Amsterdam: “Il Fiore delle Mille e una Nota 3” – 1° parte

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IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTA 3
fisarmonica classica / danza contemporanea / poesia
Amsterdam/Urbino 2014

 

Il Fiore delle Mille e una Nota 3Si è svolta ad Amsterdam, lo scorso 3-4 Aprile, la prima parte del festival “Il Fiore delle Mille e una Nota 3”.

L’evento è stato organizzato e curato da Kathleen Delaney Dance Co e Accademia Fisarmonicistica – una piattaforma di ricerca nell’ambito della produzione e della pedagogia della musica e della danza contemporanea. L’iniziativa raccoglie i frutti del lavoro didattico svolto nell’ultimo anno con gli allievi dei corsi tenuti da Claudio Jacomucci (fisarmonica) e Kathleen Delaney (Tecnica Alexander), aprendosi ad altri artisti incontrati lungo il percorso e con cui si condividono visioni.

La rassegna mantiene ogni anno la stessa attenzione alla varietà di proposte, alternando i momenti solistici della pratica musicale e poetica, al quartetto di musica e danza fino a grandi momenti d’insieme.

Ospiti dell’Istituto Italiano di Cultura di Amsterdam, I Musicisti dell’Accademia Fisarmonicistica (Vincenzo De Nitto, Fabio Palma, Andrzej Grzybowski, Przemek Wojchiechowski, Marco Pasculli, Ezio Testa) hanno proposto un programma esclusivamente musicale con opere originali e trascritte per la fisarmonica classica, strumento di grande attualità nella musica classica contemporanea. Composizioni di Ligeti, Bizet, Kusyakov, Tiensuu, Krzanowski, Jacomucci, Roberto Beltrami, Takahashi, Ganzer, Pärt, Bach, Ginastera, Komitas, Vlasov e Taktakishvili.

Il 4 Aprile, presso la celeberrima sala della Bimhuis, luogo storico per la musica improvvisata e di confine, è andata in scena Suite Venetienne/Follow me, una nuova creazione della coreografa Kathleen Delaney ispirata dall’intrigante testo multimediale della fotografa Sophie Calle, che seguiva sconosciuti per fotografarli, e che in questo testo documenta con pensieri e fotografie un viaggio nella labirintica città di Venezia, compiuto in incognito alla ricerca di un uomo incontrato brevemente a Parigi. Interpretato dalla stessa Delaney, coreografa attiva sul panorama internazionale de diversi anni, e dal danzatore Roberto Lori (già interprete per Simona Bucci, Virgilio Sieni, Monica Casadei), il lavoro è impreziosito dalla presenza dei noti musicisti Claudio Jacomucci e Daniele Roccato, rispettivamente fisarmonicista e contrabbassista che vantano esperienze di spicco nel panorama della musica contemporanea.

A seguire, due composizioni per coro e fisarmoniche: Arcana, un brano per coro e ensemble di fisarmoniche di Claudio Jacomucci. Il Coro Polifonico Durantino di Urbania, sotto la direzione di Simone Spinaci (nel doppio ruolo di direttore cantante solista) hanno esplorato le modalità vocali e strumentali di alcune tradizioni musicali distanti fra loro (canto Inuit, Kecac, canto armonico, musica carnatica e shakuhachi).

Infine, Olson III (1967), che può essere considerata una delle più potenti composizioni dal compositore minimalista Terry Riley. Basata sulla ripetizione di brevi frammenti di testo e pattern musicali, si avvale della creatività degli interpreti e dell’ascolto reciproco per costruire tessiture molto suggestive, un processo performativo-compositivo molto simile alla famosa “In C” dello stesso Riley. Il brano è ispirato dalla filosofia Zen, ai Raga Indiani, e al Gamelan Balinese. Olson III è stato interpretato da coro, ensemble di fisarmoniche e dai danzatori Kathleen Delaney e Roberto Lori.

La seconda parte del festival si terrà invece a Urbino, al Teatro Raffaello Sanzio il 6-7 Giugno e riproporrà il programma olandese con un’ospite d’eccezione: la poetessa Mariangela Gualtieri, fondatrice del Teatro Valdoca insieme a Cesare Ronconi, che presenterà Fraternità Solare, una serie di poesie che convivono in partitura musicale creata da Claudio Jacomucci per 6 fisarmoniche, disposte secondo un criterio di spazializzazione acustica, che creano tessiture e risonanze a fare da eco alla parola e a sollecitare l’irrompere dall’immaginario. Un omaggio alla natura, all’umano che tocca le corde del cuore e della mente, sfiora la pelle e la memoria dell’ascoltatore con un gesto tanto delicato quanto indelebile.

 

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