Le recensioni di S&M: BLACK SHOP – Letizia Onorati

75

BLACK SHOP

Letizia Onorati

Etichetta discografica: Koiné Records

Anno produzione: 2016

di Stefano Dentice

 

Letizia Onorati - Black ShopRivisitare l’immensa tradizione jazzistica  attraverso un abito sonoro concepito completamente ex novo ed elaborato brillantemente ad hoc. Black Shop è il nuovo episodio discografico partorito dalla cantante jazz Letizia Onorati, che per questa avventura si affida a due musicisti di notevole caratura come Paolo Di Sabatino (pianoforte) e Giovanna Famulari (violoncello). I tredici brani inseriti nella tracklist del CD sono autentiche pietre miliari autografate da Sigmund Romberg, Oscar Hammerstein II, Duke Ellington, Irving Gordon, Irving Mills, Chick Corea, Flora Purim, Holt Marvell, Harry Link, Jack Strachey, Miles Davis, Jon Hendricks, Clifford Brown, Jeira Kaye, Manny Kurtz, Thelonious Monk, Mike Ferro, Tommy Wolf, Fran Landesman, Mitchell Parish, Gus Arnheim, Charles N. Daniels, Harry Tobias, eccetto Black Shop, ultima traccia del disco, scaturita dalla feconda vena compositiva di Paolo Di Sabatino, Massimiliano Coclite e Mario Biondi. In Softly As In A Morning Sunrise (Sigmund Romberg – Oscar Hammerstein II) Letizia Onorati cesella la dinamica con perizia e finezza. Di Sabatino intesse un eloquio permeato di tenera cantabilità. Il climax latineggiante che colora Four (Miles Davis – Jon Hendricks) è solare. Qui la vocalist snocciola uno scat singing ben cadenzato, sostenuto dallo sgargiante comping carioca architettato dal pianista. In Black Shop Giovanna Famulari disegna delle linee intrise di intenso lirismo. Il playing di Di Sabatino è marcatamente percussivo, ma al contempo  dolcemente carezzevole. Letizia Onorati interpreta il brano con la giusta intenzione. Black Shop è un album che dimostra tangibilmente come sia possibile reinterpretare alcuni intramontabili standard jazz con un piglio decisamente moderno, una propria identità espressiva e una propria personalità artistica, attraverso una profonda ricercatezza degli arrangiamenti e un’elogiabile opera di innovazione stilistica.

 

GUARDA IL VIDEO