Ammetto, sono affascinato dagli oggetti che vengono dal passato, di cui cerco spesso di ricostruire la storia. Chi e quando li ha costruiti? A chi sono appartenuti? E via, alla ricerca di fonti (anche semplici tracce) utili per l’indagine. Emerge, per esempio, la storia di un mio pianoforte, acquistato da un ingegnere alle prese con la manutenzione del canale di Suez, strumento che poi, a mano a mano, nella seconda guerra mondiale, si è spostato dalla Sicilia a Varese, seguendo la marcia degli Alleati; oppure quella di un rarissimo libretto del Cinquecento, misteriosamente acquistato negli anni Venti del Novecento da Walter Toscanini (anche qui siamo in ambito musicale, essendo figlio del direttore d’orchestra) che aveva una libreria antiquaria a Milano.
Tempo fa, documentandomi per scrivere una storia delle fisarmoniche a Vercelli, mi sono imbattuto in una Fratelli Crosio di Stradella, integra ma scordatissima. Pur slegata dal mio filone di ricerca, mi ha incuriosito perché l’ho subito identificata nel modello che appare nella prima edizione (Ricordi, 1942) del Metodo completo teorico-pratico di Luigi Oreste Anzaghi
Con l’aiuto di ulteriori citazioni nel libro di Mazzoletti e con ricerche in Internet, ho potuto ricostruire la biografia del musicista, ritracciarlo e addirittura fargli visita portandogli il suo vecchio strumento. Elvio Favilla (Pietrasanta, LU, 1926) si formò da autodidatta nei difficili anni della guerra. Iniziò con una piccolissima fisarmonica scambiata alla borsanera dal padre Carlo (tecnico del suono con trascorsi alla Geloso): in sei mesi era capace di armonizzare i motivi che ascoltava alla radio e quindi premiato con strumento di maggior pregio quale la Fratelli Crosio.
[1] Adriano. Mazzoletti, Il jazz in Italia. Dallo swing agli anni Sessanta, vol. 2, tomo 1, Torino, EDT, 2010, p. 193.
[2] Ibidem, p. 8 (l’espressione “fisarmonica elettrica” è un po’ fuorviante).
Ringraziamo Pietro Di Salvatore e Matteo Rossi per averci permesso di utilizzare la locandina presente nella Pagina Facebook Teche ’20/’60 Maestri del jazz italiano.