“Nel suono de’ tasti” il Frescobaldi di Ivano Paterno

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Ivano Paterno - Il Conservatorio Cherubini di Firenze – nell’ambito delle attività della sua Scuola di Fisarmonica guidata da Ivano Battiston, ha offerto al pubblico il concerto tenuto da Ivano Paterno (docente di fisarmonica al Conservatorio di Castelfranco Veneto) il 25 ottobre nella Sala dei Giochi di Villa Favard.

Il concerto monografico, intitolato: Girolamo Frescobaldi: Nel Suono de’ Tasti, si è arricchito anche di una sorta di lezione attraverso la quale il concertista ha condiviso con il pubblico i tratti salienti della sua personale riflessione di studioso.

Un concerto splendido. Ascoltando Bellezza, le parole fuggono. Non molto si può quindi dire, se non che attraverso la fisarmonica di Ivano Paterno vive tutta la ricchezza di Frescobaldi, offerta da un suono vivo, elegante, sfaccettato.
L’essenza della originalità frescobaldiana è raccontata da una interpretazione che rivela una scientifica competenza sul piano della prassi esecutiva, una piena padronanza strumentale, una sensibilità estrema e un pensiero musicale colto, profondo, rigoroso e libero allo stesso tempo.

Un concerto di raro ascolto, quando il panorama concertistico offre prevalentemente la immagine sonora di una fisarmonica graffiante e monocolore, prestata a letture quanto meno inadeguate, o spesso sterili, della musica antica, a trascrizioni selvagge che spesso “asfaltano” le dimensioni musicali più ovvie, e ad una letteratura originale retaggio del patrimonio popolare dello strumento, una letteratura anacronistica ammiccante all’etnico e lontana da una autentica ricerca lunguistica ed esecutiva.

Questo è uno di quei concerti che restituiscono testimonianza tangibile e poetica di una identità altra del nostro strumento, quella Identità che i Maestri della prima generazione della Fisarmonica da concerto (uno su tutti, Salvatore di Gesualdo) hanno intuito e formato e alla quale la nostra Storia deve il primo e determinante riconoscimento negli ambienti della “musica d’arte” e la successiva appropriazione dei linguaggi della musica contemporanea; un concerto che, attraverso una inedita interpretazione, racconta anche il complesso ed interessante processo di sviluppo che le Idee dei Maestri offrono alle generazioni successive e a quanti vogliano dedicarsi a quello studio rigoroso e a largo raggio che da sempre, e a dispetto delle tendenze modaiole, regge i fondamenti dell’arte musicale.

Applausi dai musicisti in sala, applausi – tanti e commossi – anche dal pubblico non specializzato, con buona pace di quanti credono ancora che solo il grido della fisarmonica “rampante” e rudimentale possa parlare di Musica, al pubblico e alla Musica stessa.