Giovanni Marco Rutini Sonata n° 1 in La maggiore Op. VI
Wolfgang Amadeus Mozart Adagio in Do maggiore
Johannes Brahms Danze ungheresi n° 5 e 6
Domenico Scarlatti Sonata K. 9 in Re minore – Sonata K. 491 in Re maggiore
Willard Palmer Variazioni su un tema ucraino
Olivier Metra Serenata
Riccardo Centazzo Variazioni su “Oh mamma, mamma cara”
I don’t wanna be kissed by anyone but you composto da Harold Spina è portato alla fama da Miles Davis in un famoso arrangiamento di Gil Evans
Scrapple From The apple – Charlie Parker
It’s never too late, un brano dall’animo giocoso scritto dallo stesso musicista siciliano
L’inconnue de la Seine (La sconosciuta della Senna) – Jazz waltz composto da Roberto Gervasi che parla di una storia molto particolare. L’inconnue de la Seine è il nome dato a una giovane non identificata morta in circostanze non chiarite prima del 1900. Circolava un aneddoto per cui sarebbe annegata nella Senna; in seguito, un dipendente dell’obitorio, affascinato dalla sua bellezza, ne avrebbe fatto realizzare un calco in gesso per immortalarne il viso. Il volto della sconosciuta divenne assai popolare e affascinò diversi artisti a causa dell’enigmatico sorriso, paragonato a quello della Gioconda da diversi intellettuali come Albert Camus.
Here comes the Sun – Frank Marocco
Bop Lives (Il Bebop Vive) Un tema Bebop scritto dallo stesso Roberto Gervasi e chiamato in questo modo per testimoniare che questa musica non è morta come asseriscono alcuni critici e che vive pulsante sempre di più presso i giovani. Composto durante un soggiorno di 6 mesi a New York, dove ha potuto appurare che il bebop è sempre più vivo fra i giovani e talentuosi musicisti.
Airegin – Sonny Rollins
11:22 – Un brano composto dallo stesso Roberto Gervasi il cui titolo è un orario che, inspiegabilmente, a detta dello stesso autore, si ritrova a vedere spessissimo, quasi tutti i giorni. “Quell’ora mi chiama, non ho ancora capito perché…
Hymn To freedom (Inno alla Libertà) – Composto dal Grande Oscar Peterson, un Gospel dal sapore poetic, con il quale la band chiude spesso i concerti e che vuole essere d’auspicio per un futuro dove tutti possano ritrovare una totale libertà, che ultimamente è venuta meno.
Grazie dunque a Marco e Nicholas Tiranti e a tutto lo staff che ha collaborato all’organizzazione dell’evento confidando in numerose altre iniziative del genere che fanno tanto bene alla fisarmonica… e a chi ascolta!
(Le foto di Roberto Gervasi e Simone Zanchini sono di Giovanni Pini)