Il mondo della fisarmonica piange il M° Italo Salizzato (1941-2019)

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Italo SalizzatoÈ scivolato nell’ultimo sonno, accompagnato dalle note suonate dalle sue amate nipoti; sconfitto nel fisico, ma non nello spirito, da una breve quanto crudele malattia. Il Maestro Italo Salizzato è scomparso lo scorso 28 luglio all’età di 78 anni: una vita ispirata da quella che definiva la sua “guida interiore” – il grande Chopin che ne ha influenzato fortemente la formazione -, interamente e appassionatamente dedicata alla famiglia e all’arte della musica.

Nato nel 1941 a Beda-Derna (cirenaica), colonia italiana in Libia, Salizzato si era poi trasferito in Italia all’età di 7 anni respirando la beltà, l’humus culturale e intellettuale di Venezia alla quale è sempre rimasto profondamente legato. Un ambiente che ha alimentato e sorretto il suo naturale talento, cominciando sin da bambino a suonare la fisarmonica per poi avvicinarsi subito, all’insaputa dei genitori, alla composizione … tanto da pubblicare ad appena 10 anni il suo primo brano con l’editore “Daniele”. Il giovane Salizzato, pur non tralasciando mai del tutto la fisarmonica, si cimenta poi con il pianoforte, coltivando – parallelamente alla musica classica – la grande passione per il jazz, ritenendo l’improvvisazione elemento fondamentale a stimolare la fantasia.

Negli anni Sessanta e Settanta si esibisce come pianista in diverse orchestre nei più famosi locali della penisola e in Europa; nel ’68 compone la musica della raccolta “Poeta-Bach”, otto poesie di Andrea Cason in omaggio al premio Nobel per la pace Albert Schweitzer; questi stessi brani furono poi ripresi e revisionati e saranno gli ultimi suoi pezzi suonati in pubblico dal musicista. Italo SalizzatoNello stesso periodo, Salizzato firma canzoni e brani strumentali che riscuotono un lusinghiero successo per gruppi sulla cresta dell’onda come Le Orme, i Flashman e gli Uh. Successivamente, spazia anche nel genere delle operette e commedie musicali e nel 2001 una sua creazione dal titolo “69 police” viene inserita nella colonna sonora del film “Ocean’s elevens”. Il musicista ha composto inoltre due concerti per fisarmonica classica e orchestra d’archi e molte musiche cameristiche per fisarmonica e pianoforte, violino, violoncello, oboe ed altri strumenti, pubblicate dalla Bèrben, Physa, Zaccaria … Complessivamente, risulta che abbia depositato alla Siae più di tremila composizioni, un patrimonio che sopravviverà alla sua esistenza terrena a testimonianza di una grande vena, versatilità e dedizione proprie di un professionista serio e competente e di un uomo onesto e sincero.

Sempre attivo, interessato ad ogni forma d’arte musicale e attento alla comunicazione con il pubblico, nel 2015 ha avuto l’onore di lasciare l’impronta della sua mano destra nell’omonimo Museo internazionale dei Grandi della Fisarmonica a Recoaro Terme.