All’Auditorium Parco della musica una serata dedicata a David Bowie

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BlackstarDopo la scomparsa di David Bowie tutto il mondo ha celebrato la sua figura di artista poliedrico e sempre all’avanguardia. Molti hanno sottolineato che anche la sua morte è stata un’opera d’arte, sopratutto perché si è riflessa in “Blackstar”, il suo album pubblicato due giorni prima della sua morte: un vero e proprio “canto del cigno”. Noi, che in questa rubrica trattiamo solitamente di musiche popolari, e solo quando ne vale proprio la pena sconfiniamo nella popular music intesa in senso internazionale, crediamo che sia importante unirci alle voci di chi ha ricordato Bowie perché è stato un artista trasversale, che non ha avuto vincoli né formali né di altro tipo, e che sopratutto è riuscito a mantenere autonomia e originalità lungo tutta la sua carriera. I contributi del mondo della musica sono corsi sui social e sui media toccando punte di commozione molto alte: da Brian Eno a Tony Visconti – il produttore del suo ultimo album – fino ad arrivare a quelle degli stessi famigliari che, per volere del “duca bianco”, non hanno assistito alla sua cremazione. In Italia a morte e la vita di Bowie, ma sopratutto la sua musica, sono state trattate da Ernesto Assante e Gino Castaldo con un interessante speciale su la Repubblica, in cui i due giornalisti – evidentemente scossi dall’argomento – hanno ricordato in quello tesso otto gennaio alcuni dei tratti più significativi della produzione di Bowie. Ora che è passato un po’ di tempo e si comincia a elaborare la scomparsa, mi piace segnalare il modo in cui i due giornalisti di Repubblica tornano a trattare l’argomento. organizzando cioè una delle loro ormai famose Lezioni di Rock interamente dedicata a Bowie. Come si può leggere nelle note di presentazione della serata, prevista il 29 gennaio alla sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, il programma è incentrato su tutti gli aspetti della vita e della carriera di David Bowie: “artista completo e intellettuale complesso, ha attraversato cinque decenni di evoluzione culturale, in particolare della musica rock, lasciandosi periodicamente dietro le spalle i più diversi stili con i quali si è cimentato, le più diverse immagini che ha incarnato. Ogni volta da leader indiscusso. Dal folk acustico all’elettronica, dal glam rock, al soul, dal cinema al video, dal palco alla scrittura, ha influenzato il pensiero, i gusti, le mode di varie generazioni del “secolo breve”.