31° Concorso Internazionale di Violino “Premio R. Lipizer” 2012

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31° CONCORSO INTERNAZIONALE DI VIOLINO PREMIO RODOLFO LIPIZER

7 – 16 SETTEMBRE 2012 GORIZIA – ITALIA

RODOLFO LIPIZER (Gorizia 16.1.1895 – 8.6.1974)

Violinista, docente, compositore, didatta, direttore d’orchestra italiano. Discendente da famiglia goriziana di antiche tradizioni musicali: il padre fu buon clarinettista, il nonno materno, Antonio Pelizon, fu famoso liutaio, i cui violini risalgono alla scuola dell’Amati. Rodolfo Lipizer si diplomò in violino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, perfezionandosi all’Accademia musicale di Stato di Vienna con il maestro Gottfried Feist, riportando il massimo dei voti. Seguì, sempre presso la suddetta Accademia, i corsi di composizione dei maestri Mandyczewski e Marx e di direzione d’orchestra del maestro Franz Schalk. Contemporaneamente frequentò la Facoltà di Filosofia e scienze musicali dell’Università di Vienna con il musicologo, storico e filosofo Guido Adler, amico di Mahler, uno dei fondatori della grande musicologia austriaca di tipo storicistico. Giovanissimo intraprese la carriera violinistica, sia come solista, sia in formazioni cameristiche. Nel 1927 vinse il concorso a direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Abbazia. Dal 1930 al 1961 fu direttore dell’Istituto Comunale di Musica e fondatore dell’orchestra sinfonica di Gorizia che diresse avvalendosi della collaborazione di celebri solisti dell’epoca, quali: Pina Carmirelli, Gioconda De Vito, Carlo Vidusso, Aldo Priano, Jan Kubelik, Marcel Tyberg, Ornella Orlandini, Alessandro Costantinides, Giannino Carpi, Silvano Massoni, ecc.. Fu presidente per tredici anni consecutivi (fino alla morte) del Concorso Internazionale di canto corale “C. A. Seghizzi” e di altri concorsi, nonché fiduciario del Sindacato Nazionale Musicisti e dell’Accademia di Musica contemporanea. Si dedicò, con particolare passione, all’insegnamento e alla didattica, cercando soluzioni valide e più moderne ai vari problemi tecnici e interpretativi del violino. Alla sua formazione artistica, derivata dalla scuola italo-viennese, seppe unire l’innato genio creativo e i frutti della sua esperienza che gli permisero di comporre opere violinistiche fondamentali, ancor più di quelle dei capiscuola O. Ševčík e C. Flesch (Alfred Freiherr von Horn, Violinpädagogik in Utopia, Würzburg 1974, pagg. 31-35).

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