Mas, l’eccellenza degli organetti Castagnari  

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Mas - CastagnariRECANATI (MC) – Si sale a Castelnuovo (grazioso sobborgo di Recanati dove pare di respirare ancora un’aria antica) inerpicandosi per alcune scorciatoie polverose della campagna marchigiana.

La nostra meta è il curatissimo laboratorio della famiglia Castagnari, azienda nata nel 1914 dall’intuizione del giovane Giacomo.

Si arriva attraversando il fiume Musone spartiacque fra le province di Ancona e Macerata, appena pochi chilometri da quell’abitazione che diede i natali proprio a Paolo Soprani.

La storia del piccolo strumento ad ancia parte proprio da queste parti, a cavallo fra la città leopardiana e Castelfidardo.

Oggi la ditta Castagnari ha una sua dimensione internazionale. Un punto di riferimento quasi insostituibile per i cultori della musica folk. I musicisti, gli appassionati, gli amanti della fisarmonica diatonica riconosco a questa ditta la qualità dei materiali, la raffinatezza dei particolari, la cura degli accordi, delle finiture e la creatività di chi sa ancora dare quel qualcosa in più.

Da tre generazioni hanno la forza, l’intuizione e la capacità di dar vita a strumenti unici. Un museo diffuso, verrebbe da dire.

A portarci appena ai margini del centro di Recanati la curiosità di conoscere il Mas, strumento tecnologico ed avanzatissimo.

In questo suggestivo viaggio nella storia di una piccola grande realtà tipica del modello marchigiano, mi accompagna un esperto. Mi affido a lui per la parte tecnica sotto gli occhi di Massimo Castagnari, che ci mette a disposizione lo strumento togliendolo da una vetrinetta, fra tanti altri prodotti già di successo.

Il Mas che stiamo visionando, stupendo e singolare modello diatonico, realizzato in legno di ciliegio americano, per la ditta recanatese è il modello più moderno ed evoluto che ad oggi può offrire alla sua clientela.

33 tasti su tre file in tonalità Sol Do #, due voci al canto 16’+8’, due registri a leve posizionate al frontale superiore del coprinote, dove sottostante scorre un ingegnoso pannello che funge da sordina che può essere estratto o regolato in apertura consentendo al suonatore di avere diversi colori del suono.

Il manuale sinistro è una assoluta novità introdotto negli organetti.

18 bassi predisposti su tre file con particolare disposizione dei suoni che possono essere commutati da due piccoli registri a pulsante, posti al frontale del manuale sinistro, consentendo di ottenere sia bicordi in parte di quinte giuste, bassi di tonica e note singole della scala cromatica, ottenibili indipendentemente sia in apertura che chiusura di mantice.

Il sistema consente all’esecutore la possibilità di formare o creare ogni accordo, di cui in parte fondamentali e prestazioni non possibili ad altri strumenti similari.

L’armonica è realizzata in cm. 30×17,7 con un peso di soli kg. 4,600, voci tipo a mano e regolatore manuale.

Curatissima nelle rifiniture e nella selezione dei migliori materiali come consuetudine della casa costruttrice.

Il Mas è stato studiato, e già utilizzato, in collaborazione con scuole europee e nazionali, con possibilità non comuni, caratteristiche tecnico musicali ed acustiche indirizzate a repertori di nuova composizione.

Qualche curiosità ai nostri lettori le svela con il suo intercalare appassionato, Massimo Castagnari.

“Non abbiamo inventato nulla, tiene a precisare. Lo strumento è stato costruito prendendo spunto da un modello francese utilizzato dal maestro Norbert Pignol, che ha creato un suo particolare stile vicino alla musica jazz e necessitava di uno strumento ad hoc. Alcuni musicisti che amano il nostro lavoro ci hanno chiesto a quel punto di fare uno strumento con quelle stesse caratteristiche. Ecco da dove nasce il Mas, l’ultima nostra creazione, sicuramente, per una serie di caratteristiche, il più evoluto, il più moderno”.

Può chiarire cosa intende per evoluzione?  

“L’organetto non ha mai avuto queste tecnologie perché ad un certo punto, con l’avvento della fisarmonica, si è fermato. Tutti si sono concentrati sullo strumento più grande trascurando le evoluzioni ancora possibili dell’organetto. Quello che ci riconoscono nel mondo come azienda è di aver ripreso, alla fine degli anni ’70, l’organetto e riavergli dato una nuova vita. Con la conoscenza di ciò che c’era nel mondo della fisarmonica e che si poteva traslare sull’organetto lo abbiamo messo lì arrivando a questi risultati”.

Se ne può dedurre che il Mas ha un mercato solo estero?

“No. Abbiamo un mercato anche interno. Ad esempio il giovane musicista Simone Bottasso, dopo aver studiato da Pignol, ha dato vita in Italia ad una scuola che usa questo tipo di strumento. Si è creata insomma una nicchia di mercato”.