”Renaissance” della musica sacra

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Il Cardinale Bassetti e l'Ambasciatore GirelliIn tempi di forte “magra” per la carta stampata il progetto di potenziare il periodico “Nuovo Amico” delle diocesi di Pesaro, Urbino e Fano è davvero coraggioso. E pure convincente, se per l’annuncio della iniziativa si impegnano di persona il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Bassetti, i tre vescovi della provincia, il direttore di “Avvenire” ed il presidente della Federazione italiana stampa cattolica. Può apparire singolare l’accostamento tra il proposito, promosso appunto dalle tre diocesi della provincia di Pesaro e Urbino, di rafforzare contenuti ed immagine del settimanale cattolico e l’invito a collaborare rivolto al Conservatorio di Musica pesarese, istituito nella seconda metà dell’ottocento per volontà di Gioachino Rossini che a tale scopo aveva destinato i suoi ingenti beni. Ma a ben riflettere le connessioni sussistono, e sono forti. Tralascio l’epilogo artistico del grande Compositore che con lo “Stabat Mater” ci ha ricordato, dopo una vita trascorsa in modo piuttosto articolato, che alla fin fine l’uomo non conclude il suo percorso nella città terrena, ma lo prosegue nella Gerusalemme Celeste. E lo stesso Rossini nel suo testamento dispose che “a perpetuità a Parigi” fossero istituiti due premi di tremila franchi ciascuno “per essere distribuiti annualmente uno all’autore di una una composizione di musica religiosa… l’altro all’autore delle parole sulle quali deve applicarsi la musica… osservando le leggi della morale”.   Riaggregando comunque aspetti che nel tempo si sono consolidati, emerge come tale legame sia più intenso di quanto non appaia e come l’impianto del convegno sul settimanale ne sia in qualche modo una naturale proiezione: il periodico Nuovo Amico ha sempre dedicato, e continuerà a dedicare, ampio spazio alla musica ed in particolare alle attività del Conservatorio Rossini; all’interno dell’Istituto opera un Coro Gregoriano, fin dall’anno 2000 incardinato dal Consiglio di Amministrazione come articolazione artistica permanente della scuola; il Conservatorio stesso promuove ogni anno insieme alla Arcidiocesi di Pesaro la Messa solenne “Cum Canto Gregoriano”; da tempo è in atto una convenzione tra il Conservatorio Rossini e l’Istituto di Musica Sacra della Diocesi di Fano.

Dal canto suo nel 2008 l’Arcidiocesi di Pesaro ha emanato “Norme per la musica e il canto nella liturgia”. Nella premessa di tali disposizioni l’arcivescovo Piero Coccia rivolgeva “un caloroso invito a tutta la comunità cristiana di Pesaro ad attenersi a queste norme che, se opportunamente osservate, hanno il potere di favorire sempre più la crescita della nostra coscienza liturgica anche perché i principi espressi nella costituzione “Sacrosanctum Concilium” sollecitano ad uno sforzo continuo perché l’assemblea sia educata alla celebrazione liturgica in modo partecipato, intenso e fruttuoso anche attraverso il canto e la musica”. Peraltro lo stesso Archivio Storico Diocesano di Pesaro è ottima fonte per la ricostruzione della storia musicale del territorio. Esso ha attratto l’attenzione anche di docenti del Conservatorio: il prof. Gabriele Moroni, ad esempio, ha compiuto una ricognizione del fondo storico musicale ivi conservato la cui consistenza è stata poi descritta nel volume La musica negli archivi e nelle biblioteche delle Marche. Ed il maestro Ludovico Bramanti, direttore del conservatorio Rossini, rileva che “il canto gregoriano, la polifonia sacra e soprattutto il suono dell’organo fanno parte del patrimonio culturale non solo del nostro Paese ma della Chiesa universale e dunque del mondo intero”. Aggiunge poi, senza indulgere a linguaggio perifrastico, come sia “urgente che la Conferenza Episcopale Italiana utilizzi tutti i mezzi a sua disposizione per condurre le celebrazioni di basiliche, santuari e parrocchie ad un atteggiamento che dia maggiore dignità alla vera musica sacra”.

Siamo sulla scia di Papa Francesco secondo il quale “per combattere la mediocrità, la superficialità e la banalità che troppo spesso sono silenziosamente ammesse nelle celebrazioni liturgiche, la Chiesa è chiamata a promuovere una adeguata formazione musicale, anche in quanti si preparano a diventare sacerdoti”. Ecco dunque che l’attenzione riservata alla musica sacra può trovare nel “Nuovo Amico”, nel quadro di una feconda strategia sinergica, un adeguato veicolo di riflessioni e di approfondimenti: a tale settore culturale fin d’ora i docenti del Conservatorio si ripromettono di conferire i propri contributi. I Conservatori di Musica italiani continuano a svolgere un ruolo importante di tutela e trasmissione della grande tradizione musicale sacra, ma senza il sostegno della Chiesa tale impegno didattico ed artistico rischia di essere vano. Il cardinale Piero Bassetti, per l’alta Autorità rivestita ed  anche per essere stato insignito del prestigioso titolo di “Cardinale presbitero dell’antichissima basilica romana di Santa Cecilia”,  onorata come patrona dei musicisti, può autorevolmente guidare la “renaissance” della musica sacra.

 

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Giorgio Girelli

Presidente del Conservatorio Statale Rossini