36° FIF, Soprani: “Malgrado crisi, grandissima partecipazione”

7

FIF Castelfidardo 2011

Capitale della fisarmonica: Castelfidardo si conferma tale, regalando un arcobaleno musicale che abbraccia ‘bandiere’ di ogni parte del mondo, consolidando un marchio di qualità e un tratto distintivo che con classe unisce tradizione e innovazione. L’ultima giornata è quella dei ‘verdetti’ e della ‘passerella’ di fronte al qualificato pubblico dell’Astra, per le centinaia di artisti che si sono confrontati nelle varie categorie del XXVI Premio&Concorso. “Vista la particolare congiuntura economica, temevamo un calo nelle presenze – confida il sindaco Mirco Soprani tracciando un primo sommario bilancio – invece la qualità della nostra rassegna ha fatto sì che i ‘numeri’ rimanessero altissimi specie nella partecipazione di stranieri, creando un indotto di cui beneficia il tessuto produttivo, ricettivo e l’intera città, calata appieno nell’evento grazie alla formula del Festival. La scelta di uscire dalla nicchia di settore dando alla manifestazione un respiro più ampio e diffuso, ha permesso di far comprendere a tutti la ricchezza culturale della musica: un vanto organizzativo di cui dare merito ad assessorato alla cultura, Pro Loco e allo studio Ideazione che ha moltiplicato le iniziative collaterali”.

I suoni che febbrilmente si sono rincorsi e incrociati nelle sale audizioni e nelle aree evento, esaltano il ruolo del Festival, dove tacitamente i musicisti si danno appuntamento ogni anno “perché – come dice il direttore artistico del Premio Paolo Picchio – non c’è miglior occasione di incontro e confronto sui repertori”, e valorizzano “perle” uniche: basti pensare che nella sola mattinata di ieri al Museo della fisarmonica sono stati staccati centinaia di biglietti. Il successo della kermesse va ricercato nella “passione, quella che ci spinge a cercare formule sempre più innovative per coinvolgere i giovani e dimostrare che la fisarmonica è uno strumento moderno – sottolinea Andrea Borsini, direttore di Ideazione Eventi – ma nel rispetto della tradizione e della storia fatta dalle aziende e dalle persone che hanno lanciato il Premio e continuano a spendersi per la crescita della città e del Festival”.

I risultati del concorso dicono che soffia ancora forte il vento culturale della scuola dell’Est (Russia, Slovenia, Macedonia), si conferma quella francese nel varieté, ma, come annunciato, crescono Cina e Italia, che ottiene un’affermazione significativa tra gli under 18 con Matteo Petronio e conquista altre tre “podi” pesanti nelle categorie dei solisti. La sezione più impegnativa e selettiva – il Premio Internazionale di fisarmonica va invece in mano alla Serbia con l’acclamatissimo Nenand Ivanovic, cui sono andati anche una serie di premi speciali.