Le recensioni di S&M: TIME IMAGES – Matteo Bortone Travelers
TIME IMAGES
Matteo Bortone Travelers
Etichetta discografica: Auand Records
Anno produzione: 2015
di Stefano Dentice
Un’arguta e cerebrale perlustrazione sonora e stilistica, in pieno solco contemporary jazz, con influenze rock, che trasporta idealmente l’ascoltatore in un habitat immaginario ricco di fascinazioni. In Time Images, la nuova creatura discografica griffata Matteo Bortone Travelers, la soglia di attenzione è costantemente alta. La singolare ed estrosa formazione è costituita da Antonin-Tri Hoang (sax alto, clarinetto, clarinetto basso e Roland synth SH 101), Francesco Diodati (chitarre), Matteo Bortone (contrabbasso e basso) e Ariel Tessier (batteria). All’interno del CD sono contenuti undici brani. Dieci di questi autografati dal leader Bortone e Houses of the Holy siglata da Jimmy Page e Robert Plant. Sunday Supermarket è una composizione in cui sembra aleggiare un alone di mistero. Qui Antonin Tri Hoang e Diodati dialogano fittamente nel segno di un torrenziale free, sostenuti dalla ritmica cangiante di Bortone e Tessier. In Locked Room regna un’atmosfera eterea, dal forte impatto evocativo. Il chitarrista scolpisce la sua improvvisazione ponderando ogni singola nota con acume creativo. In Broskar, brano dal tema cantabile, vi è una particolare cura delle dinamiche. Tessier costruisce un groove profondo e incisivo, permeato di sfumature policromatiche. Time Images è un album che stimola la curiosità, indirizzato a tutti quei fruitori che sono desiderosi di ascoltare e conoscere un jazz concettualmente distante anni luce da quello tradizionale.