Presentazione del libro “Una spremuta di vite”, di Paolo Pietrangeli

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Istituto Ernesto de MartinoVenerdì 19 dicembre, alle ore 18.00, all’Istituto Ernesto de Martino di Sesto Fiorentino sarà presentato il volume “Una spremuta di vite”. Si tratta di un romanzo autobiografico scritto da Paolo Pietrangeli, che presidierà l’evento con la sua chitarra insieme a giornalista de la Repubblica Gianni Mura. L’occasione ci sembra importante perché, come sappiamo, Pietrangeli rappresenta una delle voci più significative del panorama della canzone sociale e politica italiana, di cui ci ha raccontato, anche aspramente, molte vicende e molti conflitti attraverso canzoni indimenticabili come “Contessa” e “Valle Giulia”. Come si può leggere nelle note di presentazione, “Una spremuta di vite” è un “ricco contenitore di memoria”, nel quale l’autore – che ha affiancato all’attività di cantautore quella di regista cinematografico e televisivo – “si dona senza reticenze, regalandoci un’autobiografia appassionante come un romanzo, che attraversa la Storia del nostro Paese dagli anni ’50 a oggi”. Non dobbiamo infatti dimenticare che Pietrangeli – che inizia a cantare il nostro paese negli anni Sessanta – ha continuato a regalarci le sue impressioni e le sue cronache anche dopo gli anni delle contestazioni e del conflitto socio-politico più aspro, con lavori come, ad esempio, “Genova per noi” del 2001. Come ci dice Mura nell’introduzione al libro, “Pietrangeli non ha mai smesso di scrivere canzoni e per molti anni ha fatto politica. Dal basso, dai quartieri, quella dove si suda e non ci sono riflettori. Perché, senza metterla giù tanto dura, quegli anni in cui ribellarsi pareva giusto (e non è escluso che lo sia) non erano solo slogan e fotocopiatrici, sampietrini e occupazioni. Erano anni di amicizia, di passione, di speranza. C’erano tanti modi di viverli e qualcuno la vita ce l’ha lasciata. E qualcun altro la racconta in queste pagine terapeutiche, penso, per chi le ha scritte, e oneste per chi legge”. Questo libro, inoltre, si configura come una nuova pagina del suo racconto, che assume – forse più che in passato – anche un profilo più intimo, più personale. Vi sono confluite anche “importanti confidenze della vita privata”, organizzate nel quadro di una scrittura generosa e di una “profonda riflessione”.