1839, la fisarmonica di Giuseppe Greggiati: il 1° metodo della storia

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Armonica a mantice di GreggiatiEsiste a Ostigia (Mantova) un Fondo Musicale dedicato a Giuseppe Greggiati, sacerdote vissuto nel mantovano tra il 1793 e il 1866, grande appassionato di musica, collezionista di strumenti e spartiti, che ha lasciato talmente tanto materiale da consentire l’istituzione del suddetto Fondo. Questo personaggio è praticamente sconosciuto al di fuori del mantovano, e tale è rimasto finchè, per un colpo di fortuna, i suoi lavori sono stati portati all’attenzione del M° Corrado Rojac. Il personale del Fondo era infatti a conoscenza del fatto che negli scritti di Greggiati fosse presente una grande quantità di materiale dedicato ad una certa “Armonica”, ma nessuno di coloro che venne a conoscenza di ciò aveva mai capito l’importanza della questione. Immaginiamo il M° Rojac, chiamato a visionare il materiale quasi a titolo di curiosià, cominciare a sfogliare gli spartiti, i disegni, gli scritti… Qualche occhiata alle date, allo stile della scrittura, alle tavole con i progetti degli strumenti gli bastarono per capire che si trovava di fronte ad una scoperta straordinaria. Probabilmente, il Maestro dovette faticare non poco a convincere sé stesso della realtà e dell’autenticità della scoperta.

La fortuna, come dicevo, ha voluto che Greggiati sia stato riscoperto proprio da Corrado Rojac, musicista straordinario, docente di grande cultura e soprattutto appassionato e puntiglioso ricercatore storico. Sarebbe stato facile semplicemente ricopiare i manoscritti e magari pubblicarli, ma non sarebbe servito a nulla se non a portare all’attenzione del grande pubblico una curiosità inedita. Il M° Rojac, docente al Conservatorio “Tartini” di Trieste, coadiuvato dalla sua ex allieva Ilaria Nardi, oggi anch’essa docente presso la scuola media ad indirizzo musicale “Cavicchi” di Pieve di Centa (BO), ha invece scelto di cimentarsi in un’immane opera di revisione che ha portato con sé innumerevoli domande a cui si potevano trovare delle risposte valide solo con un attento e sfibrante lavoro di contestualizzazione, confronto, studio della vita di Greggiati, dei suoi gusti musicali, delle somiglianze e influenze del suo stile di scrittura rispetto a quello dei grandi compositori dell’epoca.

Il Metodo per Armonica a Mantice è stato scritto nel 1842, ed è a questo punto da considerare indubbiamente come il primo metodo italiano della storia. Ci sono documenti che testimoniano come Greggiati si sia procurato uno strumento di origine viennese e di come lo abbia modificato apportando diverse migliorie organologiche: nasce così anche la prima fisarmonica italiana. La descrizione particolareggiata dei dettagli tecnici e dei disegni con misure e spiegazioni ha permesso a Corrado Rojac di farne costruire una replica dall’artigiano Adriano Clementi, in servizio presso una nota azienda produttrice di fisarmoniche, la Pigini di Castelfdidardo. Nel Metodo, accanto alle preziose informazioni organologiche, vi sono anche trentatré lezioni di tecnica strumentale, vero e proprio monumento alla fisarmonica dell’epoca, con centinaia di esercizi, e cinquanta brani che ne inaugurano il repertorio: i modelli sono lo studio di matrice pianistica (Clementi), le forme e gli stilemi del melodramma italiano (Rossini e Bellini), ma anche la musica d’intrattenimento di quel periodo storico (il valzer viennese di Lanner e Strauss padre, ad esempio). Se confrontato con gli altri metodi per fisarmonica dell’epoca, esso rappresenta un unicum, sia per la vastità della proposta didattica offerta, e sia per la profondità con cui affronta una propria estetica esecutiva. In esso si pongono le basi per l’odierna fisarmonica da concerto.

Il Metodo sarà pubblicato in quattro parti distinte: la prima, in uscita a settembre, presenta un piccolo studio sul Metodo stesso (cenni biografici sull’autore Giuseppe Greggiati, un riassunto dei contenuti, la contestualizzazione storica di esso e del repertorio proposto), e gran parte dei brani ivi inclusi, adattati per lo strumento moderno dai due autori. Il secondo libro presenterà le notizie storiche nella versione integrale autografa; il terzo le trentatré lezioni; il quarto i brani nella versione originale per lo strumento dell’epoca. Gli ultimi due libri inaugureranno dunque una dimensione filologica sinora pressoché sconosciuta all’ambiente musicale fisarmonicistico. Corrado Rojac, completamente preso dal progetto, ha addirittura intrapreso lo studio dello strumento replicato, ed è oggi in grado di suonare alcuni brani originali dello stesso Greggiati. Ho assistito io stesso ad una di queste presentazioni con tanto di concerto al famoso istituto Gnessin di Mosca, e posso testimoniare la sopresa di tutti i presenti nel sentire su una fisarmonica progettata nel 1839 dei brani originali di stile “classico”, brani senza errori di scrittura, senza approssimazioni armoniche, composti con una grande ricchezza di indicazioni e spiegazioni nelle dinamiche, nelle articolazioni, negli abbellimenti e addirittura nelle diteggiature. L’atmosfera era quasi irreale!

Il primo volume “1839 La Fisarmonica di Giuseppe Greggiati” è edito dalle Edizioni Musicali e Discografiche ARS SPOLETIUM di Spoleto (PG).

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