Come si è accesa la passione per la musica?
Penso di averla sempre avuta. A casa mia si ascoltava musica di tutti i generi per cui quando c’è stata la possibilità, mia madre mi ha iscritto ad un corso strumentale. Dopo i primi mesi era già maturata in me la convinzione che la musica sarebbe stata la mia passione e la mia professione, e così è andata! Segno che quando si ha una passione bisogna seguirla e crederci fortemente.
Quali sono i musicisti di riferimento?
Ho ascoltato e ascolto tutti i generi ritenendo che ogni musica, se fatta bene, abbia molto da dare. Ma certamente trovo che Piazzolla e Galliano, che ho avuto la fortuna di ascoltare in vari concerti e formazioni dal vivo come anche Art Van Damme e Frank Marocco siano, con la musica sinfonica, i miei punti di riferimento.
Hai un sogno musicale nel prossimo futuro?
Sì. Dopo “Decarissimo” omaggio ad Astor Piazzolla e “Desiderata”, sto ora lavorando ad un nuovo CD. Il sogno è quello di riuscire a scrivere delle composizioni che accolgano varie suggestioni musicali all’insegna della multiculturalità, ma che al tempo stesso siano anche riconoscibili come italiane. E qui bisogna chiedersi cosa resta della millenaria cultura musicale italiana oggi e ricercare gli elementi tipicamente italiani da riproporre.
C’è stato qualche avvenimento particolare che ha caratterizzato la tua carriera musicale?
Di avvenimenti importanti ne potrei raccontare diversi, però voglio citare il concerto tenuto con il Quinteto Porteno a Bologna all’interno del festival “Accordeons” organizzato da Massimo Tagliata dove fra il pubblico c’era Biagio Antonacci che a fine concerto ha voluto esprimere parole di grande apprezzamento per il Quinteto e per le musiche originali eseguite.
Come pensi si possa sviluppare un progetto musicale in una città?
Ci dev’essere una grande sinergia fra le realtà che si occupano di musica: scuole private, scuole pubbliche, conservatori, teatri, enti che organizzano manifestazioni, negozi di musica ecc. Tutte le persone e le istituzioni che amano la musica devono collaborare per dare la possibilità a tutti, dai bambini agli adulti, di praticare uno strumento. Importante, poi, è che ci siano degli spazi dove accanto ai nomi noti si possano esibire i giovani e soprattutto, i giovani talenti proponendo sempre degli spazi nei festival e nelle rassegne per le nuove proposte.
Quale pensi possa essere il metodo per far crescere la passione per lo studio della fisarmonica?
La passione per la fisarmonica cresce se c’è la possibilità per i giovani di ascoltare concerti di musica classica, leggera, etnica o jazz, dove la fisarmonica sia protagonista o almeno sia parte fondamentale dell’organico. Quali sono i prossimi progetti musicali? Ho vari concerti già programmati sia in autunno che in inverno e, come ho già anticipato, sto lavorando al prossimo CD. Il mio primo progetto rimane, comunque, quello di cercare di diffondere in ogni modo, anche attraverso le mie composizioni, l’amore e la passione per questo affascinante strumento che è la fisarmonica.
Denis Biasin