La comunicazione universale e trascendentale della musica

Lo spirito di aggregazione musicale secondo Inês Vaz

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Inês VazInês Vaz è una giovane fisarmonicista e compositrice portoghese dal fulgido talento. Abile nello spaziare tra musica classica, contemporanea e cameristica, per poi dedicarsi anche al jazz, l’artista lusitana crede fortemente nel potere universale e trascendentale della musica come grande mezzo per comunicare al mondo intero. Attivissima anche in qualità di didatta, Inês Vaz traccia un ricco e profondo excursus della sua vita artistica.

Fin dalla tenera età, il tuo talento ha brillato in prestigiosi concerti da fisarmonicista solista e per musica da camera, in cui hai vinto svariati premi. Ti sei quasi sempre dedicata alla musica classica e contemporanea, ma poi hai scoperto l’amore per il jazz. Per questo genere musicale, quale jazzista e quale disco jazz hai deciso di ascoltare per approfondire il mondo jazzistico?

Ho sempre amato ascoltare tutti i generi di musica, jazz compreso. Alcuni jazzisti che ho ascoltato (e che ovviamente continuo ad ascoltare) sono soprattutto Keith Jarret, Brad Mehldau, Michel Petrucciani, Chet Baker, Chick Corea, Gary Burton, Thelonious Monk, John Coltrane. E logicamente, come fisarmonicista, Richard Galliano ha sempre fatto parte della mia playlist e delle mie ispirazioni. Nonostante tutto, suonare con alcuni gruppi nei quali spesso dovevo improvvisare, mi ha spinto a studiare di più l’armonia e l’improvvisazione. Devo dire che il jazz non mi scorre nelle vene, per cui non mi considero una jazzista, ma è qualcosa che adoro e cerco sempre di migliorare e approfondire nel mio studio.

Inês VazL’eclettismo è uno dei tuoi tratti distintivi. Infatti, oltre all’attività concertistica e a quella di compositrice e produttrice musicale, sei anche molto impegnata in veste di insegnante di fisarmonica e pianoforte. Riguardo alla tua attività didattica, adotti un metodo particolare per tutti gli studenti o ti relazioni con i tuoi allievi in base al grado di preparazione, sensibilità e capacità di apprendimento di ciascuno di loro?

Mi piace interfacciarmi costantemente con ogni studente come se fosse unico, dunque comprendere le sue caratteristiche, i suoi punti di forza, le sue debolezze. Ognuno ha il proprio modo di essere – e ciò rende questo tortuoso viaggio di apprendimento diverso da persona a persona. Naturalmente ci sono alcuni aspetti in comune, poiché tutti hanno bisogno di studiare, ma è anche importante trovare un equilibrio per provare un po’ di soddisfazione in più nel suonare e nello studio. Anche il grado di preparazione e capacità di apprendimento di ciascuno di loro determina la gestione delle classi. Si cammina insieme, quindi se corrono devo correre anche io, se vanno piano devo rallentare pure io, cercando sempre di mantenere un certo livello di scambio tra me e i miei allievi.

Durante la tua carriera hai stretto diverse collaborazioni molto importanti. Fra le più recenti, per esempio, il duo Ciranda (tromba e fisarmonica) e il Velvet Quintet (fisarmonica e quartetto d’archi). Mentre da solista, con l’orchestra e il coro Gulbenkian e Camerata Atlantica, collabori già da tempo. Che genere di repertorio esegui con queste formazioni?

Ciranda è un progetto basato sulla musica tradizionale portoghese alla quale si aggiungono anche delle composizioni originali, ma sempre con quella identità e con quel mood. Invece, per quanto concerne Velvet Quintet, eseguiamo il repertorio di Astor Piazzolla, Gorka Hermosa, Klaus Paier, Paulo Jorge Ferreira e Richard Galliano. Come solista ho eseguito Petite Messe Sollenelle di Rossini. E con Camerata Atlantica mi sono esibita presentando un repertorio proveniente dal Sud America.

Inês VazFocalizzando l’attenzione sulla tua produzione discografica, il tuo album di debutto da solista, pubblicato da Jugular Publishing a novembre 2021, si intitola Timeless Suite. Qual è lo stato d’animo e quale il messaggio artistico che intendi trasmettere e comunicare all’ascoltatore con questo tuo nuovo disco?

Questo album è incentrato su un incontro “senza tempo” tra tutti i compositori presenti laggiù. È il mio debutto anche da compositrice. Il disco nasce per valorizzare la ricchezza del suono della fisarmonica e di tutti i mondi musicali che questo strumento unico può contenere. In un certo modo è il mio veicolo per far sentire la mia “voce” e per “parlare” proprio attraverso la fisarmonica, cercando di far viaggiare idealmente in questi mondi anche chi lo ascolta.

Durante la tua carriera concertistica ti sei esibita in tutto il mondo, in nazioni come Germania, Austria, Canada, Spagna, Francia, Inghilterra, Norvegia, Svezia, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Taiwan. Il livello di partecipazione emotiva e il grado di attenzione da parte del pubblico sono simili in tutti questi Paesi o hai notato delle differenze sostanziali da una nazione all’altra?

Mi piace credere sempre che la musica possa essere un mezzo di comunicazione universale e trascendentale, capace di trasmettere qualcosa a chiunque, in qualsiasi parte del mondo. Mi sento molto fortunata, perché quasi tutte le volte percepisco il grande coinvolgimento emozionale della gente presente ai concerti. L’unico aspetto che osservo in alcuni casi è che in certe circostanze ci sono ascoltatori più abituati e aperti ad accogliere un determinato genere di musica e ad ascoltare qualcosa di nuovo o di diverso.

Inês VazSei sponsorizzata dalla Mengascini Accordions. Quale modello di fisarmonica usi in studio di registrazione e dal vivo?

Utilizzo lo stesso modello sia in studio di registrazione che nei concerti, ossia FC125 Conv., uno strumento su misura che sento assolutamente in armonia con me stessa.

Nel tuo calendario musicale, quali sono gli appuntamenti più importanti per il futuro?

Prossimamente terrò alcuni concerti relativi ai miei progetti e altri live da solista per il mio album (Timeless Suite, ndr). Nel mezzo, il concerto di presentazione del disco. Inoltre, presto, inizierò a preparare e registrare il mio prossimo CD.

 

(Foto di Nanã Sousa Dias)

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