Dopo quindici anni le “Canzoni della Cupa” di Vinicio Capossela

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Capossela CupaLa stampa ne parla con entusiasmo ormai da alcuni mesi. Sui social media rimbalzano, da alcune settimane in modo più coerente, immagini e “pillole” di sedute di registrazioni amene, passaggi di personaggi “popolari”, suoni di strumenti improbabili. Doveva addirittura uscire qualche mese fa, ma un intervento alle corde vocali dell’autore più “popolare” dello scenario cantautorale italiano lo ha posticipato ai primi di maggio. Si tratta di “Canzoni della Cupa”, il famigerato album che Vinicio Capossela cova da una quindicina di anni e che finalmente ha visto la luce. La preparazione ha avuto probabilmente una svolta decisiva negli ultimi anni, durante i quali Vinicio si è impratichito con la dialettica delle espressioni popolari, grazie sopratutto al rientro a Calitri, il paese di origine della sua famiglia in Alta Irpinia. Il passo fondamentale è stato rappresentato egregiamente dallo Sponz Fest, il raduno spettacolare di agosto che ormai da qualche anno coinvolge musicisti, autori, artisti e giornalisti. Poi c’è stata la collaborazione, bizzarra e straniante allo tesso tempo, con la Banda della Posta (l’orchestrina dei matrimoni). E finalmente “Le canzoni della Cupa”, una raccolta di ventotto canzoni raccolte sotto le determinanti “Ombra” e “Polvere” e nelle quali compaiono i contributi (diretti e indiretti) di cantori della tradizione del nostro paese, come Matteo Salvatore e Antonio Infantino, e artisti quali Calexico, Los Lobos e Giant Sand. In questi giorni l’artista è impegnato in un tour promozionale in giro per il paese. Ma tra gli appuntamenti più accattivanti c’è stato quello di sabato sette maggio alla stazione sospesa di Conza-Andretta-Cairano.

Questa è la tracklist:

POLVERE:

“Femmine”

“Il lamento dei mendicanti”

“La padrona mia”

“Dagarola del Carpato”

“L’acqua chiara alla fontana”

“Zompa la rondinella”

“Franceschina la calitrana”

“Sonetti”

“Faccia di corno”

“Pettarossa”

“Faccia di corno – L’aggiunta”

“Nachecici”

“Lu furastiero”

“Rapatatumpa”

“La lontananza”

“La notte è bella da soli”

OMBRA:

“La bestia nel grano”

“Scorza di mulo”

“Il Pumminale”

“Le creature della Cupa”

“La notte di San Giovanni”

“L’angelo della luce”

“Componidori”

“Il bene mio”

“Maddalena la castellana”

“Lo sposalizio di Maloservizio”

“Il lutto della sposa”

“Il treno”

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