Si tratta di una serie di ben nove concerti, programmati la domenica mattina e proposti con cadenza mensile da gennaio a maggio. L’intento è presentare tutti i brani per strumento solista scritti dal Franco Donatoni, personalità di spicco del Secondo Novecento musicale. Come ricorda Mario Messinis, dopo aver aderito alla “serialità organizzata e allo strutturalismo di Boulez e Stockhausen, […] Donatoni uscì dal tunnel delle funerarie ossessioni con luminosa pienezza inventiva”.
Se il primo concerto, svoltosi il 19 gennaio, è stato affidato alla pianista Maria Grazia Bellocchio (in programma Estratto, A Francoise, Leoncavallo e Rima), l’ultimo si svolgerà l’11 maggio, protagonisti la viola di Maria Ronchini (in programma Sonata e Ali) e il vibrafono di Andrea Dulbecco (in programma Omar). Il 16 marzo scorso, nella stupefacente Sala Fontana dall’elitaria prospettiva su Piazza Duomo (nella foto), è stata la volta del musicista triestino Corrado Rojac che ha affrontato, sulla sua fisarmonica da concerto, le ardue pagine di Feria IV.
Corrado Rojac non è nuovo a simili imprese. Il fisarmonicista, docente di fisarmonica al conservatorio “G. Tartini” di Trieste, è stato protagonista di numerosi appuntamenti musicali di assoluto prestigio, quali il concerto tenuto alla Harvard University di Boston, negli Stati Uniti, o alla Seconda rassegna di musica contemporanea italiana al Conservatorio di Pechino. A Trieste si è esibito nel 2010, assieme al violoncellista Relja Lukić, al Teatro Rossetti, anche per la Società dei concerti.