Pillole di jazz… la cura che mette tutti “d’…accordo” – 3° parte

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Microlezioni di armonia jazz – Jazz for two keyboards

di Pino Jodice
 

Pino JodiceModulo 3

Come annunciato nel modulo 2 della lezione precedente affronteremo ora i modi che ci permettono di improvvisare sulle strutture armoniche degli standards suonati con l’ausilio di scale dette appunto “modali” e proveremo a costruire delle melodie di senso compiuto e “caratterizzanti”.

Nell’esempio seguente notiamo come dalla semplice scala maggiore, cambiando il punto di partenza, cambiano i rapporti tra le note generando intervalli diversi tra i gradi della scala. È proprio questo cambiamento che caratterizza le “diversità emotive” delle scale e la loro “modalità”, appunto. Naturalmente associamo ad ogni scala un accordo che in quel caso diventerà il fulcro dell’improvvisazione, infatti, la scala suggerisce le “note giuste” per costruire delle melodie sugli accordi dati dalla struttura armonica dello standard o brano originale. Ad ogni Modo viene quindi associata anche una sensazione sonora e quindi una “caratterizzazione” dovuta proprio all’emozione che quella successione provoca nella nostra percezione e conoscenza musicale.

Il primo Modo, detto “Ionico”, è quello più occidentale ed è legato alla scala maggiore (semplice e facilmente riconoscibile). Rappresenta il primo grado e stabilisce il centro tonale. Il secondo Modo, “Dorico”, è legato ad un accordo minore settima perché si genera tra il primo e terzo grado un intervallo di terza minore così come tra il primo e settimo. Rappresenta il secondo grado della tonalità in cui si svolge la melodia, con sonorità “medioevali”, molto utilizzato nella musica antica. Il terzo Modo si chiama “Frigio” e si differenzia dal secondo, pur avendo terza minore e settima minore come il Dorico, per la presenza della seconda minore tra primo e secondo grado e dalla sesta minore tra quinto e sesto grado. La risultante sonora ci ricorda alcune tipiche scale “ispaniche” derivanti dal Flamenco come possiamo ascoltare nella famosa Fiesta di Chick Corea. Il quarto Modo è il “Lidio” e la quarta aumentata che ne deriva mostra le origini mediterranee e in particolare partenopee di questa scala. Il quinto Modo è il “Misolidio” ed è quello generato dall’accordo di settima di dominante tipico del blues, del Gospel etc. Il sesto Modo è “Eolio” che, pur essendo un accordo minore settima, come il secondo e terzo grado, l’intervallo caratterizzante è la sesta minore probabilmente proveniente dall’America latina e precisamente dall’Argentina, infatti, il Tango tradizionale e il grande Astor Piazzolla nel “Nuevo Tango”, ne fanno grande uso.

Lascio al M° Giuliana Soscia la costruzione degli accordi che vengono generati dai modi e dall’estensione degli accordi. Riaffronteremo il Blues nella prossima lezione con la sua evoluzione armonica e la tecnica della “Sostiuzione al Tritono” sul II V I.

Pillole di jazz - 3° parte (Il Modale)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Applicazione del medesimo argomento con applicazione sulla fisarmonica a bassi standard

di Giuliana Soscia
 
Giuliana Soscia redattrice Strumenti & MusicaCome applicazione sulla fisarmonica dell’argomento trattato dal M° Pino Jodice andremo a vedere quali sono gli accordi a 4 suoni che derivano da ciascun Modo, andando ad analizzare singolarmente e soprattutto scopriremo quali sono le tensioni. Sempre facendo riferimento all’esempio musicale che segue, accanto agli accordi, per ciascun Modo, ho composto dei piccoli esempi di patterns. Analizzeremo anche questi e in quale modo sono stati costruiti. La finalità di tutto ciò è quella di avere elementi in più e saldi armonicamente per l’improvvisazione, cioè, quando improvvisiamo con un determinato Modo, non solo possiamo attingere dalle note dall’accordo del Modo stesso, ma anche sugli accordi che si possono costruire con l’estensione dell’accordo di base, ovvero, dalle voci dello stesso accordo, quindi dal terzo grado, dal quinto e dalle varie tensioni (la settima, la nona, l’undicesima e la tredicesima). In questo modo possiamo utilizzare per l’improvvisazione anche le note di questi accordi derivati e i loro rivolti.
Ora andiamo ad analizzare l’Esempio 1. L’accordo del Modo Ionico è quello di C Maj7/ C6, quindi possiamo costruire un’improvvisazione ad esempio sull’arpeggio di questo accordo con tutti i suoi rivolti. Ma se noi aggiungiamo all’accordo di CMaj7 le tensioni (la settima, la nona, l’undicesima e la tredicesima) vediamo che possono costruire altri tre accordi dal terzo grado E-7, dal quinto grado G7, dal settimo grado B-7.Cosa vuol dire tutto questo, semplicemente che possiamo utilizzare anche arpeggi su questi altri accordi e naturalmente con tutti i loro rivolti. Ricapitolando, se improvvisiamo nel Modo Ionico in tonalità di C Maj7, possiamo indifferentemente improvvisare anche sugli accordi E-7,G7 e B-7.
 
Andiamo ora ad analizzare il Pattern 1, ovvero un piccolo esempio di improvvisazione sulla scala Ionica. Ho utilizzato note degli arpeggi di tutti gli accordi, ma anche altre note della scala, utilizzando intervalli di quarta.Il Pattern 2 (Modo Dorico) invece è costruito sull’arpeggio discendente del terzo accordo di Bb Maj7 e su un frammento di scala pentatonica (scala particolare composta da soli cinque suoni), per concludere poi sulla nona (D). Il Pattern 3 (Modo Frigio) è composto sulle triadi derivanti dagli accordi Bb7,Eb7 conservando quel carattere quasi Flamenco o spagnoleggiante tipico del Modo Frigio.Il Pattern 4 (Modo Lidio) è caratterizzato dall’intervallo di quarta aumentata (l’undicesima alterata) e ho utilizzato gli arpeggi sui tre accordi E-7,GMaj e B-7.Il Pattern 5 (Modo Misolidio) rispechia lo stile tipico del Blues.Il Pattern 6 (Modo Eolio) è caratterizzato invece dalla presenza della tredicesima minore.Il Pattern 7 (Modo Locrio) è basato sugli arpeggi discendenti dell’accordo di Gb-Maj7, Bb-7. Consiglio di esercitarsi sullo strumento nell’esecuzione dei seguenti Patterns in tutte le tonalità per cromatismi o per quarte ascendenti e poi provare a scriverne di propri attenendosi sempre allo stile e agli arpeggi derivanti dagli accordi.Pillole di jazz - 3° parte (esempio 1) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pillole di jazz - 3° parte (esempio 2)