Dal repertorio barocco al contemporaneo. Intervista ad Adolfo Del Cont

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Adolfo Del ContAdolfo Del Cont è nato ad Aviano (PN) nel 1968. Ha studiato fisarmonica con S. Cortella e B. Flocco. Ha poi seguito numerosi corsi di perfezionamento con prestigiosi docenti, tra i quali F. Guerouet (Francia), L. Gore e P. Soave (USA), R. Tomic (Serbia), J. Mornet (Francia). Ha tenuto numerosi concerti in tutta Europa, Russia e USA, presentando un vasto repertorio spaziante dal barocco ai contemporanei, anche in importanti stagioni concertistiche internazionali. Ha trascritto per fisarmonica classica opere di importanti compositori pubblicate dalle edizioni Berben di Ancona. È regolarmente invitato in qualità di giurato nei Conservatori di musica e a concorsi internazionali, ed è direttore artistico della “Rassegna Internazionale Fisarmonicistica” di S. Vito al Tagliamento (PN).
è autore di varie pubblicazioni discografiche, tra le quali il CD “Classic Accordion” – bayan solo, con importanti composizioni dal periodo barocco al repertorio fisarmonicistico contemporaneo. È docente di fisarmonica classica all’Associazione Musicale della Carnia di Tolmezzo (UD), ai Corsi annuali di perfezionamento dell’Accademia Musicale “La Certosa” di Giavera (TV), ai Corsi Internazionali di perfezionamento di Cividale del Friuli (UD) e al Conservatorio statale di musica “U. Giordano” di Foggia.

Quando ha iniziato a studiare fisarmonica e come è cambiata negli anni l’immagine di questo strumento?

Ho iniziato lo studio della fisarmonica con una vecchia Honer a bottoni di mio padre. Anche lui studiò fisarmonica in Francia. All’età di 12 anni il mio primo maestro Sante Cortella di Montreale Valcellina (PN), considerando la mia attitudine musicale, mi consigliò anche lo studio del pianoforte in conservatorio. Questo strumento mi avvicinò sempre più al genere classico anche con la fisarmonica e, iniziato lo studio dei bassi sciolti, dal 1983 mi affermai in vari concorsi nazionali e internazionali. Ricordo il mio primo recital (concerto solistico) tenuto nel 1985, con musiche di Bach, Pozzoli, Shamo e Ciaikin. Ad oggi ne conto circa 200, oltre a numerose e svariate collaborazioni.

Nel panorama concertistico internazionale, la fisarmonica e le musiche per fisarmonica godono di un momento favorevole?

Negli ultimi anni la fisarmonica è stata oggetto di attenzione da parte di importanti compositori. Penso a Gubaldulina, Donatoni, Berio. Grazie a questi ed altri considerevoli compositori, che per lo più compongono per il sistema a bottoni, la fisarmonica si sta mobilitando sempre più nel panorama musicale internazionale, anche grazie all’essenziale apporto di sempre più preparati interpreti, tra i quali si possono annoverare diversi italiani. Mi risulta comunque che, rispetto all’Italia, nei paesi dell’est e del nord Europa la fisarmonica goda di un successo maggiore nelle importanti stagioni concertistiche. Infatti da noi i recital fisarmonicistici e i concerti per fisarmonica e orchestra sono quasi del tutto assenti nelle principali stagioni concertistiche. La fisarmonica italiana meriterebbe qualcosa in più!

A quali fattori è dovuta la diffusione della fisarmonica in tanti generi e repertori?


La fisarmonica è uno strumento straordinariamente duttile: vi si può eseguire una fuga dall’organo di Bach a 4-5 voci senza trascrizione e può essere lo strumento predominante in un’orchestra leggera o jazz. Questo anche grazie allo sviluppo tecnico e fonico che in questi ultimi anni è stato apportato a tutti i vari modelli di fisarmonica dalle varie ditte costruttrici, che ne caratterizzano e ne esaltano le qualità per ogni singolo genere musicale. Questi, secondo me, sono alcuni dei segreti del suo successo.

Secondo lei la fisarmonica è uno strumento popolare? O è invece da considerare come uno strumento classico?

Ritengo che ad oggi la massima evoluzione “tecnico-musicale” della fisarmonica sia da ricercare nei modelli da concerto, che mobilitano lo strumento nella musica colta.

Qual’è il genere musicale entro il quale lo strumento si esprime al meglio?

La fisarmonica si esprime bene in qualsiasi genere musicale. L’importante è che l’esecutore utilizzi uno strumento adeguato per il genere e repertorio che vuole eseguire, soprattutto per il classico.

La sua esperienza nella didattica influisce sul suo lavoro di concertista e musicista? Se sì, come?

Attualmente molto del mio tempo lo dedico all’insegnamento e non solo nella mia regione. Questo limita la mia possibilità di coltivare delle serie collaborazioni artistiche. Perciò, in questo periodo, essenzialmente mi dedico all’attività solistica.


Quali sono i progetti che più la impegnano in questo periodo?

Attualmente, come dicevo, sto dedicando molto del mio tempo alla didattica, avendo tra l’altro una nutrita classe di fisarmonica al conservatorio di Foggia, e tenendo un corso di perfezionamento annuale in una Accademia Musicale del Veneto. Sto preparando dei recital per il 2014, con un repertorio molto ampio che dal 600 arriva fino ad un interessante brano per bajan dedicato al sottoscritto, appena finito di comporre dal giovane compositore Domenico Giannetta.