Il ruolo della SIAE

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Alessandro AngrisanoAll’interno del comparto musicale la SIAE, Società Italiana degli Autori ed Editori, svolge un ruolo molto importante. La sua funzione è quella di concedere le autorizzazioni per ogni tipo di utilizzazione delle opere tutelate, riscuotere i compensi per diritto d’autore e ripartirli fra Autori ed Editori aderenti.

Senza una simile gestione collettiva sarebbe molto difficile per un Autore riuscire a farsi riconoscere “in proprio” un compenso per ogni sfruttamento delle proprie opere.

La SIAE infatti esercita questo ruolo con una complessa struttura centrale, con accordi di reciprocità esteri ma soprattutto con una capillare rete territoriale, la più grande in Europa, che svolge funzioni ispettive anche per conto dello Stato o di altri Enti in base ad apposite convenzioni, come quella con l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, Monopoli di Stato e in passato con l’ENPALS, ecc.

Forse proprio per questo suo vasto ruolo di “controllo” sul territorio la SIAE si è guadagnata la fama dell’esattore, del gabelliere e, conseguentemente, il diritto d’autore viene spesso concepito come una tassa e non invece come il giusto compenso al lavoro dei creativi.

Il vero problema invece è rappresentato, purtroppo, dall’immagine non sempre positiva che la SIAE si è guadagnata, specialmente negli ultimi anni, anche all’interno della sua stessa base associativa.

Questo malcontento è dovuto principalmente al sistema di ripartizione che negli ultimi anni è divenuto sempre meno analitico e sempre più basato sul “campionamento”, ovvero le (poche) registrazioni segrete che gli ispettori SIAE eseguono in determinati eventi musicali sparsi sul territorio italiano.

Anche se questa scelta è scaturita dal condivisibile intento di combattere fenomeni di distorsione dei programmi musicali, questo sistema statistico per sua natura finisce con il premiare oltremisura i brani più utilizzati a discapito di quelli meno noti che vengono così penalizzati.

Altra nota dolente, è il caso di dirlo, è  il nuovo sistema di voto per l’elezione degli organi sociali della SIAE che basandosi sul peso economico di ogni associato ha ovviamente avvantaggiato i detentori dei grandi incassi, riducendo al minimo la rappresentanza dei piccoli e giovani Autori ed Editori anche se rappresentano il 90% circa della base associativa, escludendoli completamente dalle decisioni in merito alle ripartizioni (Commissione Musica).

Nello stesso periodo le quote sociali annuali sono state aumentate del 60-70% ed è stata improvvisamente interrotta l’erogazione della polizza sanitaria e dell’assegno mensile di professionalità che percepivano più di mille ex-soci, che sarebbero quegli autori che nella loro carriera si sono distinti per meriti artistici e per incasso. Questa scelta, pur dettata da obblighi normativi, ha pesato molto sulla vita di tutti quegli autori ex-soci che oggi non guadagnano più come prima e che in quell’assegno, faticosamente conquistato, riponevano una speranza di tranquillità.

La SIAE, prima guidata da Gino Paoli e oggi dal giovane editore Filippo Sugar, si sta rendendo conto del malcontento della sua base associativa e sta cercando di recuperare fiducia mettendo in atto una serie di iniziative, anche su impulso delle varie Associazioni di categoria, tra cui l’ACEP, che vanno dall’iscrizione gratuita per i giovani Autori ed Editori, all’abolizione di alcune tariffe obsolete per la musica live, fino all’annuncio della tanto attesa introduzione del programma musicale on-line che segnerà una svolta digitale nella raccolta dei dati dal territorio a tutto beneficio della ripartizione analitica. Allo studio c’è anche una Cassa di previdenza per gli Autori che potrebbe risolvere il problema degli ex percettori dell’assegno di professionalità offrendo soprattutto l’opportunità di una previdenza futura per i tanti giovani Autori.

Personalmente sono convinto che la SIAE possa migliorare molto il suo rapporto con gli associati e gli utilizzatori ma serve una grande voglia di rinnovamento ed un vero e concreto processo di sburocratizzazione e digitalizzazione. Come ACEP abbiamo inoltrato, e inoltreremo ancora, al neo Presidente Filippo Sugar una serie di proposte che vanno incontro alle esigenze della categoria dei professionisti di minor peso economico che con il loro duro lavoro e la loro grande passione tengono in vita un comparto musicale indipendente in continuo fermento e che io amo definire “gli artigiani della musica italiana”. Vedremo nei prossimi mesi la risposta della SIAE.

 

Alessandro AngrisanoCampano, 40 anni, Alessandro Angrisano è musicista e produttore musicale indipendente che negli ultimi anni si è dedicato sempre di più alla gestione del diritto d’autore e all’aspetto sindacale nel settore musicale. Inizia da piccolo lo studio della fisarmonica per proseguire poi con quello del pianoforte jazz. Appassionato di computer-music a 18 anni si iscrive alla SIAE come compositore e paroliere e nello stesso anno si diploma come perito commerciale. Dopo aver collaborato con alcune edizioni musicali da vita ad una sua etichetta indipendente impegnata nella produzione di vari generi musicali. Interessato all’aspetto sindacale del proprio settore, nel 2004 aderisce all’ACEP, Associazione di categoria che rappresenta e tutela gli interessi dei piccoli Autori ed Editori italiani dove, dopo una lunga militanza nel Consiglio Direttivo, nel 2014, ne diventa Presidente. Logo GetSoundNel 2007, in rappresentanza dell’ACEP, viene eletto membro dell’Assemblea SIAE e, alle elezioni del 2013, risulterà il più giovane eletto nel Consiglio di Sorveglianza SIAE. Le numerose esperienze accumulate duranti gli incarichi in SIAE, nell’ACEP e come consulente di vari Artisti e produttori gli hanno permesso di ottenere una notevole competenza nell’ambito del diritto d’autore, dei diritti connessi e dei relativi aspetti procedurali ed amministrativi. Da giugno 2015 è amministratore delegato di GetSound s.r.l. una giovane società di collecting operante nel libero mercato dell’intermediazione dei diritti connessi al diritto d’autore che si rivolge principalmente alla realtà della musica indipendente italiana.