’animo dell’ascoltatore, mantenendo altissima la qualità musicale del lavoro.
La meravigliosa Estate di Bruno Martino ancora una volta coinvolge ed emoziona: Fabrizio Bosso è chiamato nuovamente ad offrire il suo prezioso apporto ad uno dei pezzi più belli, a mio avviso, del jazz mondiale, “cantando” le dolci parole di questa canzone, con la sua tromba.
Atmosfere Brazil per questa riuscita interpretazione della cantante Ely Bruna, voce passionale in Besame Mucho di Velazquez; di nuovo torna la spensieratezza in Isn’t She Lovely di Stevie Wonder, in versione strumentale.
Parentesi Pop italiana con La Solitudine, di Valsiglio, Cremonesi e Cavalli; si chiude con altri due strumentali, della tradizione americana: Tea For Two di Youmans e Caesar con Roberto Gervasi all’accordion e Slot Hot Wind di Mancini.
Notevole il parterre dei musicisti resident di questo lavoro, i cui arrangiamenti sono stati curati da Nerio “Papik” Poggi, anche tastierista; Alfredo Bochicchio e Francesco Bosco alla chitarra, Alessandro Sanna al basso elettrico, Alessandro Pizzonia, Gianluca Porro e Marco Valeri che si alternano alla batteria, Fabrizio Foggia al pianoforte, Francesco Puglisi al contrabbasso, Marcello Sirignano agli archi, Simone “Federicuccio” Talone alle percussioni.
Un solo, sincero, consiglio: non perdetevi questo disco!