Enzo Avitabile tra gli artisti della nuova edizione di Umbria Jazz

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Enzo AvitabileQuest’anno Umbria Jazz – una tra le più importanti manifestazioni musicali del mondo e, senza dubbio, la più longeva, visto che la prima edizione risale l 1973 – quest’anno, in un cartellone ricchissimo di artisti di fama internazionale, ha riservato uno spazio ad uno dei più importanti esponenti dello scenario delle musiche neo-tradizionali del nostro paese. Il 13 luglio, infatti, all’Arena Santa Giuliana, si esibirà Enzo Avitabile, polistrumentista e cantante napoletano che nell’arco della sua carriera ha sondato diversi generi musicali, fino ad abbracciare le espressioni musicali tradizionali napoletane. Il musicista partenopeo proporrà uno spettacolo articolato e all’insegna della sperimentazione – come ci ha abituato ormai da tanti anni – attraverso i tanti collaboratori che lo affiancheranno sul palco: dalla Scorribanda – formazione di otto fiati – alla Black Tarantella Band – nella quale figurano chitarra, batteria, basso, tastiere e fiati – ai mitici Bottari di Portico. Questi ultimi sono una formazione di suonatori di botti e tini – tradizionalmente suonati sui carri in onore di Sant’Antonio – che ha all’attivo una lunga collaborazione con Avitabile (al quale è stata conferita nel 2005 la cittadinanza onoraria di Portico di Caserta) e una serie partecipazioni live in tutto il mondo. La scelta di Avitabile apre un nuovo scenario che, ci auguriamo, potrà includere nel tempo un numero sempre maggiore di artisti che operano nel campo della world music nei programmi degli eventi più importanti. D’altronde – Avitabile ce lo ha dimostrato con le sue produzioni, ma anche attraverso il documentario Music Life che il regista Jpnathan Demme gli ha dedicato l’anno scorso – molti artisti della scena world internazionale, non solo conoscono e frequentano (o hanno frequentato) il jazz, come filosofia, come approccio, come cornice entro cui riorganizzare un materiale espressivo che, per definizione, ha una forma indefinita, ma ne riconoscono anche il valore culturale. Un valore che – come i jazzofili sanno bene – è legato alle abilità dei musicisti ma anche alle radici popolari del jazz che, come le altre musiche di tradizione orale, si è sviluppato in stretta relazione con delle sfere sociali molto definite sul piano culturale e, di conseguenza, economico. Questa relazione è imprescindibile e pone le basi per una riflessione che può avere sviluppi in molte prospettive. Gli organizzatori di Umbria Jazz – a cui va per questo il plauso di chi opera nel mondo delle musiche popolari – lo hanno intuito e hanno deciso di “lanciare il sasso”, di lasciare che si crei non solo consenso intorno ai generi più marginali, ma che il grande pubblico inizi ad apprezzarne le potenzialità e gli elementi stilistici più all’avanguardia.

Il programma completo della manifestazione si può consultare qui.