Attraversare il suono con Ambisonics
La residenza artistica di Alessio Mastrorillo per IAC e ARTIficio SONORO
Tra le residenze artistiche finanziate da Erasmus+ Programme – Action KA1 – Scope VET Project n° 2023-1-IT01-KA122-VET-000148608 – OID E10282245 “Mobilità per la Crescita delle Competenze nel Settore Musica”, offerte da Italian Accordion Culture nell’ambito delle attività di ARTIficio SONORO – ATELIER INTERNAZIONALE, ideato e condotto da Patrizia Angeloni, presentiamo qui l’esperienza di Alessio Mastrorillo, compositore, docente di Conservatorio e ricercatore negli ambiti della musica elettronica, così come da lui stesso descritta.
Relazione della Residenza Artistica
Hosting organisation: Dirty Deal Audio
Sending organisation: Italian Accordion Culture –
Erasmus+ Programme – Action KA1 – Scope VET Project n° 2023-1-IT01-KA122-VET-000148608 – OID E10282245 “Mobilità per la Crescita delle Competenze nel Settore Musica”.
Periodo: dal 27/03 al 04/04 024
di Alessio Mastrorillo
Di boschi elettronici e uccelli migratori
legno profumato e artisti
persi tra magia e realtà
Il limpido cielo primaverile si apre sui vasti boschi della Lettonia dove il profumato legno di betulla brucia nelle grandi caldaie che riscaldano il Laidi Palace. È qui che ha inizio la mia avventura, perso nel verde e lontano da città e caos, dove il silenzio è una condizione perenne, se si escludono i versi delle gru in arrivo a fine marzo decise a trascorrere i mesi più caldi dell’anno lontane dalle regioni del Sud.
Questa dimora storica è ora popolata da artisti che ne fanno una sorta di comune, ognuno dedito alla propria arte: chi recupera il vetro delle bottiglie abbandonate lungo le strade per farne lampade, oggetti d’arredo e pezzi d’arte, chi dipinge con tinte naturali e chi, come me e Kristaps, si dedica alla musica elettronica.
Kristaps Pukitis, fondatore dell’etichetta discografica Dirty Deal Audio, s’interessa da anni alla ricerca su Ambisonics, uno dei fulcri della mia carriera artistica e professionale. Il match è perfetto. È lui il mio host per questa residenza, promossa nel contesto della formazione professionale continua attivata da Italian Accordion Culture attraverso gli atelier di ARTIficio SONORO e finanziato da Erasmus+ Programme – Action KA1 – Scope VET Project n° 2023-1-IT01-KA122-VET-000148608 – OID E10282245 “Mobilità per la Crescita delle Competenze nel Settore Musica”.
Insieme passiamo tre giorni presso il Laidi Palace, due di prove e uno di concerto, per poi trasferirci a Tallinn, in Estonia, per il Tallinn Music Week.
Il mio concerto è programmato per il 6 marzo 2024 presso il Laidu Muiža-Pils, con musiche mie, di Pier Alfeo, Silvio Lotito, Gabriele Delia e Davide Chiancone.
L’indicazione al pubblico all’ingresso in sala è semplice: scegliere il posto a sedere all’interno della cupola Ambisonics basandosi esclusivamente sul suono. Perché possano farlo, dagli altoparlanti proviene un delicato rumore bianco, uno di quei suoni presenti anche in natura e non troppo diverso dalla pioggia che batte le foglie di quercia e di pino lì fuori. Questo rumore bianco riempie con delicatezza l’ambiente, piacevolmente riscaldato dalla grande stufa a legna.
Voglio che l’attenzione si concentri esclusivamente sull’ascolto, per cui, durante il concerto, la sala resta in un buio totale che sa quasi di religioso, e forse lo è, per quell’ora e venti.
Le due giornate precedenti sono state dedicate alle prove e, se ho fatto tutto bene, manterrò la promessa fattami prima di iniziare: accompagnare il pubblico in un nuovo attraversamento sonoro. Grazie alla cupola di altoparlanti Ambisonics posso gestire la musica all’interno di uno spazio tridimensionale che circonda gli ascoltatori, immergendoli in un cielo stellato popolato di suoni vicini e lontani, come stelle e pianeti da ammirare attraverso l’ascolto.
La cupola di altoparlanti l’abbiamo montata e calibrata tre giorni prima io e Kristaps. È costituita da una struttura di legno formata da cilindri a incastro e sostiene i 32 altoparlanti Genelec che Kristaps ha messo a disposizione. Disposto sul pavimento, al centro della struttura, c’è un subwoofer che si occupa di riprodurre le frequenze sonore più gravi. La tecnica con cui il suono viene riprodotto negli altoparlanti è appunto quella Ambisonics, ideata negli anni Settanta da un geniale matematico di nome Michael Gerzon. Questa consente di gestire i segnali audio come delle vere e proprie armoniche sferiche, cioè componenti di un’unica sfera di suono. Il repertorio elettroacustico scelto per il concerto è degli autori citati sopra.
Prima di iniziare il concerto, ho l’occasione di salutare i presenti cercando di ricordare bene i loro nomi che per via della lingua lettone risultano di complessa memorizzazione. Sono piacevolmente sorpreso dall’età eterogenea dei presenti: bambini, ragazzi, famiglie e qualche capello bianco. Voglio credere che la musica elettroacustica sia anch’essa linguaggio universale, ma mi chiedo quale possa essere la loro reazione a un’esperienza così lontana dagli ascolti comuni. La musica gli arriverà?
Il concerto va alla grande: mi sento come il capitano di una nave appena attraccata su un nuovo e meraviglioso continente dopo aver navigato acque calme e talvolta burrascose. Tra gli applausi finali, un commento indirizzatomi da un uomo sui cinquant’anni mi fa sentire come una rockstar: guardandomi negli occhi e stringendo i pugni in alto come in una mossa di rock’n’roll mi urla “Louder!” (“più forte!”). Poco dopo una signora mi sorride dicendomi “Boy, you have a future” (“Ragazzo, hai un futuro”), doppio complimento a trentasette anni. Mi meraviglia l’essere riuscito a creare una connessione tra me e il pubblico pur non avendo rinunciato a un linguaggio musicale complesso come quello elettroacustico, troppo spesso confinato nel solo contesto accademico.
Nei giorni seguenti, ci spostiamo a Tallinn, dove Kristaps e i suoi compagni si occupano di allestire una cupola Ambisonics per l’evento Üle Heli Kristallofoonia all’interno del festival Tallinn Music Week.
Durante il viaggio, mentre attraversiamo in auto i fitti boschi della Lettonia e dell’Estonia, io e Kristaps parliamo tanto di musica e di idee. Lui si occupa da anni di promuovere la ricerca e la diffusione di Ambisonics sul territorio contribuendo a concerti e festival, e collaborando con università e istituzioni. Nel programma dei prossimi anni c’è di continuare a sostenere studenti e artisti offrendo loro residenze artistiche dedicate proprio a questi temi. Da qui l’interesse di entrambi a costruire una lunga e produttiva collaborazione.
I due eventi dedicati alla musica elettroacustica all’interno del Tallinn Music Week vedono la partecipazione di decine di compositori da ogni parte d’Europa, tra cui Platon Buravicky, Sofia Zaiceva, Aivar Tõnso, Otto Ivari e Hans Gunter Lock, direttore della serata.
L’atmosfera però non è la stessa. Sento mancare l’intimità del concerto al Laidi Palace e non perché l’ambiente sia più grande e forse dispersivo, ma perché sento venir meno quella connessione tra compositore e pubblico che tanto ho ricercato nel mio concerto a Laidi.
Noto un lavoro molto attento a esibire le potenzialità di Ambisonics in un virtuosismo asettico che vuole esprimere solo sé stesso, tralasciando una fruizione esperienziale della musica. Manca quel rapporto sublime tra tecnica ed espressione che ritengo fondamentale nella musica e nell’arte. Ambisonics ci arricchisce di un potente strumento di gestione del suono che è immersivo nel senso fisico del termine, proprio grazie ai numerosi altoparlanti disposti secondo ragioni geometriche e gestiti con la matematica brillante di Michael Gerzon. Tuttavia perché desiderare uno strumento più potente per il solo vantaggio della tecnica se questa non è al servizio della musica? Abbiamo veramente bisogno di tanti altoparlanti per il solo scopo di far ruotare i suoni intorno alla testa degli ascoltatori come in una giostra o in un effetto speciale?
Oppure il compositore li dovrebbe utilizzare per cercare canali espressivi che si arricchiscano delle potenzialità tecniche invece di rinchiudersi in esse?
Torno a casa dopo questa residenza artistica arricchito di nuove energie e di una motivazione più profonda mentre mi destreggio tra meraviglia e dubbio e mi preparo alle prossime esperienze, consapevole di possedere ora una visione più ampia del mare che ho davanti.
Ringrazio l’associazione Italian Accordion Culture e ARTIficio SONORO per la possibilità offertami, il programma Erasmus+ EcVet, tutti gli artisti del Laidi Palace e Kristaps Pukitis per avermi ospitato in modo così cordiale.