Pillole di jazz… la cura che mette tutti “d’…accordo” – 4° parte

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Microlezioni di armonia jazz – Jazz for two keyboards

di Pino Jodice
 
 
Pino JodiceModulo 4
 
Per completare l’argomento della lezione precedente dobbiamo assegnare all’ultimo accordo mancante e cioè l’accordo diminuito, la scala giusta da utilizzare nelle improvvisazioni e quindi la scala diminuita o propriamente detta “Ottofonica”. Una scala formata da otto suoni, appunto, e costruita da una successione alternata di toni e semitoni (in questo caso Tono/Semitono). È opportuno notare che la scala ottofonica è inoltre formata dai 4 suoni che compongono l’accordo diminuito e dalle tensioni di ogni nota dell’accordo stesso che si trovano alla distanza di un tono facilmente riconoscibile come un secondo accordo diminuito un tono avanti: Es. sull’accordo di C° suoniamo la scala ottofonica (T/ST) formata dalle quattro note dell’accordo diminuito di C, appunto (C, Eb, Gb, A), più le quattro note dell’accordo diminuito di D (D, F, Ab, Cb). Quì di seguito alcuni esempi di frasi costruite con la scala ottofonica.Pillole di jazz - 4° parte (esempio 1) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naturalmente, come in precedenza evidenziato, l’accordo diminuito deriva da un accordo di settima di dominante una terza maggiore sotto e questo basta per capire che la stessa scala ottofonica può essere utilizzata anche su quest’ultimo. L’accordo di settima di dominante deve avere le seguenti tensioni per permettere l’utilizzo della scala ottofonica e cioè la b9 e/o #9 e 13.

Appunto, la presenza della b9 ci fa, inoltre, capire che la successione di toni e semitoni è invertita rispetto all’accordo diminuito e quindi sarà ST/T.

Di seguito alcuni esempi di frasi costruite su una progressione armonica II – V – I dove è chiaro l’utilizzo della scala ottofonica sul V grado.

Pillole di jazz - 4° parte (esempio 2)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto possiamo introdurre le importanti cosiddette “Dominanti alterate” che ci permettono ulteriori sostituzioni e varianti sia armoniche che melodiche sul V grado.

Ecco alcune tra le più importanti dominanti alterate e le loro relative scale:

C7b9, C7#9, C7/9/#11/13, C7b9(#9)/13, C7#9(b9)/b13(#5), C7b9/#11,C7/9/#11b13

Pillole di jazz - 4° parte (esempio 3)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con la conoscenza delle dominanti alterate si può capire il meccanismo di una delle sostituzioni armoniche più importanti per l’improvvisazione jazzistica, sia per quanto riguarda il comping che melodicamente parlando e cioè la famosa “Sostituzione al Tritono”. Il tritono è l’intervallo di quarta aumentata formata appunto da tre toni (da cui tritono).

In parole semplici la sostituzione al tritono si applica fondamentalmente alla progressione armonica relativa al II – V – I maggiore o minore.

Per esempio: D-7 / G7 / Cmaj7 può essere modificata così D-7 / Db7 / Cmaj7.

In questo caso Db7 è il “tritono” di G7 e genera così un cromatismo discendente. Nella circostanza, le due dominanti non sono alterate e quindi c’è semplicemente una sostituzione di accordo e basta. Ma se lasciamo intatto il primo accordo e sostituiamo solo il basso come nel seguente esempio G7/Db, l’accordo di settima di dominante che ne deriverà sarà una dominante alterata quindi G7 verrà sostituito con Db7b9/#11(b5). Naturalmente, suonando semplicemente l’accordo fondamentale di G7 (G, B, D, F) e viceversa, se l’accordo di settima di dominante da sostituire è alterato, il suo tritono sarà un semplice accordo di settima fondamentale, come si vede nel seguente esempio:

Pillole di jazz - 4° parte (esempio 4)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle successive lezioni affronteremo l’evoluzione del blues con relative sostituzioni armoniche e dominanti alterate.

 

 

Applicazione del medesimo argomento con applicazione sulla fisarmonica a bassi standard

di Giuliana Soscia

Giuliana Soscia redattrice Strumenti & MusicaCome applicazione sulla fisarmonica a bassi standard delle nozioni di armonia appena illustrate da Pino Jodice, premesso che l’accordo diminuito esiste già costituito nei bassi standard, possiamo vedere in quali altri modi e come possiamo ricavarci questo particolare accordo completandolo con la mano destra.

Nel primo accordo C° (diminuito) dell’esempio n.1 possiamo eseguire l’accordo completo con la mano sinistra e/o con la mano destra. Se invece vogliamo eseguire l’accordo diminuito con la tensione, molto utilizzato nel modern jazz per la sua sonorità maggiormente dissonante, dobbiamo aggiungere una tensione che naturalmente non abbiamo nell’accordo diminuito già costituito nei bassi, quindi lo dobbiamo formare completando con la mano destra: possiamo eseguire una triade con la mano destra e una sola nota (fondamentale dell’accordo) con i bassi, oppure fondamentale più accordo diminuito con la mano sinistra. Con la sola destra possiamo anche eseguire l’accordo diminuito con la tensione, quindi un accordo di 4 suoni.

Quindi andiamo a costruire tutti gli accordi diminuiti sulle note dell’accordo di C° e avremo l’accordo di Eb° con la tensione D, l’accordo di Gb° con la tensione F, l’accordo di A° con la tensione Ab. Nell’esempio musicale ho riportato tutto nel dettaglio, considerando che delle triadi si possono utilizzare tutti gli altri rivolti. Potete continuare voi trasportando nelle altre tonalità, dall’accordo di D° ci ricaviamo gli altri 3 accordi diminuiti (F°/Ab°/B°).

Pillole di jazz - 4° parte (esempio 1 - fisa)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pillole di jazz - 4° parte (esempio 2 - fisa)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torniamo ora all’argomento esposto da Pino Jodice riguardante le “Dominanti alterate”. Considerando che nella fisarmonica a bassi standard abbiamo gli accordi di settima di dominante già costituiti, possiamo quindi aggiungere le note alterate completando gli stessi con la mano destra. Un metodo veloce è quello delle “Superimposed major triad” molto utilizzato nel comping pianistico, l’utilizzo delle triadi maggiori sovrapposte all’accordo di settima di dominante. Ora analizziamo i seguenti accordi in pratica e vediamo quali triadi faranno sì che l’accordo di settima diventi alterato:

C7/13/#11, C7#9, C7/9b/11#, C7#9/13b, C7b9/13, C7sus4

Consiglio vivamente a tutti coloro che si avvicinano al jazz di studiare in maniera approfondita queste soluzioni e di trasportarle in tutte le tonalità, poichè agevolano il lavoro d’improvvisazione e facilitano l’esecuzione immediata degli accordi stessi. Poi consiglio sicuramente di lavorare sugli arpeggi che compongono le triadi in tutti i rivolti da sovrapporre agli accordi di settima di dominante, ci aiutano a costruire un fraseggio più tensivo.

Pillole di jazz - 4° parte (esempio 3 - fisa)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nell’ultimo esempio due patterns sul II-V-I con sostituzione al tritono, provate anche voi ad inventarne degli altri.

Pillole di jazz - 4° parte (esempio 4 - fisa)