Dalla fisarmonica all’organetto. Intervista con Danilo di Paolonicola

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Danilo Di Paolonicola con la FR-18 diatonicDanilo di Paolonicola ha studiato fisarmonica varietè e musica jazz con il maestro Renzo Ruggieri, ha frequentato corsi di alta formazione presso la Berklee School a Perugia (Umbria Jazz). È docente del primo corso sperimentale in Italia per fisarmonica diatonica presso il conservatorio de L’Aquila “A. Casella”. Nel 2009 e 2010 è stato docente dei corsi di alta formazione Campus Afam a Santa Severina (Kr) allestiti dall’Istituto Superiore di Studi Musicali Tchaikovsky di Nocera Terinese (Cz). Ha tenuto master class e seminari in conservatori, festival e concorsi, tra cui il Festival Internazionale di Castelfidardo.

Ha inciso numerosi dischi come side man, e nel 2008 ha collaborato alla realizzazione del disco “Abruzzo Mediterraneo”, prodotto dall’etichetta Wide Sound con il gruppo M. Edit Ensemble di Angelo Valori. Ha inciso diverse colonne sonore per Cinik records, fra cui “La Casa Sulle Nuvole” prodotto da Warner Bros, L’uomo Fiammifero, Il Viaggio di Kalibani, Fratelli D’Italia, La Madonna Della Frutta.

Si è esibito in vari festival dedicati alla musica popolare, etnica e jazz, sia in Italia che all’estero e ha suonato e collaborato con artisti di fama internazionale.

È dimostratore ufficiale delle ditte di fisarmonica e organetti “Paolo Soprani”. È consulente tecnico e dimostratore ufficiale “Roland Europe” per la linea V-Accordion per la quale ha realizzato il primo organetto diatonico virtuale.

Quando hai iniziato a suonare e perché?

Ho iniziato a suonare a sei anni per caso e il mio primo strumento è stato l’organetto. Ricordo bene il giorno che i miei genitori mi portarono da questo maestro di organetto già allora molto anziano. Era il grande Fanciullo Rapacchietta! Rimasi subito affascinato dalla figura molto carismatica di questo signore che suonava l’organetto in maniera eccellente. Restai lì ad ascoltare incuriosito le lezioni degli altri ragazzi e quando fu il mio turno presi lo strumento e sembrava quasi che già lo sapessi un po’ suonare. Il maestro esclamò urlando “tu diventerai un campione, io ti porterò ad Hollywood” e ripeté questa frese infinite volte. Da allora non ho più smesso di suonare.

Quali sono state le tue prime esperienze di concertista?

Le mie prime esperienze di concertista risalgono al 1988 in seguito alla vittoria dei miei primi concorsi nazionali e mondiali di organetto. Fui ingaggiato da un’agenzia di Perugia che in quegli anni mi fece girare tutto il centro Italia facendomi fare tantissimi concerti e apparizioni televisive, tra cui Premio Italia trasmesso su Rai uno, affiancato da due grandi nomi della fisarmonica, Gervasio Marcosignori e Mirco Patarini. Sempre nello stesso anno ebbi l’onore di essere accompagnato durante una serata di gala dall’orchestra di Castellina Pasi.

La fisarmonica è uno strumento molto versatile, grazie al quale molti fisarmonicisti sondano generi anche molto distanti tra di loro. Puoi parlarci della tua esperienza in questo senso?

La fisarmonica è sicuramente uno strumento molto versatile e quindi lo si può usare in generi musicali molto diversi, dal folk all’etnico, al classico, al jazz, al pop, al varietè etc. La mia esperienza da fisarmonicista mi vede impegnato nella musica moderna, ossia nel jazz e il pop nelle loro molteplici forme. Dopo aver acquisito una buona padronanza dello strumento, ho iniziato subito a studiare il jazz per diversi anni e di recente mi sono laureato in musica pop (popular music). In questi ultimi anni ho avuto modo di collaborare con artisti di fama del panorama del jazz e del pop come Enrico Pierannunzi, Massimo Manzi, Paolo Di Sabatino, Mike Rossi, Enrico Melozzi, Toni Fidanza, Gianfranco Reverberi, Grazia Di Michele, Linda Valori, Awa Ly e tanti altri.

Qual è il genere musicale in cui riesci ad esprimere più compiutamente la tua musica e le potenzialità del tuo strumento?

Il genere musicale dove riesco ad esprimermi al meglio è senz’altro l’etnojazz. Questo genere musicale mi caratterizza moltissimo soprattutto perché riesco ad utilizzare al meglio sia l’organetto che la fisarmonica, dandogli un linguaggio comune. Gli elementi che determinano la mia musica sono l’improvvisazione, i ritmi balcanici, composizioni originali o temi legati alla musica tradizionale di vari popoli.

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Puoi parlarci della tua esperienza nella didattica?

La mia esperienza didattica, sin dall’inizio, mi ha dato molte soddisfazioni. Insegno da sei anni fisarmonica diatonica al conservatorio de L’Aquila, il quale ha prodotto una nuova scuola di organettisti che stanno alzando il livello di questo strumento. In questi ultimi anni la mia scuola si è aggiudicata diversi premi importanti, come la vittoria dei campionati mondiali di organetto 2009, 2010 e 2012, vinti rispettivamente da Andrea Tini, Marco Pomanti e Marco Leonetti; la vittoria del V-Accordion Festival 2011 con Pietro Adragna e il concorso di Castelfidardo 2013 sez. diatonico con Marco Pomanti.

Quali sono i progetti su cui stai lavorando attualmente?

I progetti sui quali sto lavorando attualmente sono l’Ethnic Project, col quale sperimento nuove sonorità unendo, come dicevo precedentemente, improvvisazione, ritmi balcanici e temi di origine folk con arrangiamenti moderni e con un organico di strumenti molto particolare, come l’oud arabo, il bouzooki greco, il clarinetto, la ritmica con basso e batteria e ovviamente la fisa e l’organetto. Un altro progetto di recente formazione che mi vede molto impegnato è l’Urban Jazz duo con Gianluca Caporale al sassofono, con il quale rivisitiamo alcuni standard jazz e delle composizioni originali in stile bebop e funk.

Quali sono, se puoi parlarcene, i progetti per il futuro?

Per quanto riguarda i miei progetti futuri, vorrei parlare dell’Ethnic Project Contemporary Ensemble, la mia ultima fatica. Si tratta di un progetto che va ad ampliare l’ethnic project con l’aggiunta di una brass band più le percussioni. Ho realizzato gli arrangiamenti e abbiamo fatto il concerto in occasione della mia tesi, che ha avuto risvolti talmente positivi da convincere la commissione a laurearmi con il massimo dei voti più la lode. Spero di riuscire prima possibile ad andare in studio per realizzare un disco con questo mio nuovo progetto.

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