“Complimenti per la festa” incontra “Epica etica etnica pathos”

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CCCPPur uscendo dall’ambito delle musiche popolari e di molte dello loro derivazioni – di cui, fra l’altro, si prova a dare il più possibile conto in questa rubrica – non posso esimermi dal segnalare due (più un terzo meno recente) avvenimenti particolarmente importanti per la musica del nostro paese. Non mi sottraggo dal farlo per il fatto che i soggetti coinvolti sono gli innovatori della scena musicale italiana degli anni novanta, che hanno determinato, molto più di altri che si sono mossi in direzioni simili, una connessione indispensabile con le avanguardie musicali internazionali. Una connessione che ha dato aria sopratutto al rock e alla musica indipendente italiana e che, attraverso un percorso lungo in cui molti dei soggetti coinvolti hanno avuto più ruoli in differenti formazioni musicali, oggi viene celebrata e compresa da migliaia di fan. Le band a cui mi riferisco sono i Marlene Kuntz e i CCCP (con le derivazioni CSI e PGR). Come sappiamo il loro percorso si incrocia nei primi anni novanta, quando cioè il Consorzio Produttori Indipendenti (risultato della fusione di Sonica e I Dischi del Mulo, due case discografiche create rispettivamente da Gianni Marocco e Francesco Magnelli, da un lato, e Massimo Zamboni e Giovanni Lindo Ferretti dall’altro, più o meno in coincidenza con la fondazione dei CSI) pubblica “Catartica”, il disco rivelazione della nuova generazione musicale italiana. In questi giorni è uscito il trailer di “Complimenti per la festa”, il documentario sui Marlene che celebra i venti anni dell’album. Il film uscirà a febbraio e dal 18 dicembre la Jump Cut, che si è occupata delle riprese e produrrà il lavoro, lancerà una campagna di crowdfunding su Musicraiser per sostenerne la realizzazione. Gianni Maroccolo, che produsse quel disco memorabile, si è esibito il 27 novembre alla sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione del festival Romaeuropa. La serata è stata dedicata ad “Epica, etica, etnica, pathos”, il disco del 1990 con cui i CCCP conclusero il loro percorso per divenire CSI. L’album è stato suonato per intero da una formazione che comprendeva, oltre a Maroccolo, Massimo Zamboni, Francesco Magnelli, Giorgio Canali, Ginevra Di Marco (tutti ex componenti dei CSI) e Angela Baraldi. A questi si sono aggiunti alcuni tra gli esponenti più importanti della scena indipendente italiana: Le Luci della Centrale Elettrica, Lo Stato Sociale, Brunori Sas, Appino, Max Collini (Offlaga Disco Pax) e Francesco Di Bella (24 Grana). Come si può leggere nelle note di presentazione del concerto, la genesi dell’album coincide con la genesi di un nuovo mondo, a cui si aprono i nuovi CSI, dopo che i CCCP decisero di concludere la loro esperienza strettamente connessa a un immaginario in inesorabile disfacimento. Quindi, come in un rituale di passaggio, “i CCCP si chiudono nella casa colonica settecentesca Villa Pirondini, nella campagna reggiana. Qui registrano, in presa diretta, l’album che li avrebbe traghettati negli anni Novanta: “Epica Etica Etnica Pathos”, una nuova invettiva politica, ma con la desolante e romantica morbidezza di un pathos consumato nel recupero di sonorità e valori popolari, nel solco di un passato sempre circondato da un alone di nostalgico mistero o di epos”. In un certo senso non è stata altro che la prima di una serie di rinascite che gli artisti del gruppo hanno promosso: ricordo che dopo i CSI e in coincidenza con l’abbandono di Massimo Zamboni (fondatore dei CCCP insieme a Ferretti) nascono i PGR. La band ha ancora idee d’avanguardia e pubblica, nel 2002, l’album omonimo (con copertina di plastica e libretto multimediale) affidandone la produzione a Hector Zazou. Direi che è l’ultimo segnale importante. Passano diversi anni e iniziano a vedersi segnali di riavvicinamento. Da un lato rinasce una formazione di ex CSI, che include più o meno tutti meno Ferretti, che alla voce vede la partecipazione di Paola Baraldi. Dall’altro – e questa è la notizia forse più inattesa – la coppia da cui tutto ha avuto inizio si incontra di nuovo: a inizio novembre Ferretti e Zamboni si ritrovano alla sala degli specchi del teatro Valli per “Cantico delle creature emiliane”, un reading a due voci di “L’eco di uno sparo. Cantico delle creature emiliane, il libro pubblicato dal chitarrista emiliano nel 2015”. Chissà che non sia anche questa una rinascita?

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