Paolo Soprani (1844-1918) – Un imprenditore illuminato

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IL CENTENARIO DI PAOLO SOPRANI (1918 – 2018)

 

Il 20 febbraio scorso, Castelfidardo ha celebrato il centesimo anniversario dalla morte di un suo illustre “figlio”: quel Paolo Soprani internazionalmente conosciuto come il fondatore dell’industria della fisarmonica. Paolo Soprani fondatore dell'industria italiana della fisarmonica (francobollo)Chiunque arrivi in questa laboriosa cittadina marchigiana ne può subito scorgere le tracce: l’elegante e al tempo stesso possente “Palazzo Soprani”, sito in viale Matteotti, fatto costruire nei primi decenni del Novecento per adibirlo ad abitazione, uffici e sede espositiva dell’azienda; il busto in bronzo – opera di Padre Stefano Pigini – che “accoglie” i visitatori all’ingresso del Museo internazionale della Fisarmonica in via Mordini; il ritratto ufficiale realizzato nel 1917 dal pittore Spagnolini, custodito fra l’altro nel Palazzo Comunale e assunto oggi come effige per lo speciale francobollo emesso dalle Poste Lussemburghesi. Inoltre, la locale Scuola Media Statale così come la civica Scuola di Musica sono intitolate al pioniere della costruzione delle fisarmoniche, anzi all’inizio degli organetti.

Castelfidardo è dunque fortemente legata a questo straordinario imprenditore, che fu anche sindaco “illuminato” dal 1905 e impegnato politicamente fino al 1914.

Ma quali sono stati i principali meriti che gli hanno garantito un posto fondamentale nella storia dello strumento ad ance libere? Andiamo con ordine, ripercorrendo i momenti salienti e le tappe fondamentali della sua eccezionale attività, al di là delle leggende e dei luoghi comuni.

Dopo il coraggioso inizio, avvenuto tradizionalmente nel 1863 – ovvero quando già le “armoniche a mantice”, come si chiamavano all’epoca, si stavano diffondendo un po’ dappertutto già da circa 35/40 anni – Soprani trova nella vicina Loreto il primo mercato ideale per i suoi prototipi, i quali già dall’inizio presentavano delle innovazioni e dei miglioramenti rispetto al modello viennese da cui era partito. Come ha scritto Marco Moroni, la cittadina lauretana «fin dagli inizi dell’Ottocento è il centro di produzione e di vendita di numerosi strumenti musicali […]. Il rapporto con Loreto, che offre ampie possibilità di commercializzazione a uno strumento popolare come l’organetto, risulta essenziale per il successo dell’attività di Paolo Soprani».

Fisarmonica Diatonica Paolo Soprani (1872)Già dagli anni Settanta vengono superati i confini del ristretto mercato locale con vendite fuori provincia e nel 1874 avviene la prima esportazione: una piccola fornitura di “armonici” viene inviata in Grecia.

Da allora, pur con un paio di crisi momentanee, sarà un continuo crescendo di produzione ed esportazione un po’ in tutto il mondo, grazie a un mercato in forte espansione. Il vero e proprio decollo lo si avrà poi nel primo quindicennio del Novecento, come documentato da tutti i dati concernenti sia la produzione e sia il numero degli addetti, entrambi in aumento. Produzione ed indotto che nel frattempo si erano allargati a macchia d’olio, grazie anche a nuovi imprenditori, a cominciare da Settimio Soprani, fratello di Paolo, seguito poi da vari ex dipendenti e collaboratori i quali, sull’esempio del pioniere e “caposcuola”, aprirono altre imprese mettendosi in proprio. Mentre i figli, e successivamente gli eredi, portarono avanti la storica azienda di famiglia per quasi tutto il Novecento. *

Fisarmonica Cromatica Paolo Soprani (1921)Un fenomeno che ha determinato la formazione del famoso distretto industriale a sud di Ancona, che oltre a Castelfidardo, coinvolge Recanati, Loreto, Osimo, Camerano, Porto Recanati, Sirolo e Numana. Un distretto che se oggi conta ‘solamente`300 addetti (e 200 in settori collegati), nel 1953 arrivava a ben 12.500 addetti! Basti pensare che nel 1929, anno della crisi mondiale, la prima voce riguardante l’«export nel mondo» era rappresentata dalle auto “Fiat”, seguita al secondo posto dalla “fisarmonica”, sostenuta ad onor del vero anche dalla politica del regime, che aveva espressamente ordinato fisarmoniche alla Paolo Soprani e ad altre realtà del settore.

Al di là delle cifre, aride ma pur sempre significative, è significativo che ancor oggi tale distretto rappresenti un centro fortemente specializzato, riconosciuto in tutto il mondo come espressione di un “artigianato artistico” di eccellenza. Un settore che poi – come per tutti gli strumenti musicali, che non sono dei semplici “beni di consumo”, ma possono essere dei veri e propri “generatori” di sublimi emozioni – ha attivamente contribuito alla nascita e allo sviluppo parallelo di una relativa e specifica letteratura musicale, anche di pregevole livello artistico; un bene per certi aspetti immateriale (escludendo partiture e dischi) ma non meno importante. Due settori strettamente connessi e interdipendenti, che si sono proficuamente “stimolati” a vicenda… Strumenti sempre più perfezionati hanno indotto cioè la creazioni di musiche originali, anche da concerto, sempre più sofisticate, così come la continua richiesta di docenti e concertisti ha, da sempre, stuzzicato e stimolato la maestria, il saper fare targato “made in Italy” dei nostri artigiani. In effetti probabilmente non esisterebbe l’uno (l’editoria musicale e l’industria discografica) senza l’altro (gli strumenti musicali)! E il merito primario di questa composita e significativa realtà è certamente di colui che le ha dato l’avvio, modificando, anzi stravolgendo letteralmente, l’economia del suo territorio e di buona parte delle Marche.

Diversi sono poi i meriti specifici di Paolo Soprani, oltre alle innegabili capacità tecnico/artigianali e poi anche manageriali. Tra questi dobbiamo ricordare che fu un imprenditore che si è costruito una attività venendo veramente dal nulla: pensiamo al coraggioso inizio, appena diciannovenne, figlio di semplici contadini, in un’epoca in cui si era privi non solo dei macchinari e di determinati materiali, ma anche di molti utensili necessari alle specifiche lavorazioni. Insomma c’era tutto da inventare, ricercare e sperimentare!

Poi però, nel primo decennio del Novecento, la forte domanda proveniente dal mercato estero, spinse a meccanizzare alcune fasi della produzione; in particolare i macchinari per la fabbricazione delle voci, che non solo avvantaggiarono la propria azienda economicamente, aumentandone i profitti, ma la emanciparono anche rispetto alla concorrenza straniera (soprattutto tedesca) ottenendo prodotti migliori.

Paolo Soprani fu dunque imprenditore dotato di notevole intuito e lungimiranza, oltre che di innegabile sensibilità musicale, che seppe leggere i tempi fin dall’inizio e in varie fasi della sua attività. Che ha anche saputo scegliersi dei buoni “compagni di viaggio” – in particolare citiamo gli esperti artigiani Raimondo Piatanesi e Mattia Berardi, coi quali sostanzialmente brevettò nel 1897 la fisarmonica standard dei giorni nostri – e che ha capito di dover anche diversificare la produzione, prerogativa poi sviluppata dai suoi successori. Basti pensare che «in un catalogo del 1918 la ditta Paolo Soprani dichiarava di produrre 250 modelli diversi di fisarmoniche, distinti in armoniche abruzzesi, napoletane, romagnole, speciali, tipo Stradella, con cassa francese e a piano-forte, oltre ad “armonifoni”, uno strumento nel quale probabilmente va individuato l’antenato della pianola». (v. Moroni, Castelfidardo da castello a città, Livi Editore, 2015).

Da non dimenticare poi che, come sindaco operò complessivamente per il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione, fece costruire abitazioni per gli operai e si adoperò per l’erezione del suggestivo monumento ai caduti della famosa battaglia risorgimentale del settembre 1860, opera dello scultore Vito Pardo, che a tutt’oggi rappresenta un simbolo e un fiore all’occhiello della città.

Le innovazioni che Soprani introdusse nel settore, opportunamente brevettate, gli valsero numerosi premi alle più importanti esposizioni del tempo: nel 1888 a Camerino, nel 1894 a Lione, nel 1895 a Bordeaux, nel 1898 a Torino, nel 1900 trionfa all’Expò universale di Parigi ed è ricevuto all’Eliseo dall’allora Presidente della Repubblica francese Loubet. Nel 1899 era inoltre divenuto membro dell’Accademia parigina degli inventori, industriali ed espositori.Centenario Paolo Soprani - Beniamino Bugiolacchi

Quella del 20 febbraio è stata perciò una significativa giornata di riflessione, per Castelfidardo e per tutto il mondo della fisarmonica, su un personaggio che ha creato una storia economica, sociale e politica, come ha sottolineato Beniamino Bugiolacchi, già direttore del Museo della Fisarmonica e promotore della iniziativa con il Circolo Filatelico e Numismatico “Matassoli”, l’Amministrazione Comunale, il Museo e la Pro Loco. Un esempio, riteniamo ancora valido, per gli imprenditori di oggi e di domani. Centenario Paolo Soprani - Concerto di Manuel MarchegianiLa celebrazione è iniziata in mattinata con il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, l’emissione di uno speciale annullo filatelico, l’esibizione di allievi della civica  scuola di musica “Soprani” e degli studenti su brani scritti da Adalberto Guzzini, l’allestimento di una particolarissima mostra di foto, a corona dell’Auditorium “San Francesco”: personaggi che hanno preso in mano una Paolo Soprani, come Michelle Hunziker, Ringo Starr, Mike Jagger, Ennio Morricone. In serata, l’interessante concerto di due giovani e talentuosi interpreti, vincitori dell’ultima edizione del PIF: Luigi Presta all’organetto (che ha pure eseguito un brano su uno storico strumento “Paolo Soprani” del 1920, custodito presso il locale museo) e Manuel Marchegiani alla fisarmonica “variété”. Giovani talmente preparati e convincenti da farci affermare che lo strumento ad ancia libera ha una grande tradizione, ma anche un altrettanto roseo futuro!

 

* Nel 1988 il marchio “Paolo Soprani” è stato acquistato dalla ditta Bontempi, nel 1993 dalla Menghini & Co.; ed attualmente è rappresentato dalla Pasco Italia.

 

BIBLIOGRAFIA

– Bugiolacchi Beniamino, Il Museo Internazionale della Fisarmonica, in AA.VV. “ Castelfidardo e la storia della fisarmonica”, Ancona, Brillarelli, 1986.

– Bugiolacchi Beniamino – Buschi Fabio – Carlorosi Roberto, Artigiani del suono: tracce di storia della Fisarmonica, in AA.VV. “ Castelfidardo e la storia della fisarmonica”, Recanati, 2013.

– Bugiolacchi Paolo – Renzo Bislani, Una nuova era per Castelfidardo – I Soprani. Una famiglia, un’epoca, “I Quaderni di Castelfidardo”, Osimo Stazione, Brillarelli, 2005.

– Carini Nazzareno & Strologo Sandro, Castelfidardo e le fisarmoniche, Aziende e storia, Fiumicino, Barvin Edizioni Musicali, 2013.

– Moroni Marco, Castelfidardo da castello a città, Fermo, A. Livi Editore, 2015.

– Moroni Marco, Per la storia dell’industria della fisarmonica. Castelfidardo dall’ottocento alla prima guerra mondiale, Ancona, Brillarelli, 1986.