Premio Tenco 2015: la nuova edizione dedicata a Francesco Guccini

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Cesare BasileSono stati annunciati i finalisti delle varie sezioni delle Targhe Tenco 2015. La notizia è rimbalzata in questi ultimi giorni su tutti i media e, in generale, le aspettative non sono state tradite, perché molti dei migliori artisti italiani sono stati selezionati per la fase finale delle nomination. L’edizione di quest’anno sarà dedicata a Francesco Guccini – vincitore del Premio Tenco nel 1975 – e, per l’occasione, molti artisti (tra cui Roberto Vecchioni, John De Leo, Bobo Rondelli e Carmen Consoli) interpreteranno alcuni brani del suo repertorio. Le targhe, invece, saranno assegnate durante le tre serate della manifestazione, che si svolgerà, come di tradizione, al teatro Ariston di Sanremo dal 22 al 24 ottobre. I finalisti per la Targa “Album dell’anno”, riservata ai cantautori, sono: Paolo Benvegnù, con l’album “Earth Hotel”; Carmen Consoli, con “L’abitudine di tornare”; Fabi Silvestri Gazzé, con “Il padrone della festa”; Mauro Ermanno Giovanardi, con “Il mio stile”; Iosonouncane, con “Die”; Max Manfredi, con “Dremong”. Per quanto riguarda la sezione che qui ci interessa più nello specifico, ovvero quella per “Album in dialetto”, i finalisti sono alcuni tra i più originali interpreti dei repertori popolari, oltre che spesso autori di molti dei brani presenti negli album in questione: Cesare Basile, con “Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più” (ricordo che nel 2013 il cantautore siciliano rifiutò la Targa per Miglior album in dialetto per dissenso nei confronti della SIAE); Alessio Bondì, con “Sfardo”; Canzoniere Grecanico Salentino, con “Quaranta” (l’album che celebra i quaranta anni di attività dell’ensemble salentino, di cui si è parlato in questa rubrica); Enzo Gragnaniello, con “Misteriosamente”; Giuseppe Moffa, con “Terribilmente demodé” (Moffa, polistrumentista, ricercatore e autore, è stato tra i più apprezzati dalla critica per il lavoro che ha svolto negli ultimi anni, sia come solista che con la sua formazione di zampogne Zampognorchestra); Salvo Ruolo, con “Canciari patruni ’un è l’bittà”.