Nel corso del Seicento, secolo degli affetti, la storia della cantata affianca quella del dramma per musica e dell’oratorio, adottandone le strutture formali nel rinnovato connubio tra parola e musica. È così che la cantata diventa repertorio d’elezione degli affetti messi in musica, soprattutto di quella sfera lirico-amorosa (ma non mancano esempi di soggetti spirituali, moraleggianti, umoristici, storico-mitologici) che trasferisce e rinnova nel nuovo orizzonte monodico tutto un repertorio di topoi imitativo-rappresentativi. Dal pianto alla solitudine, dal singhiozzo al lamento, dal fuoco alla morte, dalle lacrime ai sospiri: il catalogo degli affetti d’amore (e delle loro pitture musicali) trova nella cantata nuova vita, illuminata dalle illimitate possibilità espressive del linguaggio monodico che si fa ora recitativo, ora aria, ora arioso, in una varietà di soluzioni formali pressoché infinita. Genere di palazzo per eccellenza, gradita agli svaghi di un’aristocrazia colta e raffinata, la cantata fu marchio di fabbrica dei compositori italiani fino ai primi decenni del Settecento.
Cantate d’amor tradito Musiche di Mascitti, Bononcini, D’Astorga, Mancini, Jommelli Emanuela Galli – soprano Ghislieri Consort Marco Bianchi – violino Chiara Zanisi – violino Jorge Alberto Guerrero – violoncello Michele Pasotti – tiorba Maria Cecilia Farina – clavicembalo Info e Vendita: Botteghino Teatro Cucinelli Tel. 075 6970890 (il giorno dello spettacolo dalle ore 16)
Prenotazioni:
Botteghino telefonico regionale del Teatro Stabile dell’Umbria
Tel. 075 57542222 (tutti i giorni feriali ore 16-19 fino al giorno precedente lo spettacolo).