“La zampogna”. Considerazioni sul festival di Maranola e Formia

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Treglia e SparagnaSi svolgerà il 16 e il 17 gennaio a Maranola e Formia (LT) la ventitreesima edizione de “La Zampogna – Festival di Musica e Cultura Tradizionale”. L’evento, come è noto ai più ormai, nasce dalla rodata collaborazione tra Erasmo Treglia e Ambrogio Sparagna, e si configura come un grande spazio di incontro per musicisti, liutai, studiosi, appassionati. Uno spazio nel quale convergono un po’ tutti i riflessi delle musiche popolari – dallo spettacolo agli incontri di studio, dagli strumenti popolari di manifattura artigianale ai premi rivolti ai giovani musicisti – e che si conferma, data anche la longevità del festival, come uno dei più seguiti del nostro paese. Tra gli aspetti più interessanti ne lasciamo emergere almeno due. Uno è il “Premio Giovani Musicisti”, l’altro è il focus sulle musiche salentine. Entrambi ricalcano una prospettiva molto seguita (e per fortuna) in questo settore, attraverso la quale si tende da un lato a instaurare relazioni tra soggetti che trattano gli tessi temi e, dall’altro, ad assicurare la crescita di interesse verso le forme di produzione popolare. Quest’ultimo punto – il coinvolgimento attivo delle generazioni giovani – chiama in causa elementi di ordine sociale e culturale non inediti ma comunque importanti, che potranno anche contribuire a riconfigurare l’idea stessa di cultura popolare, non più intesa esclusivamente come un lascito ma come un insieme di elementi integrati nella contemporaneità. È evidente che tutto questo ci riporta dritti al Salento, cui il programma di quest’anno dedica uno spazio particolare, con i concerti di Kalascima e del trio Villani-Cavallo-De Gennaro. Va inoltre posta una particolare attenzione sulle varie articolazioni del programma, che prevede l’esecuzione di musiche processionali, canti votivi, proiezione di documentari, improvvisazione di ciaramelle e un seminario su musette e sordelline a cura di Eric Montbel.