Videoclip n. 8 sulla tecnica della Fisarmonica Diatonica

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Integrazioni al Metodo di base per FISARMONICA DIATONICA a 8 bassi

di Edgardo e Alessandro MUGNOZ

– Articoli/Videoclips per “Strumenti&Musica” a cura di Alessandro Mugnoz –

 

Alessandro MugnozVIII Video (8° articolo)

In questo videoclip sulla fisarmonica diatonica presentiamo una esercitazione sugli arpeggi a due ottave, costruiti sui gradi principali della tonalità di Do maggiore, che poi sono gli accordi fondamentali della struttura stessa della fisarmonica diatonica a 8 bassi. Oltre che introdurre l’allievo su un aspetto fondamentale della tecnica (in questo caso per la mano destra), tale esercizio mira anche ad introdurlo al cosiddetto “passaggio del pollice”, altro argomento basilare della tecnica di ogni strumento a tastiera.

Uno strumento come la fisarmonica diatonica sembra proprio pensato e costruito sui principi della teoria musicale, così come si è venuta a delineare in occidente a partire dal ‘600. Ovvero all’inizio dell’Ottocento, quando furono inventate le prime fisarmoniche, concetti fondamentali come: scale diatoniche, triadi, arpeggi relativi, rivolti, bassi fondamentali, erano ormai divenuti patrimonio consolidato della nostra cultura occidentale, tanto che trovarono una sorta di concreta “sintesi” – ovvero una applicazione organologica – proprio nell’invenzione/costruzione dei vari modelli di accordéon… Il nome stesso (accordion nei paesi anglosassoni) rimanda al concetto di “accordo”. Dunque gli accordi e i relativi arpeggi, anche per la struttura tecnico-fonica specifica, potremmo dire che sono connaturati allo strumento stesso.

Gli arpeggi, unitamente alle scale, rappresentano poi una delle basi non solo della tecnica strumentale, ma proprio della costruzione musicale in senso lato, sia essa scritta (composizione) e sia estemporanea (improvvisazione), oltre che dell’importante tecnica dell’accompagnamento.

Nel testo di riferimento, tale argomento è presentato nel paragrafo 5.14, a pag. 149, e l’esempio illustrato nel videoclip è riferito all’esercizio n. 5.14b: Arpeggi a due ottave, in tonalità di Do maggiore. Si raccomanda vivamente però di esercitarsi preventivamente e in modo approfondito su arpeggi ad una ottava, con relativi accordi (triadi), come esemplificato nell’esercizio n. 5.14a.

Come accennato all’inizio, negli arpeggi a due ottave, per una esecuzione con suono legato, risulta indispensabile il passaggio del pollice, espediente tecnico – solitamente poco usato dagli organettisti “tradizionali” – necessario per una ottimale e fluida esecuzione.

Si consiglia di applicare anche altre metriche e “varianti ritmiche”. Provare poi diverse forme di “accompagnamento” alla mano sinistra, in base alle sigle indicate nel testo”. Inoltre, se si vuol raggiungere una tecnica manuale raffinata e duttile, sarà sempre utilissimo variare l’articolazione, dal legatissimo allo staccatissimo.

Buono studio!

 

Alessandro Mugnoz

 

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